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12 settembre 2012

Fic: Angelus



AUTRICE: RIRI

ANGELUS
Capitolo 6


Ash osservò la scena come se fosse stato lui ad essere sul campo. Provò quasi le stesse emozioni di Misty ed esultò quando la vide colpire finalmente Alberta. L'aveva fatto con una tale furia e violenza che l'aveva lasciato fortemente stupito. Non la pensava capace di azioni del genere. Quella ragazza era molto più forte di quanto pensasse e, ai suoi occhi, quello la rendeva decisamente molto più interessante. Sorrise, entusiasta. Doveva tenerla d'occhio, se non voleva che gli rubasse il primo posto.
Misty osservò con attenzione la sua avversaria. Si stava pulendo le vesti con una calma che le raggelò il sangue. Nonostante l'avesse colpita con quasi tutta la sua forza, non aveva fatto una piega.
Quando i loro sguardi si incrociarono, vide nei suoi occhi una nuova decisione. Tremò. Aveva capito. Aveva scoperto la sua vera identità solo in quel momento.
Alberta alzò le braccia e subito due grossi pezzi di terreno si staccarono dal suolo, circonfusi da un alone violetto. Puntavano Misty e l'avrebbero fatta diventare una frittella se non si fosse scansata. E alla svelta anche!
Scattò indietro, ma Alberta pareva comandare i massi a proprio piacimento.
  • Gyarydos!! –
Il pokémon diede una forte sferzata con la coda, disintegrando la minaccia. Ci fu un momento di pausa, in cui i pokémon si riavvicinarono ai loro allenatori. Il grosso drago abbassò la testa vicino a Misty, che lo accarezzò, senza staccare gli occhi di dosso ad Alberta.
  • Va bene, amico mio. È ora di alzare un po' i toni, o questa battaglia non finirà mai. –
Il bestione annuì, rialzandosi in tutta la sua mole. Misty puntò una mano contro i nemici.
  • Usa surf!!! – ordinò e subito una forte cascata d'acqua inondò l'intera arena, facendola diventare una grande piscina.
Un'onda si sopraelevò, ma prima che potesse colpire il bersaglio, Alberta fece la sua mossa: fermò tutto. Letteralmente. Le era bastato alzare una mano e una sorta di Psichico aveva immobilizzato l'acqua. Misty era allibita. Come poteva essere?
Una spinta della mano di Alberta e l'onda si scaraventò contro chi l'aveva materializzata, prendendo la forma di una gigantesca sfera che inglobò allenatrice e pokémon.
  • No! – gridò Marina.
  • Così la affogherà! È impazzita? – rincarò Vera.
Ash strinse i denti. Alberta era davvero un'avversaria temibile. Nemmeno lui era sicuro di farcela, semmai le fosse capitata come avversaria. Ma la cosa che lo preoccupava, al momento, era il non veder riemergere Misty.
Non potendo più stare lì a guardare uno stupido televisore, corse fuori, sugli spalti. Da lì, lo stadio pareva diventato un'immensa piscina olimpionica. Lui non vedeva nulla e nemmeno il grosso schermo sopra la sua testa inquadrava nulla in particolare, se non l'espressione soddisfatta e concentrata di Alberta.
  • Non dovresti sottovalutarla così. –
Si voltò. Melody si stava avvicinando zoppicante a lui, sorretta da Richie. Anche lui era malconcio, ma mai quanto lei.
  • Melody! Che ci fai qui? Non dovresti essere a letto? –
  • E perdermi lo scontro di Misty? Nemmeno per sogno. –
  • Ha insistito perché l'accompagnassi. – gli spiegò Richie. Ash annuì, per poi tornare a scrutare la superficie dell'acqua.
  • Misty è nel suo elemento. – lo informò tranquilla Melody – Fin da piccola ha mostrato una certa passione e predisposizione per l'acqua. Non devi temere per lei. Non finché lo stadio sarà una piscina. Alberta può tenerla sotto quanto vuole. –
Ash stava per ribattere, quando un boato del pubblico lo fece voltare. Con un'esplosione, Gyarydos riemerse in tutta la sua lunghezza, come una colonna che si staglia sempre più verso il cielo. E sulla sua testa, inginocchiata e con le braccia aperte a croce, quasi a mantenere l'equilibrio, c'era Misty.
