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24 ottobre 2012

Fic: Angelus


Ed ecco la tanto attesa fine della fic Angelus. Spero che tutti abbiano apprezzato e gustato la fic, e nel caso vorreste rileggerla, troverete tutti i capitoli nel menù a destra ^^
Per me è sempre un onore pubblicare le fic di Riri e spero al più presto poter pubblicare qualcos'altro di suo. Alla fine della fic troverete i commenti dell'autrice.
Buona lettura!
 
Autrice: RIRI

ANGELUS
Capitolo 12
Misty si lasciò cadere a terra, al fianco di Ash. Era stato coricato su un letto a baldacchino piuttosto grande ed elegante. Quando avevano accettato l'aiuto di quella strana ragazza, mai una volta lei o Marina o Melody avevano abbassato la guardia. Sapevano fin troppo bene che fidarsi era bene ma non fidarsi era meglio, soprattutto in una situazione come la loro. Erano stati condotti in quella stanza che, a tutti gli effetti, pareva una camera da letto. Era larga quanto il salotto di casa Ketchum, se non di più, e oltre al letto c'erano anche tappeti, scaffali, librerie, una scrivania e tanti, tanti giochi. A quella prima vista, la prima cosa che veniva da pensare a Misty era di trovarsi nella camera di un ricco bimbo “figlio di papà”.
Al loro arrivo, ad attenderli lì avevano trovato una seconda ragazza dai lunghi capelli biondi. A parte quella piccola differenza, era la copia sputata della ragazza che li aveva condotti fin lì. Sembravano due gemelle. Si erano presentate come le Muse dell'Amore e della Pace ed entrambe erano davvero bellissime. Detto questo, era sconcertante che Brock nemmeno le considerasse. Se ne stava seduto alla scrivania, a consultare distrattamente un libro, picchiettando nervoso il piede a terra. Era chiaro che fiutava il pericolo, così come ognuno di loro.
  • Misty. – Melody si era chinata alla sua altezza. – Posso parlarti un momento? Da sola? –
Misty guardò interrogativa l'amica, ma davanti al suo viso serissimo non poté fare altro che annuire. Si alzò, entrando in quello che doveva essere il bagno, lussuoso come la stanza. Melody chiuse la porta alle sue spalle.
  • Mi vuoi spiegare cosa sta succedendo? – le chiese. Misty non aveva mai visto la sua amica tanto seria.
  • Te l'ho detto: il rapimento era un modo per... –
  • Non mi stavo riferendo a quello. –
Misty si zittì. Davvero non capiva dove volesse andare a parare Melody. Non vedendola rispondere, la ragazza sospirò, sedendosi sul coperchio del wc.
  • Misty, che cosa stai combinando? –
E allora capì. Ash. Era lui il discorso in ballo. Abbassò la testa, senza sapere bene cosa dire.
  • Tu come... –
  • Oh, ti prego! Ci conosciamo praticamente da quando siamo nate! Penso di riuscire a leggerti in faccia, se voglio! – poi abbassò il tono – Misty... quando giorni fa ti ho detto di darti una svegliata, non intendevo questo. –
  • Lo so... –
  • No, non lo sai. Altrimenti non avresti fatto questa sciocchezza. Io volevo che cercassi di allontanarlo, non il contrario. Misty.... – si alzò, prendendole le mani tra le proprie. – Tu sai bene che io, più di chiunque altro, ti avrei appoggiato. Ma non in una situazione del genere. Sarei una pazza se lo facessi. Ciò che provi per il tuo Protetto... –
  • Va contro ogni etica, lo so. Lo so! Cosa credi?! – si liberò dalla sua presa. Sentiva le lacrime salirle agli occhi. – Eppure cosa ci posso fare? Non dirmi che tu non ti sei affezionata a Richie! –
  • Sì che lo sono. In più è un ragazzo davvero carino, oltre che dolce, però so controllarmi. Riesco a restare sul margine tra il “troppo” e il “poco”. Siamo ottimi amici. Tu sei andata troppo oltre. –
  • Questo lo so anch'io!!! Perché mi dici questo? Perché? –
  • Perché semmai venissi scoperta, verresti retrocessa a Cherubina e relegata per sempre a Cerulean! Vuoi questo? Vuoi essere trattata come una lebbrosa per il resto della tua vita? –
  • Ovvio che no! Però... –
  • Misty... se davvero ci tieni a lui, se davvero vuoi proteggerlo.... allora trattieniti. Allontanati! Anche se questo gli causerà dolore, sarà il modo migliore per far sì che né tu né lui subiate le estreme conseguenze di tutto questo. –
Spazientita da quella ramanzina, Misty annuì sbrigativa, uscendo dalla stanza, quasi sbattendo la porta contro al muro. Ritornò a sedersi al fianco del suo Protetto e lì rimase, sotto gli occhi interrogativi di tutti i presenti, finché la porta della camera sì aprì.
Chi entrò era un ragazzo alto, con lunghi capelli verdini e occhi grigi. Alla sua vista, la reazione fu unanime.
  • Tu!!! – strillò Vera, alzandosi subito in piedi.
  • Lo sapevo! Era una trappola! – gridò Marina.
Ma Natural non pareva minimamente intimorito dalle loro minacce. Il suo sguardo era fisso su Misty, che lo ricambiava seria e calma.
Stranamente, Misty non percepiva alcun pericolo. Se N avesse voluto attaccarli lo avrebbe fatto nello stesso istante in cui Ash era svenuto. Non li avrebbe mai fatti portare lì. No, ci doveva essere dell'altro.
  • Ferme! – ordinò perentoria alle due ragazze, già pronte a prenderlo a cazzotti. Tutti la guardarono sconcertati.
  • Misty! Hai idea di chi abbiamo davanti?! – le chiese Marina.
  • Sì, lo so. È per questo che voglio capire perché sta facendo questo. –
  • Ma cosa?! Ci ha teso una trappola! – rincarò Richie.
  • No, non la è. – e senza dare altre spiegazioni, si rivolse al diretto interessato – Che cosa vuoi da noi? –
  • Parlare. –
A differenza del voler “parlare” di Martes, quello era davvero molto più convincente. Annuì, sedendosi sul letto, al fianco di Ash, ancora privo di conoscenza.
Sebbene lei fosse rilassata, nessun'altro pareva voler dare fiducia al ragazzo. Rimasero tutti in piedi e in allerta, pronti a scattare al primo movimento brusco. Sapevano bene quanto fosse forte e pericoloso, come avevano visto al torneo, ma speravano che, attaccandolo tutti insieme, forse le cose sarebbero andate diversamente.
  • Immagino abbiate delle domande da pormi, prima che io cominci. – disse tranquillo N.
  • Perché hai voluto risvegliare Reshiram? – tutti si voltarono verso Misty.
  • Reshiram?! – ripeté Richie.
  • Il pokémon leggendario?! – esclamò Brock.
N si adombrò.
  • Non l'ho voluto io, bensì mio padre. Fin da quando ero piccolo ha sempre cercato di mettermi in risonanza con lo Scurolite di Zekrom, ma io mai mi sono chiesto il perché di tutto questo... almeno fino ad oggi. È cambiato... il suo sguardo non è più lo stesso. La luce che anima i suoi occhi è quasi maniacale, pazzia pura. Nonostante questo... ho sempre continuato a reggergli il gioco... solo verso la fine mi sono reso conto di che sbaglio stessi commettendo. –
  • Alla fine? – chiese dubbiosa Misty. Lo ascoltava in silenzio, ma stava ancora cercando di capire se stava solo recitando o se era sincero.
  • Quando quella ragazza, Alberta, è venuta a cercarmi nel tentativo di mettermi al corrente dei veri fatti, è stata... – lasciò in sospeso la frase e Misty vide chiaramente le sue mani tremare. Uccisa. Era quella la parola che non riusciva a dire. Lei c'era quando era successo ed era l'unica a poter intuire il significato nascosto delle parole di N, mentre gli altri si limitarono a scambiarsi occhiate confuse.
N scosse appena la testa, proseguendo nel discorso.
  • Solo in quel momento ho capito. Già da tempo nutrivo dei dubbi, ma nel momento in cui ho capito fino a che limiti mio padre era stato in grado di spingersi... no, non posso più continuare. Devo fermarlo. Ma so anche che da solo mai potrei farcela... –
  • Stai chiedendo il nostro aiuto? –
  • Mio padre vuole ottenere il controllo sia su Zekrom che su Reshiram, ma Alberta ha detto che se non ci riuscirà.... –
  • Non ci riuscirà. Nessuno all'infuori dei due invocatori può sperare di controllarli. – spiegò Fortunata. – Ma se entrambi dovessero mancare, allora i poteri dei due esseri diverranno incontrollabili, insopprimibili... e allora si potrà iniziare a parlare di “fine del mondo”... –
  • Perché sei così drastica? – cercò di scherzare Vera, ma davanti allo sguardo serio di Fortunata, capì che non stava affatto esagerando. Diceva sul serio.
Misty si alzò e tutti gli sguardi furono puntati su di lei.
  • Vuoi l'aiuto di Ash? Chi ci dice che non è una trappola? Che stai cercando davvero di andare contro il tuo stesso padre? –
  • Lo dico io. –
Tutti si voltarono. Ash si stava mettendo seduto sul letto. Non aveva una bella cera, però era sveglio.
  • Natural è sincero. – disse.
  • Come fai a dirlo? – saltò su Richie.
  • Lo sento. – rispose semplicemente.
Sia Misty che Brock rimasero in silenzio, mentre tutti gli altri borbottavano i loro dissensi.
  • Va bene. – urlò Brock per sovrastare quell'insopportabile vociferare. – Non mi fido di N, però mi fido di Ash. Se lui dice che è tutto ok, a me basta. –
  • Brock, forse ti è sfuggita una cosa... – commentò sarcastica Vera – Ash poco fa era svenuto e, per quel che ne sappiamo, può anche aver preso una seria botta in testa! Davvero pensi che sia attendibile? –
  • Sì. – rispose lui, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Vera era rimasta senza parole.
  • Io mi fido delle tue parole. – disse Ash, diretto a N – Ma credo che per convincere loro dovrai fare molto di più che parlare. –
Natural annuì.
  • Penso di sapere anche come fare. –

