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17 ottobre 2012

Fic: Angelus


Autrice: RIRI

ANGELUS
Capitolo 11


  • Ho bisogno di sapere. Misty... tu sei umana? –
Misty rimase immobile. Osservava la foto come se ci fosse stata raffigurata una scena horror. Con l'ultimo grammo di lucidità, cercò di riprendere il suo solito atteggiamento sicuro.
  • Non capisco il senso della tua domanda. –
Aveva la voce tremula. Lo sapeva, se n'era accorta. Il fatto era che Ash l'aveva presa tanto alla sprovvista che aveva annientato ogni sua singola difesa. Tutto. Era letteralmente rimasta senza parole.
  • Non fare la finta tonta! –
Misty si tirò dell'idiota. Non poteva ingannare l'empatia di Ash. Gli bastava guardarla per intuire cosa le passasse realmente nella testa, anche se lei affermava il contrario.
  • Ti ho sentito, sai? Quella sera, parlare con Adriano. Facevate dei discorsi strani, senza senso. Poi ci sei tu, che ad ogni occasione cerchi di proteggermi, rischiando grosso. Riesci a prevedere di poco anticipo le cose che accadranno e... certe volte mi sembra di percepire la tua presenza anche quando non ci sei... –
Ecco, l'aveva detta grossa. Dopo quell'ultima affermazione, Misty lo avrebbe sicuramente preso per un pazzo da ricovero e invece, quando la guardò, sul suo viso trovò solo... paura? Confusione?
  • Ash, io... – abbassò la testa. Ma come poteva dirglielo? Sentiva di non poter più sopportare il fatto di dovergli sempre mentire, ogni volta. Non ce la faceva più. Desiderava dirgli la verità più di ogni altra cosa, così che potesse conoscere la vera Misty. Forse si sarebbe spaventato... forse non avrebbe più voluto avere a che fare con lei... ma lei così non ce la faceva davvero più a continuare.
  • Misty. – sorrise Ash. Sapeva che ciò che stava per dire era una grossa cavolata, perciò, sebbene fosse qualcosa a cui pensava veramente, decise di buttarla sul ridere. – Per caso... sei il mio angelo custode? –
Quello che seguì quella frase non riuscì a spiegarlo. Vide solo gli occhi di Misty sgranarsi di colpo, mentre una forte luce la inghiottiva di colpo.
Ash arretrò, frastornato e accecato. Udì il suono di un campanello. Aprì piano gli occhi, mentre la luce andava via via scemando. Quando scomparve del tutto, al posto di Misty c'era un'altra persona.
Assomigliava in maniera impressionante a Misty, ma aveva i capelli lunghissimi, raccolti in una coda, abiti strani e attillati, ricchi di cinghie e fibbie, ma soprattutto... un paio di bellissime ali color acquamarina.
La ragazza si guardò e un'espressione di puro terrore si dipinse sul suo viso. Arretrò. Aveva le gambe che tremavano convulsamente e infatti non la ressero a lungo, perché crollò in ginocchio. Si abbracciò le spalle, chinandosi per nascondere il viso. Ash l'aveva scoperta! Aveva annullato la copertura. Che cosa avrebbe pensato ora di lei? Non si sarebbe stupita se fosse fuggito a gambe levate.
  • M-Misty...? –
Lei sollevò lo sguardo. Aveva gli occhi lucidi e prossimi al pianto. Tutta la rabbia che sprizzava fino ad un attimo prima pareva svanita nel nulla. Ad Ash non ci volle neppure un istante per riconoscerla. Era lei! Un po' diversa, forse, ma sempre lei.
Si soffermò ad osservare i suoi vestiti che poco lasciavano all'immaginazione, le sue ali piumate così soffici soltanto a guardarle...
Le si avvicinò con cautela.
  • E pensare... che io stavo scherzando... – scherzò con un sorriso tremulo, sebbene sapesse che non era assolutamente vero.
  • Ash, io... volevo dirtelo, ma... – fu scossa dai singhiozzi e non riuscì a continuare.