La telecamera la inquadrò mentre con lentezza sollevò la testa. Il codino le si era disfatto e i capelli le ricadevano fradici sul viso e sul collo, smossi un poco dalla forte corrente che la loro uscita aveva causato.
Ash rimase incantato ad osservarla. Gli abiti fradici le aderivano al corpo, scoprendole in alcuni punti lembi di pelle che solitamente sarebbero stati nascosti e il suo sguardo serio e deciso le faceva brillare gli occhi di una meravigliosa scintilla. Non sembrava nemmeno più la Misty che aveva conosciuto. Solo in quel momento si rese pienamente conto di quanto fosse stata bella quella ragazza. Dietro ai suoi modi rozzi e all'aspetto da maschiaccio, era difficile scorgerlo.
Misty balzò via dalla testa del pokémon, creando una sorta di scivolo d'acqua che la indirizzò contro Alberta.
Quest'ultima però non se ne restò con le mani in mano. Fece di tutto per fermarla, scagliandole contro ogni sorta di oggetto le capitasse sotto tiro. Misty schivò tutto come una furia, scivolando dinnanzi a lei e ringhiandole quasi contro.
  • Non... mi... sottovalutare!!! –
La colpì sul viso con il dorso della mano, sbalzandola via. La rincorse, sempre scivolando sull'acqua come se fosse stata sui pattini. Fece per colpirla ancora, ma Alberta, non senza fatica, si voltò appena in tempo per afferrarle il pugno. Faceva fatica a trattenerla, si vedeva dalle vene pulsanti e dall'espressione corrucciata del suo volto.
  • Non è attaccando come una furia che otterrai qualcosa! –
Una forte onda d'urto investì Misty. Il colpo fu talmente violento da farla strillare, ma a mozzarle il respiro fu l'impatto con il muro dello stadio.
Aveva creato un solco con il proprio corpo, ma non essendo umana non si era rotta niente. Fece per staccarsi, ma Alberta la ancorò nuovamente al muro con il suo Psichico. La vide avvicinarsi. La scrutava con attenzione quasi maniacale. Misty si rese conto troppo tardi che le stava leggendo nella mente. Cominciò a divincolarsi, ma Alberta pareva non fare il minimo sforzo nel mantenerla immobile.
  • Ora ho capito... – disse, quando fu ad un metro da lei. – La tua ira ha una motivazione. Ma mi spiace, non posso farti continuare. –
Misty ringhiò di fatica, cercando di staccare la schiena dal muro, ma non c'era nulla da fare. Stava perdendo il controllo. Ancora poco e avrebbe preso le sue vere sembianze. Lo sentiva.
Alberta si accigliò.
  • La tua vendetta dovrà attendere, Misty. Non avercela con me. Lo faccio per il tuo bene. –
Non appena finì di parlare, i suoi occhi di illuminarono di una azzurrina. Misty si rese conto troppo tardi che mai e poi mai avrebbe dovuto guardarli. Sentiva di non poter più guardare altrove e le palpebre si facevano sempre più pesanti. Sempre di più. Non capiva.. che cosa le stava succedendo?
Udì un tonfo nell'acqua e si rese conto che, nel frattempo, il suo Gyarydos era stato messo al tappeto da Espeon.
Ormai nemmeno lei riusciva più ad opporre resistenza.
  • N-no.... – mormorò, prima che tutto divenne buio.
Ash, dagli spalti, assistette alla scena completamente spiazzato. Misty si era accasciata di colpo, retta contro al muro come una crocifissa solo grazie al potere di Alberta.
  • L'ha... addormentata. – osservò Richie.
Né Misty, né Gyarydos non erano più in grado di continuare a lottare e ben presto il cronista fece l'annuncio del vincitore.
Nello stesso istante in cui il match finì, Alberta ritirò la mano e Misty precipitò in acqua come un pupazzo inanimato.
  • Misty! – lo strillo di Melody perforò tanto i timpani ad Ash da farlo riscuotere. Misty sarebbe affogata prima che avessero svuotato lo stadio.
