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3 ottobre 2012

Fic: Angelus

Con una settimana di ritardo, ma ci sono, collo a parte XP Ecco un nuovo aggiornamento. Il prossimo capitolo, per questo venerdì.
BBI possibilmente questo sabato o domenica.

Autrice: RIRI

ANGELUS
Capitolo 8

Aprì gli occhi di colpo e ciò che si ritrovò davanti era del tutto diverso da quel che si ricordava. Dov'era sparita l'arena? E le fiamme? E perché lui era coricato? E dove, esattamente?
Fece per tirarsi a sedere, ma non fece in tempo a muovere un braccio che qualcosa gli piombò sullo stomaco con un pika pika disperato.
Pikachu gli strusciava il muso sul petto, con gli occhietti marroni lucidi.
  • Ehi, piccolo, che cos'hai, eh? – lo accarezzò sulla testa, scostandolo appena per mettersi seduto. Era nell'infermeria dello stadio. Lo stesso letto in cui era stata messa Misty dopo il suo incontro con Alberta. Ma perché lui si trovava lì?
  • Pikachu, per caso sono... svenuto? –
Il piccolo topo giallo annuì con il testolino. Pareva non avere intenzione di staccarsi dalla sua canotta mezza abbrustolita. Meno male che era già nera prima.
Ricordava vagamente una grande fiammata... ma nient'altro. Aveva vinto... oppure no? In testa aveva una gran confusione in quel momento. Rimuginò con calma, cercando di rimettere ogni tassello al suo posto. Alla fine, raggiunse una conclusione: sì, aveva vinto. Aveva sconfitto Martes! No, non era così. Lei lo aveva fatto vincere. Sapeva che era pur sempre una vittoria, ma non la recepiva come tale. Una vittoria regalata gli bruciava più di una sconfitta. Ma a giudicare da dove si trovava in quel momento, Martes gliela aveva fatta pagare a caro prezzo.
  • Pika pika...? – Pikachu gli picchiettò una zampa sulla pancia per attirare la sua attenzione. Lo guardava con aria preoccupata e interrogativa.
  • Sto bene, sto bene! – lo rassicurò con un sorriso – Ma proprio non mi va giù quel che è successo... –
  • Pika pi! – protestò il topo.
  • Sì, lo so... In fondo è pur sempre una vittoria. Misty sarà contenta. –
  • Pi? – lo sguardo di Pikachu si fece indagatore e Ash si rese conto della gaffe appena fatta.
  • Eh, cioè... dopo essere stata sconfitta, le farà piacere sapere che Martes ha perso. Non che io abbia fatto tutto con questa intenzione, nossignore... –
  • Pika chu pi? – pareva molto un “ne sei sicuro?”
  • E poi Misty neppure c'era oggi. Chissà perché non è venuta.... – aggiunse con aria assente.
  • Pi pi pi??? – Pikachu gli diede di gomito con un sorrisetto eloquente.
  • Non che me ne importi qualcosa! – aggiunse in fretta, dando un colpetto sulla testa del pokémon. Pikachu rideva come un matto. Non aveva mai visto il suo allenatore diventare così tanto rosso!
Ash se lo levò dalle gambe, poggiandolo sul materasso. Lo guardò con aria offesa, ma il pokémon non fece nulla per scusarsi, anzi, si limitò a restarsene lì tutto gongolante.
In quel momento la porta si spalancò di colpo, sbattendo contro la porta e facendo sobbalzare entrambi. Sull'uscio c'era una Misty spettinata, con la uniforme di traverso e una faccia più pallida del solito. Ah, per non parlare degli occhi quasi fuori dalle orbite.
  • Ash! Sei sveglio? Stai bene?? –
  • M-Misty!!! – Ash era quasi caduto dal letto per la sorpresa – Che cosa ci fai qui??? –
