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5 settembre 2012

Fic: Angelus

Scusatemi, Riri mi ha inviato questo capitolo in tempo, ma internet ha fatto nuovamente i capricci. Io non so se è normale, o da adesso in poi dovrò combattere con gli stessi problemi. Bah...
Comunque, sono riuscita a pubblicarlo prima che la giornata di mercoledì finisse, eh eh XD Vi lascio alla lettura!

AUTRICE: RIRI

ANGELUS
Capitolo 5

La sorpresa era stata tanto inaspettata, che per lunghi istanti Misty rimase a fissare la sua vecchia amica senza avere la forza di spiccicare alcuna parola.
Dietro di lei, Ash allungò il collo per capire quale fosse il motivo di tanto traffico. Vide una ragazza castana. Non l'aveva mai vista, eppure indossava l'uniforme dell'istituto. Ma come? Quello era il periodo dei nuovi arrivi, per caso?
La ragazza parve notarlo, perché cambiò totalmente espressione. Pareva... interessata? Messo a disagio da quello sguardo indagatore, Ash superò di malagrazia Misty per entrare in aula e non mostrare il colorito rossastro che il suo viso aveva preso.
  • Melody! – disse finalmente Misty, quasi la spinta di Ash l'avesse riportata nel mondo reale.
  • Ahahah! Ti ho fatto una bella sorpresona, ammettilo! –
Misty sorrise e nello stesso istante in cui lo fece, prese coscienza di che cosa significasse la presenza di Melody lì. Percepì una forte felicità invaderla da capo a piedi e quasi non riprese le sue sembianze angeliche, da tanto toccava il cielo con le dita.
Quasi un istante dopo, entrambe vennero assalite dalle braccia di Marina, che le stritolò a dovere in un forte abbraccio.
  • Ditemi se questa non è fortuna! Di nuovo tutte insieme! – squittì allegra. Melody fece una smorfia, cercando di impedirle di romperle il collo.
  • Marina!! Sei sempre la solita! Esageri sempre! –
  • Oh, ma insomma! Ci siamo appena rincontrate e te già fai la noiosa? –
Melody sbuffò, ottenendo solo un gran bel bacio sulla guancia da parte di Marina. La scena era talmente famigliare che Misty quasi si commosse. Quanto le era mancato il suo gruppo! Non se n'era resa conto fino a pochi minuti prima.
Ash, seduto al suo banco, assistette alla scena mentre Pikachu giocherellava con una matita davanti a lui. Misty era... felice? No, semmai raggiante. Non l'aveva vista così tanto felice nemmeno il giorno in cui era arrivata, quando aveva notato Marina. Gli occhi le brillavano quasi dovesse scoppiare a piangere da un momento all'altro, ma le labbra erano piegate in un meraviglioso sorriso che raramente esibiva. O forse... lo riserbava solo per le persone speciali, come le sue amiche.
Doveva essersi incantato ad osservarle, perché una mano gli passò davanti agli occhi per vedere se era sveglio.
  • Terra chiama Ash! Ci sei? – gli disse Vera, osservandolo incuriosita.
  • Cos... sì, sì, ci sono. –
  • Mh? Per caso la nuova arrivata ha attirato il tuo interesse? – gli disse con un sorrisetto inequivocabile.
  • Ma non dire scemenze. Stavo solo pensando. –
  • A che cosa? –
  • Non penso siano affari tuoi. – le rispose con lo stesso sorrisetto, cantilenando la voce.
  • Bhe, cambiando discorso... hai visto anche l'altro nuovo arrivato? –
  • Eh? perché ce n'è un altro? –
Vera gli indicò alle sue spalle e Ash notò un ragazzo dai capelli castano rossicci, attorniato da parecchi ragazzi, con cui parlava animatamente.
  • Si chiama Richie. Sai, per certi aspetti mi ricorda molto te. – rise Vera e Ash capì quasi subito il perché.
Richie teneva sulle spalle un Pikachu dal pelo piuttosto ribelle e lui stesso aveva capelli forti e scarmigliati, molto simili a quelli di Ash.
Rimase sconcertato. Non pensava di ritrovarsi in classe una sottospecie di sosia.
Misty, che ancora aveva occhi soltanto per le sue amiche, non si accorse di nulla finché non fu Marina a tirare in ballo il discorso.
  • Sai, anche Melody ha un Protetto maschio. – la informò fingendosi demoralizzata – A quanto pare sono solo io la sfortunata, qui... –
  • Ah sì? E dov'è? È qui anche lui? – chiese Misty, spostando lo sguardo sulla classe. Melody le indicò un punto e non appena Misty individuò il diretto interessato quasi non le venne un colpo.