Percepiva provenire da lei una forte amarezza e senso di colpa. Ma soprattutto paura... paura di non ricevere perdono. Ash era confuso. Ma non riguardo a chi si trovava davanti. No, quella era pur sempre Misty. Certo, la scoperta l'aveva scioccato non poco, tuttavia era pur sempre lei. La Misty che conosceva. Un paio di ali in più non cambiavano nulla. Anzi, ai suoi occhi.... la rendevano ancor più speciale.
Si chinò davanti a lei e l'abbracciò. La sentì paralizzarsi sotto il suo tocco.
  • Perché piangi? –
  • Perché?! Ash, mi hai visto? –
  • Sì, e allora? – si scostò, per vederla in faccia. Le sorrise raggiante – Non sei certo un mostro, anzi! –
  • Ma... Ash... –
  • Allora è vero! Sei sempre stata il mio angelo custode! Roba da non credere! –
Ash l'aveva presa abbastanza bene. Soprattutto perché era una cosa a cui stava pensando ormai da giorni. Sapere di non essere pazzo lo tranquillizzava parecchio. Misty, invece, pareva la più sconcertata dei due. Non riusciva a spiegarsi come Ash potesse prendere in maniera simile una scoperta del genere!
  • I-io non capisco... tu... –
  • Misty, mi spieghi che cosa ti turba tanto? Guarda che per me non cambia niente! Potresti essere anche un pokémon, per quel che mi riguarda, ma rimarrai per sempre Misty! –
La mia Misty. Scioccato da quel pensiero che gli aveva attraversato la testa, fece finta di niente, anche se era parecchio arrossito.
Finalmente, un sorriso di felicità sostituì lo sconcerto sul viso della ragazza. Pareva davvero sollevata, quasi si fosse tolta un immenso peso.
  • Senti... ma quindi... Melody e Marina... anche loro sono... –
  • Sì. Molte delle persone che conosci sono come me. Ma ti spiegherò tutto più tardi. Adesso pensiamo a tua madre. –


  • A momenti saranno qui. –
N si voltò appena verso Martes, seduta su un piedistallo in un angolo del soffitto. Pareva la persona più entusiasta del mondo. Sapere che di lì a poco si sarebbe scontrata con la sua rivale di sempre la elettrizzava parecchio. Lui invece... era sempre meno convinto di quello che stavano facendo. La trovata di Martes, ossia il rapimento della madre del presunto detentore del Potere Bianco, l'aveva frastornato. Era una cosa davvero necessaria?
Posò lo sguardo su due sfere, apparentemente di marmo. Erano poste su due piedistalli diversi, uno accanto all'altro. Una era nera, l'altra bianca.
E se non fosse stato lui? Se avessero dato il via a quel putiferio per niente? Aveva ubbidito a tutto per soddisfare suo padre, per non deluderlo... ma la sua coscienza non tardava mai a farsi sentire.
Qual'era la verità? Quali erano i suoi ideali? Fino a quel momento era stato mosso da quelli di suo padre, pensando che fossero anche i suoi... ma ora non ne era più tanto convinto.
  • Ti sento teso, N. Hai paura? –
  • Io non ho paura di niente! – ringhiò. Non meritava neppure di essere guardata in faccia. Martes era chi di più cattivo avesse conosciuto a quel mondo. Molte volte si era chiesto come fosse stato possibile che una come lei venisse assegnata ad uno come lui. Voleva forse dire che anche lui, sotto sotto, era cattivo? Malvagio?
Non si era mai considerato tale, ma il solo pensiero lo fece riflettere su molte delle sue scelte prese fino a quel momento. Che cosa avrebbe dovuto fare?
La porta si spalancò di colpo. Ma al contrario di quel che si sarebbe aspettato, non era stato il ragazzo che stavano aspettando, bensì una ragazza dai capelli lilla. L'aveva già vista e sapeva anche dove: al torneo nazionale.
  • A che cosa devo la tua presenza? – le chiese senza scomporsi.
  • La tua domanda è sincera. Lo posso vedere. Davvero non ti rendi conto di cosa stai scatenando? –
  • Alberta! – Martes piombò giù dal soffitto, frapponendosi fra lei e Natural. – Carissima, come mai qui? Non starai mica cercando un pretesto per essere promossa ad Arcangelo, vero? Non di nuovo! –
Chiaramente aveva centrato un argomento doloroso, perché lo sguardo di Alberta si indurì di colpo.