  • Come sarebbe a dire “cosa ci faccio qui”?! –
  • Pensavo non fossi venuta... – cercò di scusarsi, notando la furia che ora scuoteva la ragazza, che stava avanzando velocemente verso di lui.
  • Mi si è scaricata la batteria di quella stupida sveglia e così ho perso il bus! E dopo tutta la fatica che ho fatto per arrivare in tempo... tu mi dici “che cosa ci fai qui”?!? –
  • Fatica..? Non sarai mica venuta di corsa...! –
  • Ma sei scemo?! Secondo te è anche solo fattibile??? –
  • I-in effetti no... – ammise, rendendosi conto della madornale cavolata appena detta.
Misty pestò il piede a terra. Ormai poteva sfiorare il letto con le gambe. D'un tratto era tornata seria e pareva star controllando la rabbia. Rabbia per cosa, poi? Ash non lo capiva proprio... forse era nervosa per i problemi avuti quella mattina...
  • Ti senti bene? – gli chiese d'un tratto, con un tono di voce ben più calmo.
  • Eh? Ah, sì, certo! Non sono ferito. –
  • E il braccio? –
Ash si ricordò dell'ustione causata da Martes, ma quando si volse notò che non era come la ricordava. Le piaghe erano sparite e vi era solo un gran rossore, come se avesse bollito il braccio.
  • Sta... bene... – era davvero confuso. Possibile che si ricordasse male? E se... fosse andato KO fin da subito? Se tutto l'incontro fosse stato un suo sogno? Quel dubbio lo fece quasi ammattire all'istante. Si volse verso Misty, con una strana luce negli occhi che la ragazza quasi subito identificò come “pazzia”.
  • Qual'è il risultato dell'incontro? –
  • Come? –
  • Chi ha vinto?? –
  • Ash, hai battuto la testa? –
  • Non mi sembra una domanda tanto difficile! – Ash schizzò in piedi. Senza rendersene davvero conto l'afferrò per le spalle. – Chi è il vincitore? –
  • Tu, Ash! Sei tu! – rispose seccata. Ma a farlo ritornare in sé, oltre che la rivelazione, fu la faccia vagamente contrita di Misty. Come se le facesse male qualcosa... La mollò immediatamente, farfugliando un vago “scusa”. Solo in quel momento si rese conto della pelle della ragazza. Quando l'aveva toccata non era fredda come il giorno prima. Era molto più calda, quasi bollente ed era molto arrossata, soprattutto sulle braccia e sulla parte davanti delle gambe. Pareva... ustionata?
  • Misty cosa.... –
  • Sono felice di vedere che stai bene. – lo sviò subito lei, voltandosi per uscire, ma Ash fu più svelto.
  • Misty! – la prese per mano al volo. A dire la verità aveva mirato al polso, ma non aveva calcolato lo spostamento della ragazza. Tuttavia non mollò la presa. – Che cosa ti sei fatta? –
  • Non so di cosa parli. – era serissima.
  • Ma guardati! Sei tutta rossa! Sembri un gamberone! – si rese conto troppo tardi di come l'aveva chiamata. Non fece neppure in tempo a pensare di scansarsi quando uno schiaffo lo colpì dritto in faccia, tuttavia non bastò a fargli mollare la presa.
  • Gamberone sarai tu, cafone!!! –
  • Sì, sì, hai ragione, scusa, scusami! Mi è scappato! –
Seguì un momento di silenzio, in cui entrambi rimasero a fissare il pavimento. Pikachu li osservava incuriosito.
  • Grazie... per essere venuta, oggi. Non tutti lo avrebbero fatto, dopo i problemi che hai avuto tu... –
  • Ma io non sono “tutti”. Sono Misty! –
Ash la guardò stupito dal tono con cui l'aveva detto. Sembrava che per lei fosse la cosa più naturale del mondo.
  • Sono o non sono una tua amica? –