Non ci pensò. Come suo solito agì d'impulso. Scavalcò la ringhiera. Fece per lanciarsi in suo aiuto, ma un paio di braccia lo trattennero.
  • Sei matto?! –
Quella voce... si voltò.
  • Gary! Che stai facendo?! Mollami subito! –
  • Ci sono i pokémon di soccorso per queste cose. Datti una calmata o, se ti lanci, dovranno recuperare anche te. –
In effetti... era un salto mica da ridere. Impallidì. In effetti... si sarebbe schiantato. Si lasciò tirare indietro, al sicuro, ma ancora le mani gli tremavano di rabbia e impotenza.
  • Ma Misty... –
La vide riemergere, coricata sul dorso di un Lapras da soccorso. Era messa male e dormiva ancora del sonno indotto di Alberta. Gyarydos venne fatto rientrare nella sua sfera e alcuni grossi pokémon di fuoco fecero il loro ingresso per far evaporare l'acqua che occupava lo stadio. Il tutto mentre la ragazza veniva portata via.

Misty aprì di colpo gli occhi, ma non appena fece per scattare a sedere, una forte fitta alla schiena la fermò.
  • Meglio se stai giù, sirenetta... –
Marina e Melody erano sedute attorno al letto su cui era coricata e sorridevano sollevate del vederla sveglia. Si ricordò tutto. Della sconfitta subita... imprecò sottovoce, voltandosi su un fianco e dando le spalle alle due amiche.
Si sentiva... sopraffatta, arrabbiata, abbattuta, impotente... ma soprattutto... sconfitta.
  • Potreste... lasciarmi sola? Per favore... – si morse le labbra. Non voleva scoppiare a piangere. Non davanti a loro. Odiava farsi vedere in quelle condizioni, perché stridevano con il suo essere sicuro.
  • Va bene.. – mormorò Marina, sforzandosi di sorridere.
  • Se hai bisogno di qualcosa, chiamaci. – rincarò Melody, prima di uscire dalla porta.
Finalmente sola, si lasciò andare, piangendo quelle lacrime che le premevano ormai da un po' in gola. Aveva creduto di potercela fare, ma in realtà Alberta stava solo giocando con lei. Quando aveva deciso di fare sul serio, l'aveva completamente soverchiata. Non le aveva neppure lasciato il tempo di reagire o difendersi. Aveva fatto la figura della principiante e questo, più di tutto, le creava una fortissima rabbia.
  • Ma guardati! Sei patetica! –
Sgranò gli occhi, scattando in piedi. Ignorò il male che i muscoli le lanciavano e si guardò attorno. In un angolo della stanza prese forma una figura. Era un angelo dalle grandi ali rosse.
  • Martes! Da quanto sei qui? – ringhiò Misty, asciugandosi i residui di lacrime agli angoli degli occhi.
  • Abbastanza da assistere alla tua pietosa scenata... – rise. Scese a terra, prendendo il suo aspetto umano, senza perdere il sorrisetto che tanto Misty odiava.
  • Bene... – mormorò, al limite della sopportazione. – Ora puoi anche andartene. –
  • E perché mai? Non posso stare qui a godermi ancora un po' la tua sconfitta? –
  • Direi di no. – disse una terza voce.
Entrambe si voltarono verso la porta. Ash reggeva con forza la maniglia e lo sguardo assassino non era che per Martes.
  • Guarda guarda chi abbiamo qui... carne fresca? – Martes gli si avvicinò e immediatamente Misty recepì un senso di pericolo.
  • Stai lontana da lui! –
Martes si voltò, tra il sorpreso e il divertito.
  • Ooh... – mormorò – Così è lui, vero? –
Un forte brivido percorse la schiena di Misty. Ora che lo sapeva.. cosa avrebbe fatto? Potevano gli angeli interferire direttamente con le vite degli esseri umani? Quel dubbio le mise addosso un terrore indescrivibile, ma cercò di non darlo a vedere.
Ash, che non aveva ben seguito tutto il discorso, si limitò a sorpassare Martes, spingendola di malagrazia verso la porta.