  • Da lasciare sbalorditi, vero? – le chiese Marina sghignazzando, intuendo i suoi pensieri.
Sbalorditi? Eccome! Quello era la versione castana di Ash! A parte l'atteggiamento più tranquillo, parevano gemelli.
Melody scrutò gli alunni e notò il ragazzo moro con cui era arrivata Misty mentre le osservava in silenzio. Notando di essere stato scoperto, si voltò di fretta e furia in un'altra direzione.
  • Devo dedurre che sia quello il tuo Protetto? – chiese a Misty, indicando il moro.
  • Eh già... è lui. –
  • Ah... bhe... – un sorrisetto malizioso le si dipinse sulle labbra – Non è niente male! –
Non ne capì bene il motivo, ma quella affermazione la mise stranamente in allarme. Scacciò quella sensazione senza troppi complimenti e rispose all'amica.
  • Già, dicono che sia carino, ma io non noto tutta questa bellezza. Inoltre ha un gran caratteraccio. –
Melody la guardò stupita da tanta cattiveria, ma prima che Misty potesse spiegarsi meglio, Marina aveva già aperto bocca.
  • Per farti capire meglio, è una Misty al maschile! –
  • Ehi! Mi stai paragonando a lui? –
  • Bhe sto solo... –
Misty le avrebbe messo le mani addosso, non fosse stato per il professor Rocco che, una volta entrato in classe, richiamò tutti all'ordine. Non appena tutti si furono seduti ai loro posti (Marina e Richie negli ultimi banchi), si sedette su uno spigolo della cattedra, assumendo l'espressione sorridente che di solito sfoggiava quando doveva dare una nuova notizia.
  • Immagino che abbiate già fatto conoscenza con i nostri nuovi compagni, perciò non è necessario fare una presentazione ufficiale. A dire il vero, tuttavia, la notizia di oggi non è soltanto questa. –
Ash si fece attento, così come Pikachu, che drizzò le orecchie.
  • È stato indetto il nuovo torneo accademico nazionale. Solitamente, solo le migliori scuole sono estratte per parteciparvi e, quest'anno, siamo stati scelti anche noi dell'Istituto Pokémon di Kanto. –
Subito un forte mormorio attraversò la classe. Ash si sentiva.. entusiasta? No, piuttosto euforico! Quei tornei si tenevano una volta ogni quattro anni ed erano più importanti delle Leghe Pokémon stesse. Aveva sempre assistito agli incontri alla televisione, ma sapere di poter partecipare in prima persona era tutta un'altra storia!
  • E quali saranno gli Istituti che parteciperanno assieme a noi? – chiese qualcuno dal fondo della classe.
  • Le scuole di Sinnoh e Unima. Purtroppo l'Istituto di Hoenn non è stato scelto. Quest'anno è stata selezionata Kanto come Paese ospite. Gli incontri si terranno tra due giorni all'Indigo Plateu. –
Tutta l'euforia di Ash svaporò in un secondo.
  • Due giorni?! Così presto? –
  • Ma è impossibile! – rincarò Vera. Molti annuirono.
  • È per questo che oggi e domani ci dedicheremo solamente agli scontri. Coma da norma sono iscritti tutti gli alunni di ogni Istituto e questo porta il numero di partecipanti ad un migliaio. Non tutti di voi ce la faranno, ma è mio dovere presentarvi nel meglio della forma. –

Al meglio della forma. La faceva facile il professore. Non era lui che in due soli giorni avrebbe dovuto fortificare squadra e strategia. Maledizione... aspettava quell'occasione da una vita e avrebbe fatto una bella figuraccia fin da subito. Se quella non era iella.
Quel pomeriggio, come promesso da Rocco, si erano allenati assieme ai loro pokémon. Per chissà quale motivo, sia Misty che Melody avevano dimenticato i loro pokémon a casa, così che lui e Richie avevano dovuto prestare loro i Pikachu.
Per tutta la durata dell'addestramento Misty non era stata malaccio. Anzi, si era guadagnata il suo pieno rispetto, soprattutto quando, durante un incontro di prova, aveva steso con un unico pugno il suo avversario dopo essere ammattita davanti al suo pokémon coleottero.
Sorrise, tra sé e sé. Quella ragazza era una sorpresa sempre maggiore ogni giorno che passava. E a quanto pareva Pikachu aveva sviluppato per lei un'innata simpatia.
Infatti, quando era tornata indietro con lui, demoralizzata dalla figuraccia che aveva fatto dimostrando il suo terrore per gli insetti, Pikachu le stava appollaiato sulla spalla e le dava delle pacche sulla guancia con una zampa.