La finale si sarebbe disputata quella domenica e ci sarebbe stato perfino il Master di ogni regione finalista. Lance per Kanto e Nardo per Unima. Misty non conosceva questi due personaggi, ma a giudicare dalla reazione della gente, dovevano essere parecchio famosi nel mondo umano.
Sospirò, accoccolata sull'armadio di Ash. Era da quella mattina che lo vedeva entrare e uscire di continuo dalla sua stanza. Pareva quasi un roditore impazzito nella sua gabbia. Il tutto sotto i suoi occhi e senza che lui sapesse che lei era lì. Già una volta quel pensiero l'aveva sorpresa, portando anche una lieve malinconia.
Si massaggiò le braccia dolenti. Quel giorno... aveva rischiato davvero grosso.


  • Misty! –
Si voltò. Marina e Melody la stavano raggiungendo di corsa. Lei era rannicchiata nell'angolino di un corridoio sperduto e senza telecamere, in forma d'angelo e senza più la forza di rendersi invisibile.
Marina le gettò addosso la sua felpa per coprirle le ali, nel caso qualcuno fosse passato. Melody si inginocchiò davanti a lei e le afferrò le mani.
  • Stai sanguinando! –
  • Non è niente... – ansimò Misty – Lo sai che presto passerà. –
  • Sì, se fosse stato causato da qualcosa di umano, ma questo è causa di un altro angelo! Il danno è doppio! –
  • Ti preoccupi troppo... –
  • No, mi preoccupo esattamente quanto basta! –
Le passò una mano sulle ustioni fresche e quelle si ritirarono piano piano con un sommesso FSSSSH, fino a che non restò altro che un forte rossore. Melody era madida di sudore. Era bravissima con gli incantesimi di recupero, ma questo la sfiancava parecchio.
  • Ti abbiamo visto. – disse Marina – Il modo in cui hai protetto Ash... Se non fossi intervenuta a quest'ora non sarebbe qui. –
  • Lo so bene... e so anche che Martes l'ha fatto apposta. Sapeva che mi sarei messa in mezzo, che avrei deviato il fuoco con il mio corpo. Era tutto calcolato fin dall'inizio, quella maledetta...! –
  • Bhe, sei stata fortunata Misty. – sospirò Melody, mettendosi in piedi, reggendosi alla spalla di Marina per rimanere ferma sulle due gambe. – Hai deviato non una, ma ben due vampate. Sei stata grande. –
  • Ti sbagli. Io ho deviato solo la grande esplosione. Per la prima ondata di fuoco non ho fatto in tempo. –
  • Come sarebbe a dire? E allora Ash come ha fatto a... –
  • Non ne ho idea. Non me lo so spiegare davvero. Il fuoco... era come se lo attorniasse, lo rispettasse. Non è stata una cosa normale. –
Le due ragazze si guardarono confuse, mentre Misty si rimetteva lentamente in piedi, riprendendo le sembianze umane. Ma era ancora piuttosto malconcia.
  • Va bene, sono stata qui a piagnucolare fin troppo. Ora vado a vedere come sta Ash. Il forte calore della vampata l'ha steso. –