  • Martes, non ho intenzione di combattere contro di te, ma se sarò costretta non avrò scrupoli, sappilo! –
N guardo il suo angelo, poi Alberta. Quindi... anche quella ragazza era un angelo? Ormai sapeva che, al contrario di quel che pensava, il mondo non era popolato solo da umani e pokémon, ma che c'erano anche loro, eppure ogni volta che ne scopriva uno nuovo rimaneva sempre stupito.
  • Non mi fai paura, Alberta. Certe minacce, a chi ha l'animo scosso dalle fiamme come me, fanno solamente venire ancor più voglia di lottare! – la luce fanatica negli occhi di Martes turbò Alberta. Non era un buon segno che un angelo provasse certi piaceri o desideri. Il più delle volte quelli come lei si trasformavano in demoni, ottenendo solo una vita all'insegna del dolore e della pazzia. Se voleva salvarla da un simile destino, doveva fare in fretta, farla ragionare. E il modo migliore per farlo era iniziare convincendo prima il suo Protetto.
  • Ascoltami, Natural. Quel che state sostenendo è qualcosa di incontrollabile e distruttivo! Non dovete in alcun modo scatenare i due Poteri oppure il mondo ne subirà le gravi conseguenze! –
  • Quali gravi conseguenze? Di che cosa stai parlando? – sul viso di N era già sorta un'ombra di dubbio. Pareva che non aspettasse altro per darsi un motivo valido per fermarsi.
  • Non ascoltarla, N! Ricorda quel che tuo padre ti ha ordinato! – Martes lo scrollò per le spalle, ma il ragazzo aveva le orecchie ben tese ad ascoltare Alberta.
  • Se mai i due Poteri si rivelassero e uno stolto cercasse di controllarli, tutto ciò a cui si arriverebbe sarebbe solamente una guerra! E non una guerra tra mortali, bensì tra terra e cielo, umani e angeli! Condanneresti a morte la tua gente! –
  • N, no! Sono bugie! Vuole solo farti desistere! Ragiona: vuoi deludere ancora tuo padre? Vuoi che creda che sei rimasto un rammollito?? –
  • Natural! Ascoltami! Ciò che è sempre stato diviso, così deve restare! Se abbatterete il confine tra terra e cielo, ciò che ne seguirà sarà una catastrofe per entrambi i mondi, ma prevalentemente per il tuo! –
  • Stai zitta!!!! – Martes si voltò di scatto verso Alberta, lanciandole contro sfere infuocate che la ragazza deviò con il semplice movimento di un dito.
  • Natural. Dammi retta. –
N vacillò. Quello che quella ragazza stava dicendo era vero? Suo padre lo sapeva? No, era impossibile, come avrebbe potuto volere una cosa del genere sapendo di condannare il genere umano? Era assurdo...
Alberta percepì il dubbio insinuarsi nella mente del ragazzo. Era il momento, doveva convincerlo, ora o mai più! Stava per aprire bocca, quando un'ombra le arrivò alle spalle.
  • Non dovresti essere così fastidiosa, ex-Arcangelo Alberta. –


  • Vediamo se ho capito... Marina, Melody, Lucinda e Fortunata sono angeli come te. – ricapitolò Ash. Lui e Misty stavano procedendo per i corridoi del palazzo, approfittandone per chiarire alcuni punti che da troppo tempo erano rimasti segreti.
  • Sì e anche Alberta e Martes. –
  • Martes? Esistono anche gli angeli cattivi? –
  • Sì, ma se esagerano vengono tramutati in demoni e non è una cosa piacevole. Martes lo sa, ma sembra che non gliene importi nulla. –
  • E tu? Tu cosa sei? –
  • Io sono una Custode. Sono stata promossa da poco all'Accademia Celeste e tu sei il mio primo Protetto. –
  • Ah, benone... sarei quindi una specie di test? –
  • Sì e mi stai rendendo la vita impossibile! Continui a cacciarti nei guai! Dico, hai idea di quante camicie io abbia sudato per pararti il di dietro?! –
  • Perché, gli angeli portano camicie? –
  • È un modo di dire, Ash!!! –
Ash sorrise, facendole la moca. Lo sapeva benissimo, però lo aveva detto apposta, per farle un dispetto. Nonostante fosse vestita con abiti improponibili e alla vista parecchio scomodi, e nonostante avesse due ali sulla schiena, era davvero rimasta la Misty di sempre. Quella discussione che stavano avendo ne era la prova. No, la sua razza non avrebbe cambiato nulla.