Oltretutto, aveva perso il bus che l'avrebbe ricondotto a Pallet, così che aveva dovuto avvisare la madre che avrebbe fatto più tardi, dovendo fare la strada a piedi.
Stava per uscire dalla città, quando vide una testa rossa spuntare da dietro un muretto. Misty se ne stava seduta, dandogli le spalle. Dalla posa pareva parecchio abbattuta.
Le si avvicinò, ma lei non fece una piega. Si schiarì allora la voce e solo in quel momento lei parve accorgersi di lui.
  • Ash! Che cosa ci fai ancora qui? È tardi, il bus... –
  • L'ho perso. – rispose semplicemente lui. Non pareva turbato. Anzi, sorrideva tranquillo.
  • Ma... da qui a Pallet c'è parecchia strada. Ed è notte, ormai... –
  • Non è la prima volta che viaggio col buio. Tu, piuttosto, come mai sei ancora qui? Alloggi in uno degli alberghi? –
  • Eh? Ah, sì... esatto. –
Ash si corrucciò. Il sorriso di Misty non era del tutto sincero. Accorgendosi del suo sguardo indagatore, lei assunse una colorazione molto simile a quella dei suoi capelli.
  • Ehm... bhe? Che c'è? – gli domandò con voce tremula, seppure avesse indurito lo sguardo.
  • Che cos'hai? –
  • Come? –
  • Non fare la finta tonta. Io... sento che c'è qualcosa che non va. Sei preoccupata per qualcosa? –
Misty lo fissò sbalordita. Una lampadina le si accese nella mente. Empatia. Non ci poteva credere. Ash era davvero un empatico? A certa gente, bastava uno sguardo per percepire le emozioni di un'altra persona. Soltanto osservandone l'espressione.
Sorrise, decisamente colpita. Forse era meno insensibile di quanto pensasse al primo inquadramento.
  • A dire la verità... – gli rispose – sono parecchio in ansia per il torneo. Io ho appena cominciato questo nuovo tipo di vita e... non sono sicura di fare una bella figura. –
  • Allora siamo in due. –
Misty sgranò gli occhi, con la bocca spalancata dallo stupore. Ash Ketchum che ammetteva di non sentirsi all'altezza? Ash??? Ma che stava succedendo? Chi era quell'alieno? Che ne aveva fatto del vero Ash?
Notando il suo sguardo scioccato, il moro non poté fare a meno di ridacchiare.
  • Che c'è? Ti stupisce che anche io abbia dei dubbi? Sarò anche bravo, Misty, ma questo è un evento di fama mondiale. Niente a che vedere con ciò che ho vissuto fin'ora. Ho paura... di non esserne all'altezza. –
  • M-ma... – scosse la testa, piantandosi in piedi – Non ci devi neanche pensare! Tu sei un allenatore molto più bravo di me (e su questo non ci piove) e sei altrettanto abile nella lotta senza pokémon. Ti ho visto. Sei in gamba quasi quanto il tuo Lucario. –
  • Sì, forse hai ragione. Ma la domanda è... basterà? –
Misty non credeva alle sue orecchie. E nemmeno ai suoi occhi! Vedere un Ash tanto insicuro... non era normale! Non era Ash!
Si ricordò delle parole di Vera. Che fosse quello allora... il vero Ash che cominciava a mostrarsi?

I brevi giorni di allenamento finirono presto e la fatidica data giunse senza che loro potessero farci nulla. Una decina di pulmini era giunta al loro Istituto per prelevare tutti gli studenti. Uno per ogni classe. Per un totale di trecento studenti. Per tutto il viaggio, Misty si torturò le mani per l'agitazione. Si era allenata molto. Perfino di notte! Melody e Marina ora avevano il loro pokémon e anche lei ne aveva alcuni catturati da poco eseguendo le istruzioni di una guida. Tutti di tipo acqua.
Si chiese se fosse stata la scelta più saggia non variare un po', ma le piacevano così tanto...
Quando arrivarono a destinazione, nessuno dei presenti poteva credere ai propri occhi: l'arena era immensa, e miriadi di bancarelle, palloncini, striscioni e fuochi artificiali corredavano il tutto.
La pista che i partecipanti, cioè loro, avrebbero dovuto percorrere per raggiungere il cuore dello stadio era cosparsa di petali di rose e varie luci da pavimento. Le mattonelle stesse parevano fatte in modo che si illuminassero sotto i loro passi, nel punto esatto in cui poggiavano il piede.
Misty era strabiliata. Si voltò verso Ash, poco più indietro di lei: sorrideva raggiante e gli occhi gli brillavano come quelli di un bambino che ha appena ricevuto il più bel regalo della sua vita.