  • Misty deve riposare ora. Non ha bisogno di altre agitazioni. –
Misty sbatté le palpebre, incredula. Il tono di Ash era freddo e piatto, quasi cattivo. Vide il sorriso di Martes vacillare appena, prima che uscisse, chiudendosi forte la porta alle spalle. Non poteva crederci... Ash aveva veramente fatto retrocedere Martes?!
Il moro la guardò, di colpo con un'altra espressione. Era... preoccupato?
  • Se sei in piedi vuol dire che stai bene? – le chiese.
  • Ehm.. sì, certo! Ci vuole ben altro, caro mio! – scherzò, ignorando l'ennesima fitta. Il ragazzo parve più rilassato.
  • Bene allora. Mi spiace che tu abbia perso... –
  • Già... anche a me... –
  • Ma sei arrivata quasi infondo! Dovresti esserne fiera. –
  • Sì... forse... –
  • Per oggi abbiamo finito. Le finali si disputeranno tra tre giorni. Menomale... almeno ho più tempo per prepararmi. – rise, alzando le braccia come a evidenziare i suoi muscoli.
  • Ash... –
  • Mh? –
  • Stai attento. –
  • Parli di Martes? O di Alberta? –
  • Di tutte e due. Te lo chiedo per favore. Non... fare nulla di stupido. –
Ash perse il sorriso in un attimo. Misty pareva realmente in ansia. Ed era preoccupata... per lui? Nel vederla così abbattuta e tremante di rabbia e timore, non poté non provare l'impulso di risollevarle il morale.
Certo, non la conosceva da molto, ma sentiva che tra di loro si era già instaurato qualcosa. Qualcosa che non sapeva definire ma che percepiva essere qualcosa di particolare.
Tutte le discussioni, i litigi... e adesso quello. Ne avevano passate tante in poco tempo e Misty, in un modo o nell'altro, aveva sempre la sua da dire. Ma la cosa peggiore, era che aveva sempre ragione.
Si rese conto che, in tutto quel tempo, Misty non aveva fatto altro che preoccuparsi per lui e gli aveva sempre dato raccomandazioni su raccomandazioni, anche se le camuffava sotto forma di insulti ironici. Ma quella volta non aveva la forza per apparire sarcastica. Era sfinita, lo si vedeva lontano un miglio.
Sorrise, sentendo nuovamente una grande gratitudine nei suoi confronti.
  • Grazie. E non ti preoccupare. Se vedo che la cosa si mette male, mi ritiro. –
  • È una promessa? –
  • Ovvio. –

Per tutto il giorno seguente rimase ad osservare Ash dall'alto. Lo guardò allenarsi, stancarsi fino a crollare a terra, ma mai una volta era intervenuta. Sapeva come si sentiva Ash e sapeva di cosa aveva bisogno. Da quel lato erano molto simili. Per diventare più forti non avevano bisogno dell'aiuto di nessuno e non dovevano essere disturbati. La concentrazione era tutto.
Per quanto riguardava lei, per fortuna gli angeli si riprendevano molto alla svelta. Infatti, dei segni riportati durante la battaglia con Alberta non aveva più che qualche graffio.
Misty seguì il ragazzo per tutto il tempo, indirizzandolo talvolta verso il corso d'acqua più vicino, per fargli fare una pausa.
E così continuò fino al giorno dopo. Nuovamente seguì gli allenamenti di Ash fino a tardo pomeriggio, finché il ragazzo non decise che era il momento di smettere.
Lo guardò dirigersi fuori dal boschetto. Fece per seguirlo, ma percepì qualcuno agguantarla per un braccio.
  • Ehi, quanta fretta... non vuoi fare quattro chiacchiere con me? – le chiese quella voce melliflua che tanto detestava.
Martes le stringeva con cattiveria il polso, mentre le mani le divenivano sempre più roventi, fino ad ustionarla.
  • Che cosa vuoi, Martes? – ringhiò, cercando di non mostrare il dolore che sentiva al braccio.
  • Chiacchierare. –
  • Da come ti comporti non sembra. –
Il braccio di Misty di colpo si ricoprì di ghiaccio, che respinse, oltre che la mano di Martes, anche l'ustione.