E meno male che l'aveva solo steso e non fatto arrosto. Già... ma per poco arrosto ci andava lei. Quando Ash uscì per l'ennesima volta dalla camera non lo seguì. Si sistemò meglio sul suo giaciglio, sbadigliando rumorosamente. Tanto nessuno poteva sentirla.
Ash scese in cucina, aprì il frigo, lo fissò per qualche minuto, per poi richiuderlo e fare dietrofront.
  • Tesoro calmati! Mi fai girare la testa con questo continuo avanti e indietro! –
  • Non ci riesco, mamma! Non posso! Ti rendi conto?? Domenica c'è la finale e io la disputerò! Io su mille ragazzi! –
  • Non ti facevo così modesto, caro. –
Ash si fermò, per osservare serio la madre. C'era sarcasmo nella sua voce? Non fece in tempo a risponderle, che il campanello suonò. Ash si fiondò ad aprire. Iperattivo com'era quel giorno, non avrebbe potuto fare altro. Ben presto si ritrovò davanti la famiglia di Vera al gran completo.
  • Sorpresaa! – esultò Max.
  • Puoi ben dirlo! Prego, entrate pure! –
Max e Vera si precipitarono subito a salutare Delia, mentre Norman e sua moglie Karen si congratularono con lui per la posizione raggiunta.
Con l'arrivo degli ospiti, ben presto ci fu un gran chiasso in casa, con gente che intraprendeva discorsi differenti e si parlava uno sopra l'altra.
  • Ash! – Max si fiondò affianco a lui, quasi investendo Pikachu – Guarda qui! – gli porse un album.
  • Non saranno... le foto dell'incontro! – sorrise Ash.
  • Bhe, hai vinto, no? Guardale dai! –
Ash si mise a sfogliare l'album di fotografie. Per certe inquadrature Max doveva aver per forza fotografato il monitor del maxischermo, altrimenti non si sarebbe spiegato come accidentaccio avesse fatto.
Sfoglio tutto commentando e ridendo di quelle più buffe, finché una non catturò la sua attenzione: rappresentava l'attimo prima che venisse investito dall'esplosione causata da Martes.
  • Ah questa... – commentò Max – Non l'ho scattata apposta. Mi sono spaventato così tanto che ho schiacciato involontariamente il pulsante dello scatto... –
Ash la staccò per guardarla meglio. C'era qualcosa... di sbagliato. Di non normale. Le fiamme stavano per investirlo in pieno, ma una strana rifrazione della luce suggeriva la presenza di qualcun'altro. Inizialmente pensò ad un riflesso sull'obiettivo della macchina fotografica, ma ben presto dovette ricredersi, perché quella figura aveva dei contorni ben delineati.
Pareva quasi una persona, colta nell'attimo in cui si frapponeva fra lui e il fuoco. Si potevano distinguere braccia, gambe e anche la testa, se ci si concentrava bene. Ma la cosa più strana di tutte, era che quasi subito gli parve di riconoscere qualcuno. Fu solo un istante però. Non ebbe neppure il tempo di trovare un nome. Solo un flash che già neppure si ricordava.
  • Ti spiace se questa la tengo io? – chiese al bambino. Lui lo guardò confuso, però scosse la testa.

Ben presto, casa Ketchum si riempì maggiormente di persone. Arrivarono il professor Oak, affiancato da Tracy, Gary con la sua amica Lucinda e perfino Brock, accompagnato da una bellissima donna che aveva presentato come Fortunata.
  • Altro che, fortunato lo sono stato io ad incontrarla! – aveva sussurrato all'orecchio di Ash, dopo averli presentati, ma la frase doveva essere arrivata all'orecchio della ragazza, che era arrossita fino alla punta delle orecchie.
Max aiutò Brock a stappare una bottiglia di champagne.
  • Un brindisi al nostro Ash! –
  • Ma veramente non ho ancora vinto! – protestò divertito il diretto interessato, temendo un tiro mancino della sorte.
  • Cosa centra? Sei pur sempre in finale! Primo o secondo è comunque un traguardo degno di festeggiamenti! –
Doveva essere sincero: quando aveva incominciato quel torneo, non aveva mai avuto la reale speranza di arrivare fino in fondo. Pensava più che altro di arrivare a buon punto, dicendosi che, quando fosse arrivata la sconfitta, si sarebbe accontentato. Ma ora... era in finale! C'era davvero!
Tu sei un allenatore molto più bravo di me e sei altrettanto abile nella lotta senza pokémon. Sei in gamba quasi quanto il tuo Lucario.
Perse lo sguardo nel vuoto. Perché gli veniva in mente la frase di Misty proprio in quel momento? Si guardò attorno e si rese conto di percepirne la mancanza. In tutto quel trambusto, non riusciva a udire la nota acuta della sua voce.