Il grosso gruppo uscì dalla camera, procedendo a passo sicuro nei corridoi del palazzo. Avere N come guida aiutava, ma c'era ancora da vedere se il suo era un piano ben studiato per ingannarli o no.
Quando incrociavano alcune guardie, avanzava prima N, che essendo il signorino di casa li indirizzava altrove, liberando il passaggio.
Alla fine raggiunsero un corridoio con un'unica porta sul fondo. N fece loro segno di aspettarlo lì, poi corse verso la porta, aprendola con una chiave estratta dalla tasca dei pantaloni. Sparì oltre la soglia per qualche secondo e quando la porta si riaprì per farlo uscire, assieme a lui c'era anche una donna dai lunghi capelli castani raccolti in una coda.
  • Mamma! –
Ash si staccò dal gruppo, fiondandosi senza troppe esitazioni fra le braccia della donna.
  • Stai bene? È tutto a posto? Ti hanno fatto del male? –
  • Sto bene, tesoro. – gli sorrise lei.
Per un attimo Ash aveva temuto che fosse un altro trucco di quei ninja che già avevano preso le sembianze di Misty, ma subito dopo aver sentito la sua voce, cancellò quel dubbio. Era lei. Era davvero sua madre. E stava bene!
N fece per allontanarsi, ma Delia lo fermò.
  • Natural. Ti ringrazio davvero. – gli sorrise. Il ragazzo posò lo sguardo altrove. Pareva a disagio.
  • Ti avevo promesso che ti avrei fatta uscire da lì e che avresti rivisto tuo figlio... e l'ho mantenuto. – quindi si allontanò di qualche passo, lasciando a madre e figlio un momento di privacy.
  • Sei sicura di stare bene? – le chiese Ash.
  • Tesoro, sono io la mamma. Io dovrei essere così apprensiva, non credi? – scherzò lei, facendo arrossire il ragazzo fino alla punta delle orecchie. – Non ti devi preoccupare. Sono stata meglio di quanto si possa immaginare. All'inizio mi avevano rinchiuso in un sotterraneo umido e buio, ma Natural mi ha subito fatta portare in questa stanza. Penso fosse una specie di camera degli ospiti. Oh, è stato davvero carino. Non passava giorno senza che lui o le sue due amiche Pace e Amore venissero a trovarmi. Per essere stata una prigioniera, sono stata bene. –
Ash strabuzzò gli occhi sconcertato. Davvero N aveva fatto tutto quello?
  • Il rapimento di tua madre non è stata una mia idea. – spiegò Natural, voltandosi appena verso di loro. – È stata un'idea di Martes. Io sono sempre stato contrario. Non posso tollerare certe prepotenze. Le trovo meschine! –
Delia sorrise, staccandosi dal figlio per posare una mano sulla spalla di Natural.
  • Hai sempre detto di aver seguito tuo padre in tutto. Di non aver mai sviluppato una mentalità diversa da quella che voleva lui. Eppure, a me sembra che tu abbia sviluppato molto di più! Gli ideali che ti muovono sono molto chiari. Non pensi sia per questo che Zekrom ti ha riconosciuto? –
N la guardò sorpreso dalle sue parole. Sentirsi dire quelle parole, quei incoraggiamenti... mai nella sua vita era capitato qualcosa di simile. Solo Pace e Amore gli erano state vicine, da quel punto di vista, ma non sempre.
  • N. – Ash li raggiunse, guardando serio il ragazzo. – Se tuo padre tenta e fallisce... allora saremo tutti nei guai. Se vogliamo evitarlo, dobbiamo cercare di prendere il controllo di Zekrom e Reshiram prima che questo accada. –