  • Misty... –
  • Dimmi... – sospirò esasperata, aspettandosi l'ennesima domanda su Cerulean.
  • Grazie. –
Misty si fermò, voltandosi a guardarlo stupita. Lo sguardo di Ash era serissimo, anche se le labbra erano piegate in un lieve sorriso di ringraziamento.
  • E questo adesso cosa centra? –
  • Centra! Per tutte quelle volte che mi hai tirato fuori dai guai... anche quella trave di acciaio al cantiere... sei stata tu, vero? Non dev'essere stato facile. –
  • Nulla che riguardi te è facile. – mormorò amareggiata Misty.
Pensava alla sera prima, a come avesse ceduto ai suoi sentimenti. La sua mente era andata quasi KO, ma le era rimasto quel grammo di lucidità per trattenersi, benché il suo corpo gridasse il suo dissenso. Ci mancava solo quella. Innamorarsi del proprio Protetto era quanto di più immorale un angelo potesse fare. Come suo primo lavoro era stato tutto un completo disastro.
Un boato attirò la loro attenzione. Proveniva dal piano superiore.
Senza pensare oltre corsero a vedere cosa stesse succedendo. Non sapevano di fare esattamente il gioco di chi con ansia li stava aspettando.
Giunsero ad una stanza enorme e scura. L'unica luce disponibile era quella di alcuni bracieri vicini al soffitto. Per il resto, tutto era immerso in una inquietante aria spettrale.
  • Oh, eccovi, finalmente! –
Entrambi riconobbero bene la voce. Martes uscì dal buio, con passo tranquillo e braccia incrociate.
  • Ce ne avete messo di tempo! –
  • Poche chiacchiere! Dov'è mia madre?!? – Ash fece per saltarle al collo, ma Misty lo trattenne per un braccio. L'ambiente non le piaceva per niente. Non si sentiva tranquilla.
  • Oh.... vedo che hai scoperto la tua Misty... bhe, in questo caso... –
Una luce rosa scaturì da Martes per qualche secondo, prima di svanire facendo comparire il suo vero aspetto angelico. Non seppe perché, ma nel vederla Ash provò una seria sensazione di paura. Così era molto più spaventosa di quando non aveva le ali.
Misty sgranò gli occhi. Le ali di Martes stavano perdendo piume, prendendo più sembianze membranose, come quelle di un pipistrello e il suo sorriso era divenuto una chiostra di denti aguzzi.
  • Si sta trasformando in un demone! –
  • Un demone? – ripeté Ash. Bhe, almeno si spiegava il suo aspetto spaventoso.
  • Vuoi tua madre, ragazzo? Certamente, ma prima devi farmi un piccolo favore. –
  • Questa storia l'ho già sentita! Risparmiamela e fatti da parte! Se non mi dirai dov'è la cercherò da solo. –
  • Oh, ne sei sicuro? Ti avverto, questo palazzo è ricco di esseri ben più spaventosi di me. Non so se ti conviene... –
Stavolta ad agire fu Misty. Spiccò il volo con un balzo, allungando le ali di colpo e creando una corrente di vapore acqueo che investì Martes, facendola scivolare all'indietro per qualche metro. Ma non le recò alcun danno.
  • Martes, vedi di farti un nodo a quella maledetta lingua! La mia pazienza ha un limite!!! – strillò ormai priva di calma.
Come risposta, Martes scoppiò a ridere. Spiccò il volo anche lei e, senza troppi complimenti, si lanciò addosso a Misty, agguantandola per il collo. Iniziò così una spietata lotta aerea tra i due angeli.