Non appena si era sparsa la voce del loro arrivo, altri fuochi artificiali si erano innalzati in cielo. I tre Istituti sarebbero entrati su tre lati diversi, per ricongiungersi poi al centro dell'arena.
Quando cominciarono a percorrere la pista, migliaia di persone, trattenute da altrettanti bodyguard, si assieparono tutt'attorno, gridando incoraggiamenti o complimenti.
Misty arrossì fino alla radice dei capelli. Non si aspettava una simile accoglienza, sebbene sapesse che si trattava di un evento di fama mondiale.
Più si avvicinavano allo stadio, più una voce giungeva riecheggiante alle loro orecchie: il telecronista che presentava i partecipanti.
  • Ed è con grande onore che vi presento i nuovi giovani di quest'anno! Alla mia destra... Sinnoh! –
Misty, affiancata da Marina e Melody, alzò lo sguardo su un grande schermo. Erano fermi in un corridoio ad aspettare di essere annunciati e nel frattempo potevano assistere all'entrata degli altri.
Videro una marea di ragazzi riversarsi in file ordinate nello stadio. Ci furono varie inquadrature di alcuni singoli, finché una in particolare non balzò all'occhio delle tre. Una ragazza piuttosto snella e all'apparenza estremamente esile, con corti capelli lilla e sguardo deciso.
  • Ehi, ma... quella non è Alberta? – disse Marina.
Misty annuì. Non aveva mai avuto a che fare con lei direttamente. La conosceva per sentito dire. Sapeva che era stata tra i migliori Cherubini all'Accademia e, una volta uscita, si era particolarmente distinta anche come Custode. Pareva fosse in possesso di un'intelligenza e abilità fuori dal comune.
  • Kanto! – annunciò la voce. Era il momento. Doveva ammettere che si era sentita molto ma molto meno nervosa per l'esame di promozione a Cerulean.
Non appena misero piede nell'arena, un tumulto di voci si scatenò sugli spalti. Alcuni degli studenti, tra cui Ash, alzarono le braccia in saluto, ridendo forse per l'entusiasmo o forse per il nervosismo.
  • Unima! –
Misty alzò lo sguardo sul maxi schermo sopra gli spalti. Osservò anche l'ultimo gruppo entrare, finché... sgranò gli occhi. No, non poteva essere davvero lei. Non lì.
Si voltò per osservare direttamente il gruppo di studenti e notò tra questi una ragazza. Aveva corti e foltissimi capelli rosso fuoco, sguardo cattivo e.. la stava fissando con un sorrisetto maligno. Da quanto l'aveva individuata?
Misty strinse i pugni. Tra tutti i posti in cui poteva ritrovarla, proprio lì?!
  • Che c'è? – chiese Melody.
  • Oh-oh.... – gemette Marina, seguendo lo sguardo di Misty – Qui la cosa si fa rovente. –
Ash si voltò verso i suoi compagni, notando l'espressione di puro odio sul viso di Misty. Cercò di individuare la persona a cui lo stava indirizzando, ma non essendo vicino a lei non ci riuscì. L'unica cosa che riuscì ad intuire fu che fosse qualcuno di Unima.
  • Molto bene, partecipanti! Preparatevi e che abbiano inizio i giochi! –

Le prime fasi erano state abbastanza veloci e indolori. Almeno per Misty. La principale scrematura consisteva nel mettere in campo gruppi da ottanta ragazzi, in cui solamente i quattro che avrebbero resistito fino alla fine sarebbero passati alle fasi successive.
Misty era finita in gruppo con Ash e Melody e tutti e tre erano riusciti senza troppi problemi a superare la prova. Lo stesso fecero poi Marina, Vera e altri loro compagni, ma c'era da dire che anche dalle altre regioni arrivavano studenti niente male.
Dei novecento iniziali ne rimasero ben presto solo quarantacinque, che si divisero nuovamente in gruppi di cui solo uno sarebbe andato avanti.
Andarono avanti così finché non ne rimasero .. Più precisamente, del loro Istituto, ad andare alle semifinali furono: Ash, Misty, Melody, Marina, Richie, Vera, Barry.
I rimanenti erano ragazzi provenienti dalle altre Regioni, che rispondevano ai nomi di Paul, Alberta, Natural, Saturn e... anche lei.
Misty fissò l'immagine della rossa nello schermo della sala d'attesa. Nei prossimi sei incontri, contro di lei se la sarebbe dovuta vedere Melody. Digrignò i denti, stringendo i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.