Decisero di dividersi un'ultima volta. Ash affidò Delia a Brock e Fortunata, che avrebbero dovuto condurla fuori da lì, al sicuro, e trovare Gary e Lucinda per far fare loro lo stesso.
Ash decise di affiancare N in quell'assurda impresa e assieme a lui anche Misty, Vera, Marina, Melody e Richie decisero di fare lo stesso.
N li condusse su per le scale, tra mille corridoi principali e secondari, finché... un'enorme porta non si stagliò davanti ai loro occhi.
  • Qui dentro c'è mio padre... siete ancora sicuri? –
  • Non abbiamo scelta. – rispose sicuro Ash.
Misty lo osservò ammirata. Era davvero diverso dal ragazzo che aveva conosciuto. Sì, magari non l'aveva inquadrato subito per come era davvero, però era sicurissima che in quel breve periodo fosse cresciuto davvero tanto. Quella nuova sicurezza e senso di responsabilità... davvero non facevano parte dell'Ash che aveva conosciuto.
Si voltò verso Marina e Melody. Bastò uno sguardo per capirsi. Là dietro li avrebbe attesi una dura lotta. C'era l'alta possibilità che tutte e tre si dovessero rivelare ai loro Protetti. Ash già lo sapeva, ma Vera e Richie come l'avrebbero presa? Le due amiche annuirono decise e Misty si sentì rincuorata. In un modo o nell'altro ne sarebbero usciti. Tutti.
N sfondò la porta con un colpo sicuro della mano, da cui scaturì un forte fulmine. Per giorni era rimasto accanto allo Scurolite, aumentando la propria risonanza, e quando finalmente aveva voluto attivarlo, i suoi poteri si erano manifestati con una così grande chiarezza che non faceva la minima fatica a richiamarli. Per Ash sarebbe stato diverso. Lui, per il momento, riusciva a controllare i suoi solo a causa di forti picchi emotivi. E non era una cosa positiva. Questo lo rendeva prevedibile e vulnerabile. Ma non era il momento per pensare a certe cose.
Dentro la grande stanza il soffitto era stato sfondato. Reshiram e Zekrom erano dinnanzi a Ghecis e lo guardavano quasi in attesa. Forse ancora non sapevano a chi dovessero il loro risveglio.
L'uomo non li degnò di un solo sguardo e quando il gruppo osò entrare, il cammino gli venne bloccato da Martes. Era ancora nella sua forma mezzo demoniaca e la sua vista fece balzare indietro Vera e Richie dalla paura.
  • Siete venuti ad assistere al trionfo del mio signore? Ma che carini! – ridacchiò, mostrandosi tutt'altro che amichevole.
  • Di quale trionfo parli?! Sai bene che mio padre non potrà mai controllarli! –
  • Tuo padre? – rise Martes – E chi mai ha parlato di lui, scusa? –
Tutti, soprattutto N, rimasero confusi da quella risposta. Poi una terza figura prese forma dall'alto della stanza, stagliata contro il cielo. Pareva un uomo, ma aveva enormi ali nere in cui si sarebbe potuto tranquillamente chiudere a bozzolo. I capelli celesti erano smossi dal vento e i piccoli occhi maligni osservavano la scena dall'alto.
Misty lo riconobbe quasi subito.
  • Non è possibile... – mormorò.
  • Cyrus!!! – esclamò Marina. Era pallida come un lenzuolo.
  • Chi? – chiese Ash.
  • È un Arcangelo bandito. Ha sempre cercato di rendere le cose difficili all'Accademia e tutto è precipitato quando ha tentato di conquistare Cerulean con un esercito di demoni, passando per la Terra e causando la scorsa Grande Guerra. – gli spiegò Misty, tremando di rabbia ad ogni parola. Quell'angelo... non era nient'altro che un mostro! Un assassino! Lui aveva ucciso i suoi genitori e sempre lui avrebbe dovuto pagare facendosi mozzare le ali. E invece era lì, nel pieno delle sue forze.
  • Ehm... scusatemi... – Vera si fece vicina ad Ash, picchiettandogli sulla spalla – Sono io che ci vedo malissimo... o là c'è un tizio alato? –
  • Ci vedi benissimo, Vera. –
La risposta non parve soddisfarla, perché la sua confusione aumentò parecchio. Richie era totalmente paralizzato. Troppo stupito per dire qualsiasi cosa.
Lo sguardo di Cyrus si posò su Misty e quasi subito un largo e maligno sorriso gli si dipinse in faccia.
  • Conosco quello sguardo. Fu l'ultimo che mi rivolse l'Arcangelo Waterflower prima che gli ricordassi qual'era il suo posto. –
Quello era troppo. Prendersi beffe a quel modo di suo padre... era una cosa davvero intollerabile! Alzò un braccio per attaccarlo, ma Ash la bloccò afferrandole il polso.
  • Non fare stupidaggini. Lo avvantaggeresti e basta. –
Sapeva che aveva ragione, ma non riusciva a stare ferma. Anzi, provava un forte desiderio di spaccare la faccia a quel traditore schifoso!
  • Arcangelo? Sguardo? Ragazzi, mi sta venendo un gran malditesta... – si lagnò Vera, indietreggiando fino al muro, dov'era Richie.
  • Penso che dovremo spiegarvi un mucchio di cose... – le disse Marina, sorridendo colpevole – Ma per il momento vi basti sapere che io e le altre non siamo propriamente “normali”. –
  • Intendi dire... che avete poteri speciali? Come Ash e Natural? – chiese Richie.
  • Più o meno. – rispose Melody.
Natural osservava il tutto senza fiatare. Nella sua testa si era messo in moto qualcosa. Finalmente molti tasselli prendevano il loto posto. Ecco il perché della pazzia di suo padre, ecco perché tanto fanatismo ed ecco perché proprio Martes era stata scelta come sua Custode. Era tutto un piano di Cyrus: manipolare un uomo potente per raggiungere i suoi scopi e affiancare al figlio una sua pedina per tenerlo sotto controllo.
Da un certo lato questo lo rassicurò. Almeno non doveva più temere di essere malvagio come Martes.
  • Padre!!! – Ghecis si girò appena – Fermati! Non capisci! Cyrus ti sta ingannando! –
  • No! Cyrus mi darà il potere, come mi ha promesso. Sarò il signore di tutti i mondi! – nella sua voce c'era quella nota di pazzia che fece raggelare il sangue a N.
  • Se continui morirai! Non lo capisci? Cyrus ti sta usando! –
Ghecis gli volse le spalle, ignorandolo completamente. A quel punto, lo sconforto di N si tramutò in odio e tutto era per Cyrus.
  • Che cosa hai fatto a mio padre?!? – gridò con quanto fiato aveva in corpo. Era talmente furioso che piccole scintille elettriche divampavano dai suoi pugni chiusi.
  • Ho reso più ampia la sua visione del mondo. Dovrebbe ringraziarmi. –
  • Sei un bugiardo! – stavolta era stato Ash a urlare. Tremava di rabbia così come N. – Come hai potuto distruggere a questo modo una famiglia? Come hai potuto servirti di Ghecis per... –
  • Se proprio vuoi saperlo, ragazzo... voi umani non siete altro che servi. Degli animali da soma che aspettano solo di servire i loro padroni. –
  • Tu sei un pazzo!!! – Misty si fece avanti con la furia negli occhi. – Angeli e Umani sono creature alla pari. Gli uni aiutano gli altri a sopravvivere. Se non ci fossero gli umani gli angeli non potrebbero esistere e viceversa! Credersi superiori è solo una grossa dimostrazione di presunzione e stupidità!!! –
  • Che lingua tagliente! Mi ricordi davvero tanto quell'angelo scioc... –
  • Quell'angelo era mio padre!!! –
Gli occhi di Cyrus brillarono.
  • Oh, ma non mi dire... forse allora dovrei raddrizzarti... esattamente come ho fatto con lui. –
Mosse appena le ali e una forte onda d'urto colpì in pieno Misty, che si schiantò strillando contro al muro alle loro spalle.
  • Misty!!! – Melody fece per raggiungerla, ma venne anticipata e superata da Ash, che si fiondò al fianco della ragazza senza esitazioni.
Restò ferma dov'era. Lo guardò inginocchiarsi al suo fianco, porgerle la mano. Li udì scambiarsi poche parole come “Tutto bene?” o “Sì, tranquillo”.
Era chiaro come il sole che quei due fossero uniti da un legame forte e indissolubile. Forse aveva sbagliato a giudicare tutto un'infatuazione di Misty, una cosa passeggera. No, bastava guardarli per capire che non la era. Non si scambiavano che qualche parola o pochi gesti, ma ognuno di essi parlava più di loro stessi, come in quel momento, mentre la stava aiutando a rimettersi in piedi.
Sospirò. Ma non era un sospiro di rassegnazione. Ora aveva capito cosa muoveva Misty ed era decisa a difenderla. Voleva un mondo di bene alla sua amica e se poteva aiutarla ad essere felice, l'avrebbe fatto.
Si voltò verso Richie che immediatamente ricambiò il suo sguardo. C'era paura nei suoi occhi, ma anche confusione, dubbi, pensieri che attendevano una spiegazione. Gli sorrise. Era passato poco tempo, ma già aveva sviluppato per quel ragazzo un forte affetto. Non avrebbe mai permesso che gli fosse capitato qualcosa, ma sentiva che non era solo perché era sua Custode. No, avrebbe difeso lui, come avrebbe difeso Misty o Marina. Erano i suoi migliori amici e questo le bastava.
Senza aspettare oltre, fece un rapido movimento con le braccia, come se si stesse strappando via una camicia, riprendendo il suo reale aspetto in mezzo a mille scintillii.
Vera gridò di stupore, Richie rimase interdetto e Ash la osservò bene, rendendosi conto di aver dinnanzi la vera Melody.
Cyrus la osservò divertito.
  • Non permetterò che tu faccia del male ai miei amici! Sono la mia famiglia e non esiterò a difenderli! Se qualsiasi tua azione corrisponderà ad un pericolo per loro... bhe, sappi che farò di tutto per ostacolarti! –
  • bene. – un istante dopo... svanì. Melody rimase scioccata. Era sparito, neanche fosse stato un ologramma.
  • Dovresti imparare a tenere a freno la lingua, ragazzina... –
Melody non fece nemmeno in tempo a girarsi, che una mano l'afferrò per la gola. Cyrus la alzò da terra come fosse stata un pupazzo, librandosi piano in volo.
  • Anche il piccolo angioletto dai capelli lilla ha tentato di mettermi il bastone fra le ruote. Era diventata fastidiosa e non ho avuto scelta se non levarmela di torno. –
A Melody brillarono gli occhi di odio. Ecco di cosa stava parlando N nella stanza in cui li aveva riuniti. Avevano ucciso Alberta ed era stato lui a farlo!
  • Mi spiace dover fare lo stesso con te. – la informò, benché il suo sorriso stridesse con le parole appena pronunciate.
Melody non poté fare niente. Fece appena in tempo a percepire un forte gelo alla gola, là dove l'aveva afferrata, prima che tutto divenisse luce.
Misty, da terra, osservò inorridita la scena. Gli occhi di Cyrus brillarono di una luce di pura malignità. Una forte luce bianca avvolse Melody di colpo, trasformandola in una statua di ghiaccio. L'aveva... congelata con il solo tocco di una mano. La lasciò precipitare a terra e la caduta lasciò dietro di sé una fitta scia di scintille, preludio della trasformazione a cristallo.
Sia Misty che Marina scattarono, afferrando al volo l'amica e adagiandola a terra, rigida come un blocco di roccia. Oltre il lucido strato di ghiaccio potevano vedere il viso stupito di Melody, gli occhi spalancati e la bocca semiaperta, forse a voler emettere quell'ultimo lamento che mai era riuscita a fare. Pochi secondi dopo, il ghiaccio si disintegrò, lasciando il posto ad un grosso cristallo con le fattezze di Melody.
  • M-Melody....--
Misty sfiorò appena il viso freddo della statua con le dita, prima che lo spiazzamento lasciasse posto alla consapevolezza.
  • NOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!! – il suo grido, unito a quello di Marina, si propagò per tutta la stanza, per tutto il cielo e forse per tutta la Regione.
Non poteva crederlo. Non poteva essere successo davvero! Melody... Cyrus... Alzò lo sguardo sull'Arcangelo, che le osservava con un misto di soddisfazione e pena negli occhi.
  • Tu.... – ringhiò Misty, ormai completamente fuori controllo. – T-te la farò pagare!!!!! –
Con uno strillo, sia lei che Marina ripresero le loro sembianze angeliche, fregandosene altamente della segretezza e di ciò che le loro azioni avrebbero comportato. Spiccarono il volo come dei razzi, sbattendo le ali come furie. Attaccarono l'uomo con tutta l'ira e la violenza di cui erano capaci, ma lui non pareva minimamente disturbato. Le schivava con facilità e più di una volta le aveva fatte cozzare l'una contro l'altra.
  • State sperdendo piume ovunque. – le informò tranquillamente, prima di colpirle con un'onda d'urto e spedendole a terra, dove si schiantarono creando un gran solco.
I due grossi draghi leggendari parvero parecchio infastiditi da tutto quel baccano, perché cominciarono a scalpitare e lanciare i loro attacchi devastanti per tutta la stanza, rendendola un campo pieno di macerie.
  • No! No, miei cari! Calmatevi! Ascoltate la mia voce! Insieme, faremo grandi cose! – urlò Ghecis, per attirare la loro attenzione. Zekrom e Reshiram si voltarono in effetti verso di lui, ma i loro intenti erano ben poco amichevoli. Ghecis li osservava con aria serena e... pazzoide. Fecero per colpire l'uomo, ma N intervenne prontamente, sbalzando via il padre. Se lo avessero colpito, di sicuro l'avrebbero disintegrato.
  • Stupido ragazzo! Cosa stai facendo?! Stavano per elargirmi i loro poteri! – gridò Ghecis, furioso.
  • No, padre! Stavano per ammazzarti! – e, detto questo, gli piantò un forte pugno sul muso, mandandolo KO.
Era da tempo che desiderava farlo. Inoltre, almeno così non poteva più disturbare. Si voltò verso i due pokémon drago, che ora se la stavano prendendo l'uno con l'altro. Attraverso quel putiferio, dall'altro lato della stanza, N riuscì a intercettare lo sguardo di Ash. Il moro annuì, dandogli sicurezza.
Ash cercava di mantenere un certo controllo, ma era difficile. Forse troppo. La morte di Alberta... e ora Melody. La rabbia e il dolore che provava dentro lo stavano facendo bruciare. Sentiva il fuoco scorrergli nelle vene e non sapeva se era dovuto alla rabbia oppure a qualcos'altro.
Con la coda dell'occhio vide Martes avanzare verso Misty, che ancora stava cercando di liberarsi dai calcinacci del pavimento. D'istinto alzò una mano e una vampata di fiamme tagliò la strada all'angelo-demone.
  • Non dimenticarti di me! – urlò.
Misty si voltò verso Ash. Aveva la furia negli occhi, che parevano quasi accesi delle stesse braci che animavano la coda di Reshiram. Poi vide Richie e Vera, ancora fermi in un angolo, increduli e terrorizzati. Dovevano andarsene da lì e alla svelta.
Misty e Marina li raggiunsero con pochi balzi, suggerendo loro la fuga. Richie le guardò disorientato, forse a causa del loro aspetto.
  • Cosa succede? Cos'è successo a Melody? –
  • Ora non c'è tempo per spiegare! – rispose Misty, percependo una stretta al cuore al pensiero dell'amica. – Dovete andarvene, subito! –
Misty udì un sibilo, poco prima che qualcosa la superò a lato dell'orecchio, in direzione di Vera. Non seppe come fece, ma Marina, forse investita poco prima da una visione, si pose dinnanzi alla ragazza, venendo colpita al suo posto. A causa dello schianto volò fra le braccia di Vera, che strillò di stupore, soprattutto quando vide una larga macchia rossa aprirsi sul petto dell'amica.
  • Marina! –
Cyrus se ne stava gongolante, sospeso per aria, con in mano diversi proiettili di ghiaccio. Era uno di quelli che aveva colpito Marina. Misty le posò una mano sul braccio, per mostrarle che le era vicina, ma sentiva la sua pelle sempre più fredda: il proiettile la stava congelando dall'interno.
  • Misty.... – disse Marina, sforzandosi di sorridere – Portali via. Scappate! Ci penseranno Adriano e Tolomeo a fermarlo... –
  • Marina, no, non pensare neppure a lasciarmi! Non anche tu! –
Marina si limitò a sorriderle. Un sorriso triste, con le labbra che le tremavano dal freddo. Volse gli occhi su Vera.
  • Vera, anche se per poco tempo... sono felice di essere stata il tuo angelo custode. Sei una ragazza radiosa e speciale, ma soprattutto... ti considero una mia grande amica. Non devi mollare mai e fare di tutto per realizzare il tuo sogno... –
Vera non riuscì a dire niente, ma nel suo profondo già capiva cosa stava succedendo. Iniziò a piangere silenziosamente, così come Misty. Richie invece pareva sempre più pietrificato.
Marina guardò un'ultima volta Misty, mormorando poche parole: – Io sono dei tuoi. – prima di chiudere gli occhi e trasformarsi di getto in una statua di cristallo.
Misty si sentiva... vuota. Non riusciva più neppure a provare rancore o tristezza. Tutto quello non stava succedendo davvero. Si guardò attorno, come un'apatica, percependo esplosioni e terremoti come qualcosa di ovattato.
Vide Reshiram e Zekrom scagliarsi uno contro l'altro, Martes alle prese con Ash e N... ma il tutto le causava.. la più grande e totale indifferenza. Non ce la faceva. Il forte dolore provato alla perdita delle sue amiche doveva aver rotto qualcosa in lei, impedendole di provare più alcunché.
  • Misty! –
Si voltò piano verso Richie.
  • Stai... stai brillando! –
Misty si guardò. In effetti mandava un fioco bagliore da tutta la pelle. Non sapeva cosa volesse dire. Forse stava morendo. Forse sarebbe diventata anche lei una statua di cristallo.
E invece no. Il bagliore si ingigantì, prendendo possesso delle sue ali, che di colpo presero a sviluppare nuove piume, divenendo sempre più grandi, sempre più maestose.
Quando tutto cessò, così com'era iniziato, Misty si ritrovò quasi inglobata da quelle nuove e gigantesche ali, chiuse istintivamente a bozzolo attorno a lei. In quello stesso istante, tutte le emozioni perse tornarono in lei in una sola ondata. Provò di nuovo la rabbia e l'odio per Cyrus, il dolore e la tristezza per la perdita di Melody, Marina e Alberta, la forza e la fiducia che le infondeva il solo guardare Ash.
Si voltò, mettendosi in piedi di scatto. Cyrus non sorrideva più. Misty alzò un braccio e una forte corrente di vapore bollente appesantì l'aria, facendolo precipitare a terra.
Aprì le nuove ali e si fiondò addosso all'Arcangelo, dando inizio ad uno scontro corpo a corpo in cui pareva, finalmente, che i loro poteri si equivalessero.
  • Sei solo un'inetta! Un angelo senza desideri di gloria! Che cosa credi di fare?! – gridò lui, ormai al limite della sopportazione. Misty lo guardò con tutto il disprezzo di cui era capace.
  • Ciò che gli Arcangeli avrebbero dovuto fare molto tempo fa! –
Detto questo, fece l'ultima cosa che ognuno in quella sala si sarebbe aspettato. Generò un grosso disco di ghiaccio e lo lanciò dritto verso Cyrus. Lui sorrise, pronto ad intercettarlo, ma a meno di un metro da lui il disco si sdoppiò, cambiando traiettoria e tranciando di netto le due grandi ali nere dell'Arcangelo.
Aveva ancora il suo sguardo allibito e terrorizzato negli occhi quando lo vide precipitare come un qualsiasi essere senza ali, svanendo in una delle crepe che lo scontro fra leggende aveva creato, inghiottito dalla terra, verso gli inferi a cui apparteneva.
  • No! Cyrus!!! – gridò Martes, avendo assistito alla sconfitta del suo padrone. Una distrazione che le fu fatale. Ash e N picchiarono il pugno a terra, aprendo sotto di lei una voragine dai denti di fulmine e le lingue di fuoco. Martes vi precipitò dentro tra mille strilli, prima che il terreno si richiudesse sopra la sua testa.
Si sarebbe detto tutto finito... ma c'era ancora un problema da risolvere: i due draghi leggendari. Dalla voragine nel soffitto arrivarono in picchiata due nuovi angeli. Ash ne riconobbe uno come Adriano, mentre l'altro, dalla stravagante capigliatura viola, non lo aveva mai visto.
I due bloccarono i due pokémon che, infastiditi e incuriositi dalla loro presenza, parvero calmarsi appena. Era il momento. Ash e N corsero ognuno davanti al proprio drago, alzando una mano e gridando, all'unisono:
  • Io, invocatore, qui ti ordino di ritirarti!!! –
I due esseri posarono gli occhi su di loro. Nei loro sguardi era di colpo apparsa una chiara nota di rispetto e devozione. Abbassarono le grosse teste come ad inchinarsi, prima di riprendere con un ultimo bagliore le sembianze di sfera. Il Chiarolite e lo Scurolite si posarono nel palmo del rispettivo invocatore e lì divennero inerti, semplici palle di marmo.
Silenzio.
Fu la prima cosa che tutti notarono appena dopo aver rinchiuso i due draghi.
Ash si voltò verso Misty. Era sospesa nell'aria, sopra di lui. Sfoggiava due nuove bellissime ali verde acqua e avrebbe giurato che, sulle penne più lunghe, vi fossero incastonate delle piccole pietruzze di acquamarina.
Era... finita. Era cessato tutto. Avevano vinto.