Ash rimase ad osservare sconcertato. Fece un passo indietro e sentì di inciampare in qualcosa. Quando si voltò, notò stesa a terra una figura, che quasi subito identificò come Alberta. Lei alzò piano la testa, incrociando il suo sguardo. Aveva gli occhi spenti.
  • Alberta! – si inginocchiò al suo fianco, voltandola supina e alzandole la testa perché respirasse meglio. – Che cosa ti è successo?! –
  • D-dovete... stare attenti! U-un pericolo... non ce la farete... – era chiaro che ogni singola parola le costasse una grande fatica.
  • Ehi, va tutto bene? –
  • Ash... state attenti.... guardatevi bene... non solo da loro... ma anche da voi stessi. –
  • C-cosa? Non capisco... che cosa stai dicendo? Che senso ha? –
  • Se davvero lei è importante... lasciala andare. Più rimanete separati... più potrete sopravvivere. –
Quel discorso lo mise seriamente a disagio. Non capiva il motivo di certi avvertimenti ma era chiaro che la diretta interessata fosse Misty. Alberta lo guardò corrucciata.
  • Ash... siete quanto di più puro e sincero io abbia mai visto nel mondo... ma il vostro candore sarà la vostra rovina. –
  • Come fai a dirlo. – Ormai era chiaro perfino a lui cosa intendesse Alberta. Lei sapeva. Per lui Misty era davvero importante, molto più di chiunque altro. Quel che Alberta cercava di dirgli... era che mai e poi mai un umano e un angelo avrebbero potuto avere quel tipo di rapporto. Davanti a quella domanda, Alberta sorrise, mentre gli occhi le si spegnevano del tutto.
  • Non ricordi? Io posso leggervi dentro... –
Un lampo di luce e il corpo di Alberta prese il suo aspetto originale: un angelo dalle meravigliose e lisce ali viola. Si elevò dalla presa di Ash, rimanendo sospesa a mezz'aria, sempre coricata supina. Ci fu un ultimo forte bagliore... e Alberta divenne una perfetta e bellissima scultura di cristallo.
Ash seguì la scena sempre più allibito. Quando la statua si posò a terra, non poté fare a meno di osservare il viso luccicante dell'angelo. Che cosa era successo? Cosa significava?
Uno strillo lo fece voltare, appena in tempo per vedere Misty schiantarsi a terra con un boato. Aveva solcato il pavimento, ma con una capriola si era rimessa in piedi. Ansimava dalla fatica, ma non aveva che qualche graffio.
Martes le piombò addosso dall'alto, gettandola a terra e mordendole il collo con forza. Misty strillò di dolore. Era chiaro che non riuscisse a levarsela di dosso. Senza pensare, Ash materializzò il solito bastone di aura, che percosse contro Martes, neppure fosse stata una pallina da golf. La sbalzò via, liberando Misty.
  • Bel colpo... – disse stupita quest'ultima, osservando l'operato di Ash. Incredibile ma vero, Martes aveva un labbro spaccato. Cosa che a quanto pare a innervosì parecchio.
Lo fulminò con lo sguardo, ma Ash la sostenne senza troppi complimenti. Che avesse anche solo provato a toccare Misty. Prima sarebbe dovuta passare su di lui. Sapeva di non avere troppe speranze in quanto essere umano, ma ce l'avrebbe messa tutta, quello era poco ma sicuro!
Alberta gli aveva letto la mente, sapeva cosa pensava di Misty. Sapeva quanto i suoi sentimenti si fossero sviluppati in quei pochi mesi. Sapeva... quanto lui avrebbe dato per lei.
Di colpo capì. Ecco perché quella notte Misty l'aveva respinto. Sapeva che un rapporto tra loro due era impossibile.. o forse, più semplicemente, non ricambiava i suoi sentimenti.
Ma non importava. Lui avrebbe continuato a proteggerla, a starle accanto. Angelo o no, che lo ricambiasse o meno, lui ci sarebbe sempre stato per Misty. Come lei c'era sempre stata per lui, anche solo a causa di uno stupido rapporto Custode-Protetto. Quella... era la sua verità!