  • Non sai stare agli scherzi, Misty. Sei davvero noiosa, quando vuoi. –
  • Te lo ripeto un'ultima volta: che cosa vuoi? –
  • Non lo immagini? Mi hai tirato un brutto scherzo, perdendo al torneo. Ci tenevo così tanto a scontrarmi con te... che non mi hai lasciato altra scelta se non venire qui. –
  • Adesso non ho tempo per i tuoi capricci. –
  • Devi fare da balia al ragazzino? Bhe, immagino sia appropriato. Ai perdenti vanno solo i perdenti. Guarda me. Il mio Protetto è a chilometri da qui e non mi causa alcun problema. –
  • Oppure sei tu ad essere incosciente. –
Davanti a quell'insinuazione, due sfere infuocate divamparono nelle mani di Martes.
  • Meno parole, più fatti!!! – strillò ridendo come un'arpia.
Le scagliò contro le sfere, che Misty schivò senza troppi problemi. Tuttavia Martes sorrise. Non aveva mirato a lei. Il fuoco era divampato ai piedi di un albero e non pareva voler tardare a propagarsi nei dintorni.
  • E ora? Che cosa farai? – la stuzzicò la rossa.
Misty non perse tempo, materializzando subito un vortice d'acqua sufficiente e spegnere le fiamme neonate.
  • Non voltarmi le spalle! –
Martes la colpì alla schiena, mandandola lunga distesa a terra.
  • Accidenti, ma chi ti ha insegnato a combattere? Voltare le spalle all'avversario? Sei impazzita? – la derise.
Misty non ci vedeva più dalla furia. Era chiaro come il sole che Martes volesse prendersi gioco di lei. Stava giocando, non aveva realmente intenzione di combattere. Le voleva solamente far fare la figura della stupida.
Stava per colpirla con uno dei suoi colpi migliori, ma una visione le annullò la vista. Vide una strada, un furgone e il forte suono di un clacson.
Trattenne il respiro. Ash! Lo aveva lasciato solo! Ma come poteva essere stata tanto stupida? Si voltò per andare a cercarlo, ma ancora una volta Martes fece per colpirla. Ma Misty non sarebbe caduta due volte nella stessa trappola.
La colpì con un calcio, facendola indietreggiare e approfittandone per volare fuori dal bosco. Non ricordava quale fosse la strada che aveva visto e ciò la agitò parecchio.
Atterrò, prendendo di slancio le sembianze umane. Non seppe bene perché lo fece. A causa dell'agitazione, non si accorse di essersi lanciata proprio in mezzo alla strada. Udì un forte rombo di clacson, che la fece voltare. Solo in quel momento si rese conto di dove si trovava. Un grosso furgone la stava puntando. Per lui era troppo tardi per scansarla e lei, tanto era stupita, non riuscì a muovere un muscolo. Rimase a fissare il parabrezza con gli occhi sgranati, prima di venire investita da qualcos'altro.
Percepì un forte colpo al fianco e qualcosa che la avvinghiava alle spalle. Venne sbalzata di lato, proprio mentre il camion passava nel punto in cui un secondo prima si trovava lei.
Atterrò pesantemente a terra con un grido sorpreso. A causa dell'atterraggio, la presa su di lei venne meno e Misty si ritrovò a rotolare un metro più in là.
Un forte stridio suggerì che il furgone aveva inchiodato di colpo. Il conducente balzò giù, correndo loro incontro bianco come un lenzuolo.
  • Mio Dio, state bene? Mi sono distratto solo un attimo e... mi dispiace! – stava farfugliando.
Misty si tirò su. Non si era fatta niente. Essendo un angelo ci voleva ben altro per scalfirla e, semmai il camion le fosse andato addosso, si sarebbe accartocciato, mentre lei non avrebbe avuto un graffio... o forse un piccolo livido, ma nulla più.
  • Misty, tutto a posto? –
La ragazza alzò lo sguardo. Ash, seduto a terra come lei, si reggeva un polso e la guardava con fare preoccupato. Era... era stato lui a salvarla?! Gli era dato di volta il cervello?! Poteva morire! Ma che cosa gli aveva suggerito la testa??