Sebbene fosse l'ultima cosa che ognuno di loro desiderava, rimasero un'altra ora buona nella sala dello scontro. Misty dovette rispondere ad Adriano circa la sua fuga e anche raccontare tutti gli avvenimenti accaduti in loro assenza.
L'angelo dai capelli viola, che si era presentato come Tolomeo, posò gli occhi su Ash, che immediatamente si sentì terribilmente in soggezione. Quegli occhi parevano perforare l'anima. Si chiese se per caso non avesse avuto le stesse abilità di Alberta. In tal caso... Arrossì come un pomodoro, distogliendo lo sguardo.
  • Misty Waterflower. – dichiarò con voce solenne Tolomeo – Le tue recenti azioni hanno portato gravi scompigli, ne sei consapevole? –
  • Sì, Arcangelo... – Misty pareva un cucciolo con la coda fra le gambe, anche se, ormai, si poteva dire che stesse parlando con due suoi pari. Ora anche lei era un Arcangelo.
  • A causa di ciò, tre giovani angeli hanno perso la loro vita. – rincarò Adriano.
  • Per questo è nostro dovere infliggerti la giusta punizione... e via di redenzione. –
  • C-come? – Misty guardò senza capire i due Maestri.
  • C'è un modo per rimediare a tutto questo. Ma il prezzo che dovrai pagare sarà più alto della morte stessa. –
  • E... quale sarebbe? –
Ash non credeva alle sue orecchie. Che cosa volevano farle? Non era assolutamente colpa sua tutto quello che era successo! Lei non centrava niente! Erano impazziti? Stava per intervenire, quando Tolomeo riprese a parlare.
  • Ora che sei Arcangelo, puoi eseguire il tuo Requiem. –
  • Il Requiem...? –
  • Ogni Arcangelo ha il suo e ognuno è influenzato dal motivo per cui si riceve la promozione. Tu, che hai stimolato il tutto tramite il dolore per la perdita delle tue amiche, puoi utilizzare il tuo Requiem per porvi rimedio. –
  • Sappi però... – intervenne Adriano. – Che ogni angelo può eseguire il suo Requiem solo una volta. Se ti ricordi le mie lezioni, saprai anche perché e qual'è il prezzo da pagare. –
Misty abbassò lo sguardo. Lo posò sui cristalli delle sue amiche. Incrociò quello di Ash, su cui rimase più a lungo. Lo sguardo dei suoi occhi non piacque per niente ad Ash. Che cos'era quel Requiem? E che cosa avrebbe dovuto dare Misty per eseguirlo, se non la morte?
  • Va bene. Lo farò. – decise lei e Ash non poté più trattenersi.
  • No! – gridò, attirando l'attenzione di tutti – Che cos'è sta roba? Che cosa vogliono farti fare?! –
  • Andrà tutto bene. – gli sorrise Misty. Era tranquillissima. – Fidati di me. –
Detto questo, aprì braccia e ali e iniziò a danzare nell'aria. Ad ogni passo equivaleva una piuma persa, che si illuminava, posandosi in un punto preciso nel nulla. Continuò così finché l'intero ambiente non fu illuminato da una luce accecante. Era lo spettacolo più meraviglioso a cui Ash avesse mai assistito.
Le luci esplosero, inondando con una cascata dorata tutto il pavimento e ciò che vi giaceva. Le statue di cristallo delle due ragazze si illuminarono, ammorbidendo i contorni. Quando la luce svanì, Marina e Melody in carne ed ossa si accasciarono al suolo.
Senza aspettare un solo istante, Vera e Richie corsero da loro.
Ash non capiva. Erano ritornate? Misty aveva davvero eseguito quel miracolo? Ma, a rigor di logica, una simile azione voleva un congruo pagamento.
Si voltò là dov'era sparita Misty. La luce si stava affievolendo, ma di lei nessuna traccia. Che cos'era successo? Non è che si era... disintegrata assieme al resto, vero?
Rimase con quell'angoscia per quelle che gli parvero ore, prima di vederla finalmente scendere lentamente verso terra. Pareva svenuta, sorretta da una luce misteriosa, che la adagiò direttamente tra le sue braccia.
Sul corpo della ragazza non vi era più ombra di piume, cinghie o fibbie. I lunghissimi capelli rossi erano stati sostituiti dal corto caschetto con cui l'aveva conosciuta, le vesti erano quelle del loro Istituto e... non poteva apparire più umana di così. Guardò i due Arcangeli, in cerca di una conferma e loro gliela diedero, annuendo solenni. Era quello il pagamento! Quello che per un angelo avrebbe dovuto essere ben peggiore della morte: perdere le proprie radici. Rinunciare al suo essere angelo per camminare fra i mortali. Non poteva credere che Misty l'avesse fatto.
  • Lo ha fatto anche per te, ragazzo. – lo informò di colpo Adriano. – Non deluderla. Stalle vicino o ci penserò io a fartela pagare. – anche se sorrideva, Ash non trovò traccia di ironia nella sua voce, cosa che lo fece rabbrividire.
  • Ash... –
Misty aveva aperto gli occhi e lo osservava in silenzio. Sorrise appena. Un sorriso triste, ma anche felice. Triste per l'immensa rinuncia fatta, felice per quella nuova vita che avrebbe potuto costruirsi.
Ash ricambiò il suo sorriso e una lacrima gli rigò la guancia. Si sentiva sciocco a piangere, ma era letteralmente morto di paura quando non l'aveva più vista scendere a terra, in mezzo a tutti quei bagliori.
  • Avevi ragione, Misty... è andato tutto bene. – le mormorò felice.
Misty gli accarezzò una guancia, protendendosi verso di lui. Lo baciò e stavolta senza remore. Non vi erano più divieti, né differenze, né niente di niente. Ora niente e nessuno avrebbe potuto frapporsi fra loro.