Natural corse a perdifiato per i corridoi del palazzo che per anni era stato costretto a chiamare casa. Certo, con il teletrasporto del suo pokémon era facile fare avanti indietro tra una regione e l'altra, ma lo stancava comunque.
  • Potresti almeno ringraziarmi, sai? Tutto il lavoro l'ho fatto io. –
Martes gli apparve affianco. Lo stava seguendo, svolazzando a mezz'aria e sul viso esibiva un bel broncio.
  • Taci, tu ti sei solo divertita. Sono io che ho fatto fatica a vedermela con quella dannata di Alberta. –
  • Alberta è un angelo, proprio come me. Devi ringraziare il Potere Nero, o non saresti mai stato in grado anche solo di scalfirla. –
  • Risparmiamela. –
Quando giunsero in prossimità degli uomini a guardia della porta che conduceva alla sala in cui il padre lo stava aspettando, Martes ritornò invisibile. Non sarebbe stato facile spiegare la sua strana forma. Solo lui e il padre erano a conoscenza della sua reale identità.
Li superò senza troppi complimenti e spalancò la porta di slancio.
  • Padre! –
  • Spero che tu abbia buone notizie, per irrompere a questo modo. – la voce dell'uomo pareva calma, ma vi era quella gelida minaccia che ormai Natural era abituato a sentire.
  • L'ho trovato, padre. –
  • Io l'ho trovato! – protestò Martes, apparendo di colpo. Natural la ignorò.
  • Il detentore del Potere Bianco. Si è svegliato! –
  • Non si è svegliato. Ma solo mostrato. – lo corresse il padre. – In ogni caso, siete sicuri che sia lui? –
Martes si fece avanti.
  • Le fiamme hanno deviato. Lo hanno riconosciuto. A quest'ora, se non lo fosse stato, sarebbe abbrustolito e posso assicurare che nessun angelo è intervenuto. –
  • Il Potere Bianco... – mormorò l'uomo – il Potere del Fuoco... il potere di distruggere e creare... assieme al Potere Nero... si può diventare Dio! –
Il baluginio che seguì nei suoi occhi non tranquillizzò per niente Natural. Anzi, se possibile, gli fece venire l'ennesimo dubbio. Non sapeva ancora se quel che stava facendo era giusto o sbagliato. Era un ordine che veniva da suo padre e lui, pur di compiacerlo, avrebbe fatto qualsiasi cosa. A sentire lui, nella vita gli aveva dato un sacco di delusioni. Non voleva recargliene altre.

A Cerulean il sole stava tramontando, quando la Fonte ebbe un tremito. Adriano si voltò di scatto, confuso e sorpreso. Era la prima volta che capitava una cosa del genere. Quando si avvicinò al bacile per controllare che tutto fosse a posto, una visione lo investì con la potenza di uno schiaffo. Le immagini si susseguirono con una tale violenza da risultare quasi del tutto prive di senso. Ma per un Arcangelo come lui era abbastanza semplice da capire.
Tuttavia, la rivelazione lo fece barcollare all'indietro e dovette usare una delle colonne per reggersi. Ciò che aveva visto non riguardava un suo Protetto, non avendone più uno, ma lo metteva in guardia su ben altro.
La Fonte aveva recepito il brusco cambiamento di destino di un umano. Per meglio dire, dello stesso ragazzo che era stato assegnato alla giovane Misty. Un futuro funesto e colmo di pericoli lo attendeva e Adriano non poté non rabbrividire.
Tutto appariva agghiacciante perfino a lui, che era Arcangelo. Misty, essendo giovane Custode, non avrebbe mai potuto superare una sfida del genere. Qualcuno sarebbe perito, presto o tardi. Che fosse lui, che fosse lei o entrambi. Sarebbe finita in tragedia... sempre che non avesse deciso di fare qualcosa.
Poteva intervenire. Proteggere la sua allieva. Non poteva assegnarle un nuovo Protetto più idoneo alla sua classe, ma poteva aiutarla. Non c'era altro modo. La situazione era molto più grave di quanto si potesse immaginare. Se quel che aveva visto si fosse avverato... perfino il regno celeste sarebbe stato in pericolo.
In quel momento seppe che era alle porte. La seconda Grande Guerra sarebbe cominciata, ma si poteva ancora impedire. Non era troppo tardi.