  • Com'è piccolo il mondo. –
Quella voce le fece immediatamente rizzare ogni pelo o capello sul corpo. Si voltò lentamente, ben attenta a non esagerare con le proprie emozioni, o avrebbe ripreso le sembianze angeliche. L'altra ragazza le sorrise, ma non era un sorriso benevolo. Era più quello di chi si sta già pregustando i danni che avrebbe causato.
  • Martes... – rispose Misty, per niente vogliosa di parlare con lei.
  • Accipicchia, che freddezza, Misty. Dopotutto è qualche anno che non ci vediamo. Ti pare questo il modo di salutare una vecchia amica? –
  • Amica...? – dovette sforzarsi davvero molto per non stampare un pugno su quel muso strafottente che si ritrovava. – Io non sono mai stata amica tua. –
  • Già, sei sempre stata estremamente difficile, ragazza mia... sai, sono stupita. Non pensavo che un giorno tu saresti riuscita ad andare così lontano. Diventare Custode, addirittura. Proprio non da te. E nemmeno da Melody o Marina. –
Subito percepì una forte scossa lungo la schiena. Sapeva bene cosa volesse dire il tono con cui aveva pronunciato i nomi delle sue amiche.
  • Non osare neppure toccarle, Martes! Il mio è un avvertimento. –
  • Accidenti, che paura che mi fai... – rise l'altra in risposta – Ma temo che non potrò seguire il tuo consiglio. Sai... guarda caso, dovrò vedermela con Melody, al prossimo turno. Non vedo l'ora di vederla strisciare ai miei piedi. –
Quello era troppo. Stava per afferrarla per la collottola, quando la voce del cronista annunciò l'incontro di Martes. Maledizione, non aveva nemmeno avuto il tempo di dire qualche parola d'incoraggiamento a Melody.
Martes rise compiaciuta, dandole coraggiosamente le spalle per avviarsi verso l'arena.
Non riuscendo più a trattenersi, Misty strillò d'ira, piantando un pugno contro al muro, che si infossò con un sonoro CRACK.
  • Allora era lei che continuavi a fissare a quel modo... –
Si voltò di scatto, coprendo con il corpo il buco nel muro. Ash stava guardando nella direzione in cui era sparita Martes.
  • C-come, scusa? –
  • Ancora? Non fare sempre finta di non capire. È tutto il tempo che osservi in maniera quasi maniacale una persona. Finalmente ho capito di chi si tratta. –
  • Già... che fortuna. – commentò sarcastica, andando verso di lui e facendo per superarlo, ma venne afferrata per il braccio.
Fischia e urla provenienti dall'esterno testimoniavano l'inizio dello scontro. Ash la osservò mentre si voltava a fissarlo con ira. Non le aveva mai visto quell'espressione sul volto.
  • Che stai facendo Ash? Mollami. Subito. – gli sibilò e i suoi occhi lanciarono un lampo inequivocabile. Lo avrebbe ucciso di certo se non avesse ubbidito. Tuttavia non la mollò. Non ancora.
  • Prima mi devi spiegare perché quella ragazza (Martes, giusto?) ti spaventa tanto. –
  • E perché mai dovrei? –
  • Perché siamo compagni e se posso aiutarti a calmarti è mio dovere farlo. –
Misty rimase spiazzata dalla sua risposta. Lo sguardo deciso e sicuro con cui l'aveva detto non lasciava malintesi. Era davvero preoccupato per lei? Sospirò, rilassando i muscoli.
Nel sentirla più rilassata, Ash mollò la presa su di lei. Rimase in attesa, ormai convinto che avrebbe vuotato il sacco nel giro di poco.
  • Conosco Martes da quando ero piccola. Non siamo mai andate d'accordo. Soprattutto... soprattutto perché la sua innata cattiveria e sadismo mi obbligava a contrappormi a lei. Ma la cosa peggiore è che... non è solo una facciata. –
  • Che cosa intendi dire? –
  • Che è crudele e che purtroppo ha anche le carte per farlo. –
  • Misty!!! –
Entrambi si voltarono. Marina, quasi con le lacrime agli occhi, stava correndo verso di loro.
  • Marina! – immediatamente un senso di paura si impadronì di Misty.
  • Si tratta di Melody! Non ce la fa! –
Quella frase bastò per farla scattare. Raggiunse lo stadio, seguita da Ash e Marina e si fermò a bordo campo. Giusto in tempo per vedere Melody stesa a terra, così come anche il suo Swanna.
La vide cercare di rialzarsi, ma Martes le piantò un piedi sulla testa, costringendola nuovamente a terra.
La vista di quella scena la fece impazzire. Stava per correre ad allontanare Martes, quando un paio di braccia la fermarono da sotto le ascelle.