Quando si erano avviati verso l'uscita, avevano incrociato un Alberta piuttosto frastornata. Anche lei era stata risvegliata da Requiem di Misty e, come encomio al suo intervento, Tolomeo e Adriano le avevano nuovamente conseguito la promozione ad Arcangelo. Ora sì che non l'avrebbe più persa. Non avrebbe più compiuto sciocchezze che avrebbero potuto costarle la retrocessione.
I giorni erano passati fino a diventare settimane, o anche mesi. La vita, incredibile ma vero, continuò serena, come se nulla fosse successo. Nessuno sapeva dell'accaduto al palazzo degli Harmonia e quindi nessuno doveva dimenticare niente. Inoltre, tra loro nessuno parlò più dell'accaduto.
Ash, che era stato nel frattempo proclamato vincitore del Torneo Nazionale degli Istituti, era ora sommerso da enti televisivi, radiofonici, riviste e quant'altro. Per Misty, ormai stanziata a casa Ketchum, diveniva sempre più impossibile passare un po' di tempo con lui che non fosse alla sera. Ora che non era più un angelo non poteva più seguirlo ovunque, né poteva restare sveglia per notti a guardarlo dormire. Essere umani aveva sicuramente i suoi vantaggi, ma anche i suoi svantaggi, come la fame repentina, la stanchezza precoce o la fragilità. Ma non le importava. Erano sacrifici che avrebbe fatto volentieri pur di restare al fianco del ragazzo che amava. Sì, ora poteva dirlo senza più doversi nascondere. Lo amava! Quello stupido, sciocco ragazzaccio, era il suo stupido, sciocco ragazzaccio.
Quella sera, sebbene avesse passato una giornata infernale al “lavoro”, Ash ebbe la forza di organizzare un'uscita con tutti i loro amici. Aveva invitato perfino Gary. Era strano pensarlo, ma da quando Gary l'aveva aiutato al palazzo Harmonia, il loro rapporto era davvero migliorato.
N non si era più visto, anche se a volte mandava qualche lettera. Raccontava loro gli ultimi avvenimenti, come procedeva la ricostruzione del palazzo... tutto come se fossero stati amici da tempo. E, in un certo senso, ormai era così.
  • A che cosa pensi? – Ash la sorprese alle spalle. Misty sorrise. Era seduta sul bordo di uno dei laghetti del parco del professor Oak. Vicino alla casa erano state imbandite un paio di tavolate. Le voci dei loro amici arrivavano fin lì: le loro risa, le loro urla, le loro chiacchiere. Una festicciola in piena regola.
  • A quanto sono contenta di questa mia nuova vita. – rispose serena. Ash le si sedette affianco.
  • Sei sicura? Non devi dirlo solo per farmi piacere. –
  • Oh, no Ash. – rise lei – Sai che non lo farei. Se così non fosse te lo rinfaccerei a vita. –
  • Bhe... mi fa piacere... – ironizzò lui, con una smorfia di disappunto.
  • Potevo decidere. È stata una mia scelta e, se vedo come tutti sono felici, sono contentissima di averla fatta. –
Il suo sorriso solare lo rincuorò davvero, contagiandolo.
  • E comunque... – mormorò Ash. Prima di continuare arrossì, distogliendo lo sguardo – Tu per me sarai sempre il mio angelo. –
Misty lo guardò sconcertata. Si scansò da lui.
  • E te chi sei?! Che ne hai fatto di Ash?? –
  • Oh, piantala!!! Una buona volta che provo ad essere carino mi prendi in giro... –
  • Bhe, è solo che una frase del genere da te non me la sarei mai e poi mai aspettata! –
  • E quindi è un male? –
  • No. –
Lo abbracciò, zittendolo con un bacio. Voleva sempre più bene a quel ragazzo, ogni giorno di più! Trasportati com'erano da quelle loro effusioni, non si accorsero del silenzio innaturale che era calato tutt'attorno. Udirono poi qualche risata soffocata... un po' troppo vicina!
Si voltarono e videro l'intero gruppo osservarli sghignazzanti. Vera intanto si ingozzava di patatine.
  • Vi prego, non fermatevi per noi! – li stuzzicò Gary. Ash divenne rosso come un pomodoro.
  • Ma vi pare il modo?! Sparite! –
  • Se vuoi la privacy non dovresti portartela in camera da letto? –
Quello era evidentemente troppo. Ash scattò al loro inseguimento, lasciando Misty sola a godersi la scena.
Si ricordò del giorno in cui guardò nella Fonte per individuare il suo Protetto. Di come fosse stata elettrizzata. Mai avrebbe immaginato quello che avrebbe seguito quella scelta. Durante la sua breve carriera aveva fatto scelte, che comportavano anche grossi sacrifici.... ma se avesse dovuto ripetere tutto... se alla fine il risultato era quello... non avrebbe agito diversamente in nessuna delle situazioni.
Nulla poteva renderla più felice che essere lì.
Viva.
Con i suoi amici.
Con Ash.