CRASH. Un calice di cristallo cadde a terra, disintegrandosi in mille pezzi. Daisy lo osservò scioccata, senza capire come potesse esserle sfuggito di mano. L'acqua che conteneva si era riversata al suolo, creando una piccola pozza.
Daisy si chinò per raccogliere i cocci del bel bicchiere, una volta appartenuto al suo servizio preferito, ma quando tolse anche l'ultimo, l'acqua parve prendere vita.
Pareva quasi... di stare osservando una finestra su un altro mondo. Vedeva un tappeto di strade, case e viali alberati. Un'abitazione, in particolare, attirò la sua attenzione. Aveva il tetto rosso e un ragazzo dai mori capelli si aggirava nel suo giardino.
Proprio in quel momento, una figura prese forma sopra il tetto: un giovane angelo, dai lunghi capelli rossi raccolti in una coda.
  • Misty! –
Nello stesso istante in cui pronunciò il nome di sua sorella, Violet entrò nella stanza.
  • Che cosa stai facendo? –
Spaventata dalla sua presenza, Daisy spostò lo sguardo sulla ragazza e quando lo riportò sulla pozza, le immagini erano sparite. Strabuzzò gli occhi, chiedendosi se non si era immaginata tutto.
  • Ehi, sei in trance, per caso? – le chiese la sorella, storcendo la bocca.
Senza darle alcuna risposta, l'angelo biondo scattò in piedi, correndo fuori casa e spiccando il volo. Aveva imparato da tempo ormai che non dare il giusto peso a certe cose poteva portare solo guai. Se aveva il dubbio, doveva parlarne immediatamente con l'Arcangelo Adriano.
Quando raggiunse, senza fermarsi un solo istante, l'Accademia Celeste, lo cercò in ogni dove. Era notte e non sapeva se Adriano ci fosse ancora stato.
Continuò a vagare finché non giunse in una sala con un bacile colmo d'acqua al centro. Rimase interdetta per qualche istante, finché non si rese conto di in quale luogo si trovava: quella era la sala delle divinazioni, dove i neo-Custodi conoscevano l'identità dei loro Protetti. Per una Cherubina come lei era severamente vietato essere lì.
Arretrò intimorita, ma andò a sbattere contro qualcosa... o meglio, qualcuno.
  • A cosa devo la sua presenza qui, signorina Waterflower? –
  • Maestro Adriano!!! – Daisy si scostò fulminea da lui. Lo aveva visto rare volte e mai da così vicino. Seppure anche lei, in città, godesse di una certa fama, ritrovarsi dinnanzi ad una tale autorità la fece sentire piccola piccola. Una cosa che quasi mai le era capitata nella vita, data la sua alta autostima.
  • Mi perdoni, Maestro! Non era mia intenzione entrare qui! Me ne stavo giusto andando. –
  • Mi stavi cercando. – non era una domanda, ma la ragazza annuì comunque. Non pareva arrabbiato con lei per la sua irruzione in quel luogo sacro.
  • Io ho... avuto una visione. Credo, almeno... –
  • Racconta. – Adriano si sedette su un piedistallo. Sembrava l'angelo più tranquillo del mondo. Daisy gli raccontò velocemente ciò che aveva visto nello specchio d'acqua e, quando ebbe finito, l'Arcangelo aveva assunto un'espressione... preoccupata?
  • Daisy... sapevo che nella vostra famiglia era vostra madre a possedere questa rara abilità, ma non pensavo l'avesse tramandata a una di voi. –
  • Quale abilità? Che cosa sta dicendo? –
  • Mia cara Cherubina... le visioni solitamente sono uno strumento riservato ai Custodi o agli Arcangeli per intraprendere il loro mestiere. È quasi impossibile che una, perdonami, del tuo rango la possegga. E, soprattutto, non nei confronti di un umano... –
  • Continuo a non capire. –
  • Daisy, la vostra famiglia è legata all'elemento dell'acqua da millenni. Attraverso essa, tu, in caso di cattivo presagio, puoi focalizzare il luogo in cui si trova un membro della tua famiglia. Nel tuo caso, l'amore per tua sorella ha fatto sì che la vedessi. –
  • Ma tutto questo che cosa significa? Maestro Adriano, la prego, mi spieghi. Lei ha parlato di cattivo presagio! Cosa sta succedendo? Mia sorella è forse in pericolo? –
  • Vorrei poterti dire che è tutto a posto, ma mentirei. La giovane Misty è... sì, in pericolo. –

3 commenti:

Yachan ha detto...