  • Fermati! L'incontro è finito! Presto Melody sarà qui con noi. Se intervieni ora sarai squalificata per intrusione di campo! –
  • Che cosa vuoi che me ne freghi dell'espulsione?! –
  • Vuoi davvero toglierti l'opportunità di darle una lezione personalmente?! –
La frase fece l'effetto che Ash aveva sperato. Misty smise di scalciare, immobilizzandosi di colpo, ancora ansimante a causa della furia che doveva provare.
Martes stava ancora per infierire sulla sua vittima, quando l'arbitro la bloccò, probabilmente avvisandola che se avesse continuato, nonostante la vittoria, sarebbe stata squalificata. Lei gli riserbò uno sguardo assassino, che lo fece impallidire, facendogli cadere il fischietto dalle labbra.
Soddisfatta della reazione ottenuta, la ragazza si allontanò, scegliendo quasi apposta la stessa uscita da cui erano giunti Misty, Ash e Marina. Nel passare, scoccò alla prima un'occhiata eloquente.
Ash, che ancora bloccava Misty, si irrigidì. Quasi riuscì a percepire la rabbia che scuoteva Misty. Anche se era una femmina, gli venne una gran voglia di piantare un punto sulla faccia di Martes. All'improvviso, Misty si divincolò dalla sua presa, per correre assieme a Marina da Melody, che non accennava ad alzarsi.
Non credeva possibile che quel torneo, che da tanto aveva sognato, avesse potuto prendere una così brutta piega.

Nel susseguirsi dei turni, i ragazzi si scontrarono un'ora dopo l'altra, finché non ne rimasero otto: Ash contro Paul, Marina contro Natural, Martes contro Saturn e Misty contro Alberta.
Nel corso degli incontri, Vera, Richie e gli altri loro amici avevano avuto la peggio, alcuni scontrandosi perfino contro i loro stessi compagni.
Gli ultimi quattro incontri ormai volgevano al termine. Ash aveva vinto contro Paul, seppure per un soffio, Natural aveva sopraffatto incredibilmente Marina e Martes aveva quasi pareggiato Saturn che, solo in seguito, Misty scoprì essere un angelo come loro.
Ora toccava a lei. E avrebbe dovuto vedersela nientemeno che con la leggenda in persona: Alberta.
Qualcuno le diede una pacca sulla spalla. Si voltò e vide Ash, ancora piuttosto malconcio a causa dell'incontro, sorriderle incoraggiante. Annuì in risposta, tuttavia non si sentiva per niente incoraggiata.
  • Alberta ti sta già aspettando in arena. Mi raccomando stai molto attenta. Quella ragazza... non è normale. –
  • E tu non immagini neanche quanto... – mormorò Misty. Ash la guardò interrogativo, ma tutto ciò che ricevette in risposta fu un sorriso innocente e una moca giocosa.
Misty si allontanò, correndo lungo il corridoio. Ash strabuzzò gli occhi, prima di scoppiare a ridere da solo. Più la conosceva, più quella ragazza era una sorpresa. Non pensava che sotto quel velo scorbutico si nascondesse un lato tanto giocoso e quasi materno.
Era stato colpito dal suo istinto di proteggere la sua amica, che le era quasi costato l'espulsione. La supplica in parte celata dall'ira presente nei suoi occhi, mentre tentava di tenerla ferma... non sapeva perché, ma gli aveva messo un gran disagio addosso. Di una cosa era certo, anche se non se lo spiegava pienamente: mai più avrebbe voluto vedere quell'espressione sul viso di Misty.

Non appena si erano ritrovate una difronte all'altra, Alberta le aveva sorriso, allungandole sportivamente la mano. Misty aveva risposto al gesto, seppure fosse ben più tesa della sua avversaria.
Alberta la osservò e quasi Misty percepì il suo sguardo trapanarla. Chissà se sapeva che anche lei era un angelo... Misty la conosceva a causa della sua fama, ma lei... non era nessuno. Era solo una Cherubina appena promossa a Custode, come tante altre. Era impossibile che la conoscesse.
Difatti, Alberta le mollò la mano, prendendo posizione, senza dare alcun segno di essersi accorta di qualcosa.
Con un abile gesto estrasse il suo Espeon e anche Misty lanciò la sua sfera, da cui uscì un Gyarydos di notevoli dimensioni.
  • Sai, non sempre la grandezza determina la potenza. – la informò Alberta.
  • Lo so bene. Non è questo che ha motivato la mia scelta. –
Alberta parve soddisfatta dalla sua risposta, perché sorrise, facendo la prima mossa. Alzò una mano e, senza che dicesse una parola, Espeon si lanciò in avanti, contro al grosso drago di mare.