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Va bene, miei cari lettori (non so quanti siete, ma spero ci siate e che non sia tutto solo una mia illusione.. O_O), non credevo... ma anche questa fic è FINITA!!! Ho fatto qualche ora piccola per rispettare le scadenze, ma non importa. Se è piaciuta, sono ben felice di averlo fatto. ^^
Detto questo, chiedo perdono per eventuali errori e incoerenze nel capitolo. Capitemi, era mezzanotte passata e volevo terminarlo a tutti costi... solo che poi il risultato forse ne ha un po' risentito... vaaabbè.
Vi posso fare un paio di domande?
  1. I personaggi sono OOC verso la fine? No, perché io ho avuto quest'impressione...
  2. Come storia è stata leggibile o era pesante? Ve lo chiedo perché rileggendola alcuni punti mi sono sembrati una palla mondiale, ma erano anche importanti per la storia e quindi non potevo toglierli...
  3. Vi ringrazio per gli le “REAZIONI” che mettete. ^^ Lo avevo già detto alla fine di Change, ma lo ripeto: mi fa sempre un piacere immenso! Detto questo, però, vorrei anche sapere cosa ne pensate! Qualche commentuccio ci starebbe, daaaaiii.... ^_^'
Oook, ora termino velocemente anche perché sennò Ya_Chan, vista anche la lunghezza mastodontica di quest'ultimo capitolo, mi trucida. Volevo solo dirvi che, come promesso, ritornerò con una nuova fic. Non so quando, non so in che epoca, però lo farò. Saprete la data di pubblicazione una settimana prima, quando chiederò alla nostra strepitosa Ya_Chan di pubblicare la locandina, come per Angelus.
Detto questo... BACI E SALUTI!!! Alla prossima!!!
RIRI