Ce l'ho fatta! ^.^ Ho letto i capitoli che mi mancavano e sono pari pari al blog (non ho ancora letto i cap che mi hai mandato, quindi non so nessuna anticipazione).
Allora, innanzitutto, che bella storia! Quando mi hai mandato la trama, ho pensato che lo avresti sviluppato in altro modo. E mi piace come sta venendo fuori. All'inizio non ho subito afferrato che Natural fosse il personaggio di Black e White, anche perché lo conosco solo con l'abbreviazione di N. Martes invece è una tua creazione?
Nei cap precedenti, pensavo che Melody sarebbe saltata addosso a Ash XD Però mi sono sorpresa di non vedere Gary, in quanto suo rivale, nel torneo.
Lucinda che protegge Gary? Non dovrebbe essere il contrario? XDD
Ash è proprio cotto di Misty, eh? Ihih Mi è piaciuta molto la scena di Pikachu che gli ruba il posto a sedere sul divano accanto a Misty. Geloso, eh Ash?? Ihih
Ora mi domando come andrà avanti, con Martes che non partecipa al torneo, Ash dovrà vedersela con N e scoprire la verità su Misty. Bel problema, uhm.
Ora scappo che torno a lavorare! Aspetterò di leggere il seguito questo venerdì!

Anonimo ha detto...

Ya_chaaan!! Che sorpresa! XD
Davvero non hai ancora letto i prossimi capitoli?? Ma come fai, io non ce l'avrei fatta! :P
Davvero ti piace? Mi fa piacere! ^^ Neanch'io sapevo che il nome completo di N fosse Natural. L'ho scoperto per caso e ho deciso di usarlo perché il mio intento era proprio quello di NON fare capire fin da subito di chi si trattava. ^__^ sì sono perfida, scusatemi...
Martes non è una mia creazione. E' una del trio Galassia di pokémon DP, la fanatica innamoratissima del capo, non so se ce l'hai presente, ma se vai su google viene subito fuori. ^^
Lucinda che "protegge" Gary... sì vabbé dai, stendiamo un velo pietoso... è lì giusto per fare presenza.
Ash cotto? Uhm... inizia, direi di sì. :D Il seguito della storiaaa... uhm.. bhe, l'ho messo giù in modo che sia impossibile da prevedere. O meglio, SPERO di averlo fatto. O__O
Aspetterò un tuo prossimo commento allora!
Riri
Ps: .... sì ok, però neanch'io vedo l'ora di leggere il prossimo cap di BBI. O.O Accidentaccio, se è vero che ormai siamo alla fine, questi dovranno essere i capitoli più belli! Davvero non vedo l'ora di leggerli! XD

Anonimo ha detto...

Questo commento, invece, come promesso, è esclusivamente per Ser. Come ho già detto ho problemi a commentare su EFP, e quindi mi arrangio commentando sotto la mia storia. ^^
Seeeeeeeer! Anche se madornalmente in ritardo, eccomi a commentare il tuo 3° capitolo! (tra l'altro domani pubblichi il quarto, quindi faccio davvero schifo, in fatto di ritardi...)
Davvero la cosa inizia a farsi intrigante! Il Re è tornato alla fine. Non so, è un cattivo... simpatico! Il suo umorismo mi piace! è malefico! XDD
Altro da dire... ah sì! Sono proprio curiosa di vedere come reagirà Misty alla notizia! Adesso stai a vedere che appena Ash entra in casa gli arriva un'ombrellata in testa perché viene scambiato per il Re... di nuovo! ahahah poveraccio, che sfiga... ammazzati che fai prima! XDD
Stavolta sta a te darmi anticipazioni, caraaa! :P Dai, dai, dai, che sono curiosa!
Riri
P.s. Sentite, l'altro giorno mi è capitato di rivedere delle puntate della prima serie di pokémon... ma solo a me pare che nel tempo Ash si sia rincretinito? Cioè, nella prima serie era molto ma molto più sveglio di adesso ed era LUI a lanciare frecciatine con doppi sensi, mentre adesso è un imbambolito che non distingue mela da pera. Ormai, più vanno avanti, più dimenticano la vera personalità dei personaggi. Davvero, e questo lo dico a chi guarda pkmn bianco e nero, quello NON è Ash. Non c'entra assolutamente niente! Il personaggio stesso nell'anime è diventato OOC. Bah.....