Abbassò lo sguardo sul polso di Ash. Era ferito, ma fortunatamente non pareva rotto. Non poteva crederci... la visione si era avverata. Ash si era fatto del male... ma ciò che non aveva previsto, era che la causa scatenante di tutto sarebbe stata lei.
Dalla sua espressione contrita dedusse che doveva fargli molto male, anche se continuava a sorriderle rassicurante.
Sentendosi sopraffatta dalla consapevolezza di essere stata l'unica causa del male di Ash, scoppiò a piangere.
Odiava farsi vedere in quelle condizioni, ma non riuscì a trattenersi. Pianse come una bambina, asciugandosi repentinamente gli occhi con i pugni serrati.
Ma che razza di Custode era?! Non era all'altezza di quel mestiere. Non riusciva neppure a proteggere il suo Protetto da lei stessa, come poteva pretendere di salvarlo da altri mali?
Intanto, ad osservarli dall'alto, sghignazzante per la bella scenetta che le si stava consumando davanti agli occhi, c'era Martes.

  • Che cosa ci fai qui? –
La situazione si era calmata. Il camionista era ripartito rassicurato, Misty aveva smesso di piangere e Ash ora le sedeva accanto su una panchina di ferro battuto.
A quella domanda, Misty parve irrigidirsi non poco.
  • Ecco... tutti parlano tanto bene del laboratorio del prof. Oak, che volevo vedere io stessa se era tanto interessante... –
  • Capisco... e mi spieghi anche perché sei spuntata fuori dal bosco come se avessi avuto alle spalle un manipolo di assassini? –
  • Io... bhe, veramente... – arrossì. – Io ho.... il terrore dei coleotteri. Mi era piombato un Caterpie davanti al naso e io... bhe... non ho più ragionato... –
  • Ah... è per questo che per poco non ti fai investire? – ridacchiò, ma subito tornò serio, a causa di una stilettata che il polso gli mandò.
Quando era corso senza pensare a salvare Misty, durante la caduta aveva cercato di proteggere la testa della ragazza e questo aveva causato lo schianto violento del suo povero polso. Ma se quello era il piccolo prezzo per averle evitato uno spiacevole soggiorno all'ospedale, era ben felice di averlo pagato.
  • Ti fa molto male? – gli chiese. O meglio, lo mormorò. Era rossa come un pomodoro e gli osservava il polso come se si ritenesse l'unica responsabile in cielo e in terra.
  • No, tranquilla. Entro domani sarà come nuovo. –
Misty lo osservò. Sorrideva tranquillo. Non era per niente preoccupato. La forza di quel ragazzo era davvero encomiabile. In certi casi non pensava mai a sé, ma piuttosto agli altri. Come in quel momento, era contento che lei stesse bene e la cosa gli bastava. Nemmeno il dolore al polso lo turbava minimamente.
Abbassò lo sguardo, rendendosi conto di che granchio avesse preso qualche mese prima, quando voleva a tutti i costi cambiare Protetto. Ash poteva anche apparire come scostante ed egocentrico, ma invece, come aveva detto Vera, era l'esatto opposto. Era altruista e possedeva un cuore tanto grande da fare invidia a qualsiasi Arcangelo.
Tirò i piedi sulla panchina, portandosi le ginocchia al petto per nascondervi la testa. Si sentiva terribilmente meschina.
Una mano le si poggiò sulla schiena. Sbirciò appena con un occhio e vide Ash chino su di lei con un espressione preoccupata, seppure avesse un sorriso stampato sulle labbra.
  • Ehi, sei sicura che vada tutto bene? – le mormorò.
Non seppe perché, ma quel suo tono di voce le rizzò ogni pelo del corpo. Arrossì violentemente, soprattutto dopo essersi resa conto da averlo abbastanza vicino da percepire il calore del suo corpo.
Nascose nuovamente la faccia tra le ginocchia.
  • S-sì. Maistatameglio,giuro! – farfugliò talmente tanto veloce che Ash quasi riuscì a recepire solo la parola “giuro”.