5 commenti:

Yachan ha detto...

Ci sono, ci sono! Eccomi a commentare l'ultimo capitolo, fresco fresco di giornata XD
Che dire, mi è piaciuta la fic e non la trovo pesante, anzi hai cercato di renderla più breve possibile.
Dunque,alcune domande! Uno, non ho ancora capito o mi è sfuggito, il motivo per cui Alberta è stata retrocessa.
Melody e Marina? Misty le ha riviste, si sono salutate? Immagino la faccia delle tre sorelle, quando scopriranno che Misty è diventata umana XD "Misty, come hai fatto in un solo giorno a farti promuovere ad Arcangelo e subito dopo perdere tutti i tuoi poteri!!"
Continuo a non capire il perché dei corpi che diventano di cristallo. Se è un potere di Cyrus o ha un altro significato. Dovrei rileggermi il primo capitolo.
E May e Richie? Ora che sanno la verità, hanno ancora gli angeli custodi? Credevo che ci sarebbe stata una love-story tra Richie e Melody XD Ma Dawn non era anche lei un angelo? Non si è resa utile nel combattimento come Marina e Melody XP
I personaggi finisco sempre Ooc, è la regola per rendere belle e interessanti le fic. Difficilmente troverai fanfic dove i personaggi rimangono invariati dall'inizio alla fine. Ma il tuo Ash ha mantenuto molte caratteristiche che lo riportano all'Ash originale ed è anche molto puccioso ^^
Ahahah Adriano sembra un boss della mafia XD "Attento Ash o te spiezzo in due!"
Martes alla fine è stata risucchiata giù, anche se mi aspettavo che Misty o Ash la uccidessero. Mi sono immaginata Cyrus che mentre precipitava, gridava...torneròoooo! XO
Tornando a noi, aspetto allora la tua prossima fic che parlerà di...? Boh, mistero!
A presto!

Anonimo ha detto...