Misty decise di intercettare il colpo in prima persona. Balzò sul dorso del suo pokémon, correndo fino ad arrivargli sulla testa. Vi posò sopra il palmo della mano e subito il suo bracciale elettronico prese una colorazione azzurrina. Era così che funzionava: quando si utilizzavano pokémon dotati di attacchi speciali, quel marchingegno faceva in modo di copiarli per far sì che anche l'allenatore potesse utilizzarli.
Espeon balzò, ma Misty fu più veloce. Alzò entrambe le mani e una forte ondata d'acqua si materializzò dal nulla, colpendo il pokémon in pieno e mandandolo a sbattere poco lontano da lì.
Tuttavia, non si era accorta che Alberta era sparita. E se... quello fosse stato solo un preteso per aggredirla alle spalle?
Si voltò e vide la ragazza quasi fluttuare dietro di lei. Aveva già un braccio caricato, pronto a colpire. Non poté fare nulla. Un forte manrovescio la colpì in pieno viso, gettandola giù da Gyarydos e facendola schiantare a terra.
Accipicchia... quello aveva fatto male. Si pulì con il dorso della mano l'angolo della bocca, da cui sgorgava un minuscolo rivoletto di sangue. Tuttavia, invece che spaventarsi di più, sorrise.
  • Ma che fa?! – saltò su Marina, che stava guardando assieme ad Ash e Vera l'incontro dal maxischermo – Sorride?! –
  • Forse la botta le ha dato alla testa... – ipotizzò Vera, ma Ash scosse la testa, sorridendo quasi a ricambiare l'immagine di Misty sullo schermo.
  • Ha capito che non c'è da scherzare. – spiegò loro, intuendo i pensieri della ragazza – E ciò la sta facendo divertire. Si sta misurando con qualcuno che la farà sudare. –
  • Eh? – Vera e Melody lo guardarono come se anche lui fosse stato pazzo.
  • Ed è una cosa di cui essere felici? – chiese Marina, quasi con ironia. Ash sorrise.
  • Felicissimi. –
Misty si rialzò e percepì l'Espeon di Alberta giungere alle sue spalle. Non gli diede tempo di fare niente, si lanciò di lato, improvvisando una ruota.
  • Gyarydos! Schianto contro Espeon! Ora! –
Il drago ubbidì subito e ciò diede il tempo ad Alberta di avvicinarsi a Misty. Ma stavolta la vide arrivare. Non sarebbe ricaduta nello stesso trucco. Eppure la ragazza dai capelli lilla sorrise. Alzò una mano e, sebbene si trovasse ancora ben lontana da lei, Misty percepì una forte pressione sul collo, quasi ci fosse stato qualcuno a stringerglielo.
Tossì, indietreggiando. Alberta strinse le dita nel vuoto e Misty percepì la gola serrarsi ancor di più. Crollò in ginocchio, non riuscendo più a respirare. Nel frattempo, udì un forte tonfo. Gyarydos era stato scaraventato a terra. Espeon stava usando su di lui Psichico.
Strinse le dita, graffiando il terreno. No, non si sarebbe arresa così presto. Doveva farla pagare a Martes, non poteva perdere. Non adesso.
Si rimise in piedi a fatica, ma riuscì a correre verso Alberta. Questa rimase tanto scioccata dal suo recupero che non riuscì a fare niente per evitare il forte pugno che le venne assestato allo stomaco.
Perdendo il controllo sulla psiche di Misty, questa recuperò immediatamente tutte le sue forze. La colpì nuovamente con un montante e, infine, con un forte calcio allo stomaco, spedendola a qualche metro di distanza.
Alberta si rialzò piano, incredula del fatto di essere stata ferita. Misty la scrutava con serietà, saltellando sui piedi.
Se era stata in grado di farle quello... allora non doveva essere un umana come gli altri. O meglio... non era proprio un umana.
Si rimise in piedi, spolverandosi con calma i vestiti. Aveva avuto dei sospetti all'inizio, ma ora aveva la conferma.
Misty era un angelo, proprio come lei. Ora che lo sapeva, finiva il gioco. Ora avrebbe fatto sul serio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

VOGLIO SUBITO IL NUOVO CAPITOLOOOOOOOO TT0TT
Come posso aspettare un'intera settimana!? Tu vuoi la mia morte!!!
Gary: Inspira, espira, inspira, espira...
Ser: *cerca di rilassarsi*
Ok, tentiamo (ma tentiamo solo, eh) di fare una recensione calma e sensata.
Per prima cosa, un dubbio che mi è sorto: quindi qui praticamente gli allenatori lottano con i propri pokémon nel campo?