  • Ok... se però un giorno vorrai parlarne, sappi che io ci sono, va bene? Tenersi tutto dentro fa solo stare peggio, credimi. –
  • Perché lo fai? Io... ti ho sempre trattato male. –
  • Sì, è vero, magari sarai appena un po' scorbutica, scostante, permalosa.... –
  • Ehi! – Misty alzò la testa di scatto, offesa da quel lungo epitelio che le stava rifilando.
  • ma siamo comunque amici, no? –
Misty sentì la rabbia sbollire di colpo. Era incredula.
  • A-amici? –
  • Certo che sì. Oppure mi sbaglio? – le sorrise, facendole l'occhiolino.
Misty non sapeva più cosa pensare. Davvero Ash la considerava un'amica? Anche dopo tutti i loro litigi? Ma che cos'aveva quel ragazzo che non andava nella testa?
Tuttavia, non poté impedirsi di sorridere e annuire. Non poteva farci niente: le faceva estremamente piacere che Ash la pensasse a quel modo.
  • Senti, ma non eri venuta per visitare il professor Oak? –
  • Sì, ma... ormai è buio. Tornerò domani. –
  • Come preferisci. Sei sicura di riuscire a ritornare indietro da sola? – le chiese, alzandosi in piedi.
Misty sghignazzò appena, divertita. Veramente non sarebbe dovuta andare da nessuna parte. Si sarebbe limitata a seguirlo e osservarlo da un angolo della stanza mentre dormiva. Tuttavia annuì, sicura.
  • Ma sì, non ti preoccupare. Stavolta non uscirò dal sentiero per fare prima. Stai tranquillo. –
Dopo che si furono salutati e che Ash fu abbastanza lontano da non vedere nulla, Misty riprese le sue sembianze angeliche e con un paio di battiti d'ali lo raggiunse.
Ora che era da solo vedeva chiaramente l'espressione contrita sul suo volto. Il polso doveva fargli molto male, nonostante non avesse voluto darlo a vedere per non preoccuparla.
Dopo che ebbe mangiato e che anche Misty ebbe sgraffignato di nascosto qualcosa da mettere sotto i denti, restò in un angolo della stanza finché Ash non si addormentò.
Scese accanto al letto e si sedette a gambe incrociate a terra, senza levargli gli occhi di dosso. Aveva un brutto presentimento, di nuovo. Temeva quel che sarebbe potuto succedere il giorno delle finali al torneo nazionale. Martes era ancora in gara, così come Alberta. Si sarebbe sicuramente scontrato contro una di loro due e la cosa non la faceva stare per niente tranquilla.
Non aveva speranze contro di loro ed era quasi sicura che sarebbe stata obbligata ad intervenire. Ma il dubbio che più le premeva era un altro: Ash si sarebbe davvero arreso, come le aveva promesso?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

*arriva con mitra spianato* UCCIDIAMO MARTES E ALBERTAAAAAAAA! èOé
Alberta: Non ti pare di esagerare?
Ser: *spara*
Alberta. Ahhhhhh! *fugge*
Ok, sì, scusa il ritardo, Riri, ma la scuola è cominciata e con lei tutti i miei guai -.-
Comunque! CAPITOLO BELLISSIMO *___*
Però... Però... Però doveva vincere Mistyyyyyyyyyyy çoç *odia Alberta* Ash la vendicherààààààààà! >o< *modalità pazza: off*
Ah, e Martes è profondamente odiosa >.> E' una pazza sclerotica! Datele un calmante *si si*
Ash invece è troppo puccioooooooo ^0^ Oh, ma com'è dolce con Misty! Finalmente è uscito il vero Ash, yeah! Però ho paura che non si ritirerà se le cose vanno male durante l'incontro... e ho come l'impressione che accadrà qualcosa tipo Misty che salta in campo perché Ash sta per venir colpito O.O
Io sto ancora aspettando che Melody se ne esca con qualche bella battuta ù___ù XD
Ah, e soprattutto, mentre leggevo mi sono saltati alla mente due dubbi:
1) Non so se l'avevi scritto e io non l'ho visto, ma quindi gli angeli possono comandare tipo l'acqua e il fuoco o una cosa del genere? O.o
2) Ma un angelo può stare con un umano!? O.o Perché se no già mi vedo Martes che spiffera la cosa al gran consiglio e Misty che deve tornare sulla sua nuvoletta e Ash che cerca di impedirlo... *w*
Ok, bhe, oggi non ho molto da dire di più ^^ Mi anticipi qualcosina?????? *W*
Bravissima come al solito, Riri, io continuo ad essere ammirata dalle tue idee!!! *applaude*
Cercherò di aspettare una settimana... *sigh* Se poi non recensisco è perché sono morta dall'ansia ù___ù
Un bacio, alla prossima!