Dunque dunque, rispondo subito che poi non ho più tempo! XD Sono contenta che ti sia piaciuta la fic! ^^
Ecco, lo sapevo... c'erano delle cose che ho lasciato in sospeso... mannaggia a me che metto mille cose e poi non so più gestirle... -__-
Bhe, partiamo: Alberta è stata retrocessa perché.... boh, non lo so nemmeno io. XD un motivo ci doveva essere, ma ho preferito lasciare in sospeso la cosa, lasciando che fossero i lettori a immaginare; Melody e Marina sono ancora dov'erano prima (alla fine, durante la serata tra amici, anche se non vengono menzionate ci sono anche loro); I corpi divengono di cristallo perché è quello che capita agli angeli quando muoiono (invece che disfarsi in polvere come faremmo noi, ricevono la "vita eterna" sottforma di statue..^^; Vera e Richie... yes, hanno ancora i loro angioletti e sì, anche Lucinda è un angelo, ma alla fine la sua presenza è stata inutile... eheheh... sì in effetti la fine potevo lavorarmela meglio. L'ho sprecata e mi dispiace da matti...
Martes verrà torturata per il resto della sua luuunga vita muahahahaha.... così come anche Cyrus. Chissà che un giorno non riescano a ritornare per la vendetta... mah, chi lo sa.
La prossima fic? Ti manderò la mail con tutti i dettagli o stasera o venerdì. Adesso vediamo quando ho un po' di tempo.. ^^'
Un Bacioneee
Riri
Ps: ma Ser???? Sparita, morta, vaporizzata?? Manca da due settimane ormai! O__O

Anonimo ha detto...

Lo so, lo so. Merito di essere odiata. Merito di morire come sono schiattate Melody e Marina in questa fic meravigliosa (anche se poi sono resuscitate, meno male ^^). Merito di subire le stesso torture di Martes (OMG! O.o), ma ACCIDENTI è colpa della scuolaaaaaaaaaaaa çoç
Perdonatemi *si inchina stile giapponese* E perdonami soprattutto tu, Riri, non volevooooooo *frigna*
Ok, mi riprendo e commento questo MIRABOLANTE ultimo capitolo.
Per prima cosa... Ma chi diavolo è Cyrus!? O.o *va a cercare su wiki* Ahhhhh, il tizio più folle di Martes con i capelli blu O.O E' perfetto per il cattivo cattivone (?) sì sì ^^ *annuisce* Io l'ho sempre odiato >.> Ha anche copiato la pettinatura a Brock!!!!!! >o<
Ok, no, dai, è troppo mitico *w* Cioè, che posso dire!? Tutti che si mettono a combattere, gente che muore e si trasforma in cristallo, Ash e Misty che si innamorano (<3) insomma, YEAH!!!! ^0^
Sono d'accordo con Ya-chan: mi immagino le sorelle che scuotono la testa commentando la grande carriera angelica della nanerottola ù.ù Ma tanto lei sta con Ash mentre loro rimangono zitelle muhahahaha >XD
Comunque, dopo tutti 'sti capitoli solo ora mi sorge un dubbio: ma Adriano è il tizio strano della coppa acquatica tutto avvolto nel mantello? O.o Perchè se è lui è semplicemente PERFETTO il ruolo che ha qui XDDD
Insomma, bhe... Non ho altro da dire. Io ho ADORATO questa fic *w* Sul serio, è geniale, scritta benissimo e semplicemente MOZZAFIATO!!!! ^0^ *applaude*
E non vedo l'ora di leggere la tua prossima fic °^°
ANTICIPA QUALCOSAAAAAA >o< *addita*
Ti prego? °^°
Anche se in realtà non me lo merito ç.ç Sono in un ritardo osceno, davvero, scusatemi sia tu che Ya-chan ç____ç
Quindi ora mi dileguo e torno a studiare per il compito di mate di domani O.o Un bacione, Riri, e complimenti ancora!!!!!
Ser <3 <3
P.S. Stima infinita per Gary nell'ultima scena della fic ù.ù
P.P.S. Comunque Ash porta sfiga. Perchè ogni volta che c'è lui poi c'è qualche potere nascosto o qualche cosa di prescelti che esce fuori!? O.o Una cosa normale no??

Anonimo ha detto...

Seeeeeeeeeeeeeeeeeeer!!!!! *abbraccia* Quanto tempooo! Pensavo ti fossi dimenticata di me..! °^° no, dai non è vero, lo so che sei impegnata! XD
Che bello ricevere ancora un tuo commento!
Quanti complimenti! Grazieeee!
Rispondendo ai tuoi dubbi: sì, Adriano è il tizio che hai detto tu, che mi sembra abbia fatto anche il capopalestra di Ceneride a Hoenn, ma non vorrei sbagliarmi con il gioco...
Dai, non dire così! Solo che... bhe, certo, ho già iniziato a scriverla e tutto, ma... posso anticiparti solo una cosa: come ho già detto, mi odierai e vorrai bene al tempo stesso. ^^ Perché? Bhe, tutti i vari dettagli alla prossima settimana! O prima, non so, dipende da Yachan e quando vorrà pubblicarli.
Ora devo scappare che tra un po' vado a lavorare.
Un bacione immenso,
Riri
Ps: Hai letto i commenti del capitolo precedente? C'è un commentuccio sulla tua fic di EFP. ^^
Pps: Ser, non è che tu hai una mail, vero? Mi piacerebbe scambiare qualche idea, così tanto per. Perché davvero, il tuo stile di scrittura mi piace un botto! XD

Anonimo ha detto...

Ririiiiiiiiiiiii! *abbraccia anche lei*
Ok, ora Ya-chan ci prende a pedate perchè occupiamo lo spazio per le recensioni XD Ma Ya-chan ha tanto buon cuore, vero? ^w^
Rapidamente volevo solo dirti che: ho letto la tua recensione al mio capitolo...
Reazione: *________________*
Ma quanto sei gentile!? Cioè, davvero, non sono così brava XD Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, sono felice che ti stia piacendo XD Metafore, similitudini... Wow, adesso mi monto la testa XD
Ash: Hai il libretto delle istruzioni?
Tutti: *anime fall*
Ah, dunque, anticipazioni per il capitolo 7... Ummm... Sarà uno dei due capitoli diciamo "incriminati" che, come avrai letto dagli scleri, porteranno alla mia morte per mano di Misty XDDD Ecco, diciamo che il Re... uh... Ricomparirà. O////O'' E non si farà ingannare, come tu hai giustamente predetto, ma ingannerà a sua volta. Il mio Reuccio è troppo un mito ^0^ *ha una leggera cotta per lui*
Misty: Parliamone >.>
Ser: O.O'''
Ok, e poi: certo che ho la mail! L'indirizzo è:
durante.serena@googlemail.com (o gmail.com O.o Non l'ho mai capito bene, penso sia uguale XDDD)
Mi farebbe davvero piacere scambiare delle idee con te! E sono lusingata dal fatto che tu, che sei grande e vai a lavorare, apprezzi lo stile di scrittura di una liceale come me °^° *si sente realizzata* Ci pensi, potremmo scrivere una fic a quattro mani *0*
Gary: Non esagerare >.>
Ser: ^^'''''
E detto questo... Basta XD
Un bacione e, Ya-chan, scusa se ho occupato la pagina XDDD
Ser <3