Gary: Ma va!? Si è capito!
Ser: Uffa ç__ç
Ok, allora... La scena quasi iniziale con Ash e Misty è dolcissima *w* Finalmente Ash ha ammesso di essere insicuro e finalmente sta andando d'accordo con Mistuccia ^w^
Misty: O.o
Ser: Licenze d'autore ù____ù
Misty: *prende padella*
Ser: MISTY! Non Mistuccia, Misty! O.O
Misty: Molto meglio -.-
Oh, allora... Richie! Questa non me lo aspettavo, è il protetto di Melody!... Melody! ^0^ Finalmente è tornata la nostra Melody... Ed ha perso brutalmente ç__ç
Aspetta, ma Martes è quella tipa dai capelli rossi che fa parte del Team Galassia in Diamante e Perla? Quella è cattiva forte!! O.O Ottima scelta di personaggi!
Alberta -.- Nutro un profondo odio per lei perché è COTTA di Ash, nell'anime. COTTA. Quindi VAI Misty e VAI Gyarados (adoro Gyarados, se vivessi nel mondo dei pokémon lo avrei sicuramente in squadra *0*, abbattetela, YEAH!
Gary: Ma ti droghi? O.o
Ser: Vai via >___>
Oh, ho 3 possibili ipotesi per ciò che accadrà:
1) Misty batte Alberta (Yeah!), Martes batte Misty, Ash batte Martes vincendo il torneo urlando qualcosa tipo "Questo è per Misty!" e Melody si fa avanti con la teoria che aspetto da un secolo ù___ù
2) (la mia ipotesi preferita XD) Misty batte Alberta (Yeah!), Martes batte Ash, Misty si incavola e vince il torneo battendo Martes strepitando che così impara a toccare Ash (visto che è il suo protetto ma anche qualcos'altro ^^) e Melody espone la solita teoria.
3) (fa che non sia questa ç___ç Va bhe, mi piacerebbe lo stesso, però...) Misty batte Alberta, Ash/Misty batte Martes, finiscono in finale Ash e Misty e tipo o vince Ash o vince Misty o finiscono in parità, comunque succederà qualche cosa che porterà Melody a formulare le sue teorie (notare come non ho sviluppato questa ipotesi XD)
Ok, detto questo... Mi anticipi qualcosina? *W*
Ti saluto! BRAVISSIMA, io AMO questa storia! E' geniale, scritta benissimo e tutti i complimenti che esistono su questo pianeta!
Un bacio!
Ser <3
P.S. Datemi una B! Datemi un'altra B! Datemi una I! Ya-chan, di' al tuo computer di non rompere le scatole e di farti pubblicare BBI >.<''

Anonimo ha detto...

AHAHAHAHAH ooddioooo!!! Questo sì che si chiama commento! ahahah Non sai quanto mi piaccia star lì a leggere le tue recensioni, Ser, mi dai una carica assurda!
Allora, andiamo per ordine... sì, Martes è la tipa sclerotica del Team Galassia. U_U Inoltre, sì, ho sempre pensato che sarebbe stato tutto molto ma molto più interessante se negli incontri si sarebbero scontrati anche gli allenatori e non solo quelle povere bestie martoriate... così la cosa sarebbe pari! Cioé, se fossi (per es.) in Pikachu, al primo "vai, è il tuo momento!", lo avrei mandato a quel paese tanto forte che avrebbe intuito il significato della frase anche se è un PIKA PIKA.
Non dico nulla sulle tue ipotesi perché mi piace fare la maligna. ^^ Questo lo dovrai vedere da te nel prossimo capitolo! XD
Alberta... non ci poteva NON essere!Quella copia malriuscita di Sabrina di Ferrugipoli non la posso vedere, tuttavia ha un carattere che serviva in questa storia.
Sapete, più vado avanti e più mi chiedo se, alla fine, con tutti i personaggi che sto mettendo, vi ricorderete chi è angelo e chi no... O__O
Vabbè, passiamo alle anticipazioni: sull'incontro non ti dico nulla, perché sono logorroica e finirei per dire quelcosa che rovinerà la suspence... ^^ d'altro, c'è da dire che si conoscerà una Misty un po' nuova, o meglio, diversa da quella che fin'ora, in questa fic, Ash ha conosciuto. In più, il torneo va avanti e nuovi nodi verranno al pettine. XD Martes si rivelerà una grossa spina nel fianco, ma questo penso che fosse stato già chiaro... U_U
Bhe, a parte che si incomincerà ad avere una svolta nel rapporto dei due protagonisti, non so che altro dire.
Grazie ancora per il tuo megacommento.
UN BACIONE
Riri