Ser <3

Anonimo ha detto...

Dunque dunque.... partiamo dai tuoi dubbi:
1) No, non mi pare di averlo scritto, ma comunque era una cosa che davo per scontata. Se non si capisce, mea culpa, scusate.. ^^' Sì, gli angeli, oltre che la forza, hanno anche superpoteri stile Marvel e ognuno di loro ha la sua specialità.
2) Ahahahahaha, ma noooo!!! Non puoi uscirmi con questa domanda con tre capitoli di anticipo!!! XD Vabbè, amen: no, non possono. ^___^
Va bene e ora... anticipazioni: nel prossimo capitolo non succederà poi tanto... ci sarà la comparsa di qualche nuovo personaggio, la continuazione del torneo... e la lotta di Ash contro... chi sarà mai? Questo non posso dirlo. ^^
Davvero le mie fic ti piacciono così tanto??? *scolpisce un monumento alla sua migliore fan (e forse l'unica.. T__T)*
Bhe, se è così allora ti farà piacere sapere che, terminata questa, ho già l'idea di una nuova fic che, se ho ragione, per molti aspetti ti piacerà e per altri ti manderà su tutte le furie... ^^ ma per sapere altro bisognerà aspettare la fine di Angelus. Piuttosto, sto aspettando qualche TUA nuova fic, sai???
Ah, è iniziata la scuola??? Ma non iniziava lunedì prossimo? Bhe, non trascurarla, allora e in bocca al lupo! Che anno frequenti adesso?
Ok, ora che ho finito di farmi gli affari della gente... vado.
Bacioni,
Riri

Anonimo ha detto...

Uh, sai che è la prima volta che rispondo a una risposta? °0° Bello! ^0^
Gary: -.- E' stanca, che vuoi farci...
Ser: Tu zitto >.>
Hahaha, ho anticipato la cosa di tre capitoli!? XD Scusa, non volevo XD Bhe, però almeno mi sono tolta questo grosso dubbio e posso continuare a farmi le mie pare mentali sui capitoli per tre settimane ^w^ XD
CERTO che mi piacciono le tue fic ò__ò Sono GENIALI!!! E non sono l'unica fan ù___ù C'è anche Ya-chan! ^0^ E sicuramente tantissime persone che non commentano *si si, è decisissima*
Oddio, adesso mi hai mandato in crisi O.O Voglio sapere tutto della nuova fiiiiiiiiiic *0* E voglio sapere tutto anche di Angeluuuuuuuuuus!! *0*
Niente, non so proprio aspettare O.O Anche coi telefilm faccio così, vado sempre a spiare la trama su wikipedia e mi rovino le puntante XDDDD
Uh, riguardo alle MIE fic... Non so se può farti piacere, ma sabato 15 *tan tan tan* pubblico il sequel di Campioni Per Sempre! (mi pare che tu l'abbia letto O.o) Puoi leggerlo, se ti fa piacere ^w^ Mi piacerebbe avere una lettrice che scrive così bene e ha idee così geniali *adora*
L'invito è rivolto anche a te, Ya-chan! ^0^
Gary: Pubblicità nemmeno tanto occulta -.-
Ser: Dissolviti >.>
La scuola... Penso di essere la più piccola qua in mezzo. Sono al secondo anno di liceo ^w^
Gary: E non le parlarono più perché la consideravano una mocciosa...
Ser: Ti ho chiesto di dissolverti >.>
E a proposito di scuola, spengo o domani non mi alzerò mai XD
Un bacio e scusate se ho intasato la zona commenti XDDDDD
Ser <3