Un bagliore sfavillò sullo sfondo alle spalle di Martes, che si voltò sorpresa. Una luce bianca scaturiva da una piccola sfera di marmo.
  • È l'ora! – esultò.
Ash non fece nemmeno in tempo a capire che un forte dolore gli attraverso la testa, facendolo crollare in ginocchio.
  • Ash!!! –
Misty lo raggiunse, proprio mentre una visione le annullava la vista, mostrandole quel che sarebbe seguito poco dopo. Nulla di buono!
La sfera si innalzò a mezz'aria, come trasportata da un forte vento, che in effetti si diffuse per tutta la stanza. Un vento luminoso, che illuminò a giorno l'intero ambiente.
Ash alzò a fatica lo sguardo sulla sfera, ma non appena la guardò, la sua vista venne accecata da una forte luce.
Misty lo scrollò, ma quando incontrò i suoi occhi rimase scioccata. Tutto, iride e occhio stesso, aveva preso il medesimo colore. Tutto era illuminato da una luce dorata che pareva reagire con la sfera bianca.
Martes rise estasiata, come se non aspettasse altro da tempo.
Ash strinse i denti, deformando la faccia in una smorfia di dolore. Misty si sentiva del tutto impotente. Che cosa poteva fare???
Ash buttò la testa indietro, cacciando un urlo, molto più simile ad uno spaventoso ruggito. In quell'istante la sfera bianca pulso, disintegrandosi e espandendo nell'aria una fitta coltre di polvere luccicante. Questa si infiammò, raggrumandosi in un unico punto. Poco dopo, in mezzo a quell'ammasso, Misty distinse chiaramente un occhio azzurro aprirsi di scatto.
Ash crollò in avanti, ma la ragazza fu pronta a sorreggerlo, sebbene fossero già in ginocchio.
  • Sì! – strillò Martes – Apriti Chiarolite! Elargisci la tua potenza! La potenza del fuoco! Del Potere Bianco! Reshiram!!! Svegliati!!! –
Il grosso ammasso bianco si aprì di colpo, rivelando la sua vera forma: uno stupendo drago bianco dalla coda infuocata. Reshiram, il dio incarnante la Verità nei mondi.
  • Bene! Vi ringrazio per il prezioso aiuto. –
Misty, concentrata com'era sul pokémon bianco, non si accorse di Martes. Vide un'ondata di fuoco avanzare a grande velocità verso di lei. Era troppo tardi anche solo per sperare di scansarsi.
Si sentì afferrata e un attimo dopo si trovo stesa a terra con Ash sopra, rannicchiato per proteggerla.
  • Ash, no!!!! –
Vennero completamente inglobati dalle fiamme... ma il calore non divenne insopportabile, come si era aspettata. Strabuzzò gli occhi. Il fuoco infuriava attorno a loro, lasciando uno spazio a forma di cupola che li proteggeva.
  • Ma... cosa... ? – poi capì: Ash. Era stato lui a risvegliare Reshiram e ciò poteva solo voler dire che dentro di lui si nascondeva lo stesso potere del drago. Lui poteva comandare le fiamme a proprio piacimento. Anche se non lo sapeva, aveva sempre posseduto abilità analoghe a quelle degli angeli, pur restando un essere umano.
  • Misty... – Ash si tirò su a fatica. Era stremato e faceva fatica a tenere gli occhi aperti. – Non mi interessa se sono un umano... e tu un angelo... – vacillò, rischiando di ricaderle addosso, ma strinse i denti, resistendo.
  • Non mi interessa nulla di tutto questo... per me rimarrai per sempre Misty... e questo mi basta... ti proteggerò, costi quel che costi! –
  • A-Ash... – Misty sgranò gli occhi. Che cosa voleva dire? Era lei la Custode, non lui! Tuttavia, il significato di quelle parole, nel suo cuore, aveva già preso significato da un pezzo, facendole diventare lucidi gli occhi. Ash sorrise.
  • Misty... – forse voleva aggiungere qualcosa, ma cedette prima di riuscire a spiaccicare anche solo una sillaba.
Le cadde di nuovo addosso, ma, al contrario di quel che Misty pensava, non svenne. La baciò, senza accettare ritrosie da parte sua.
Misty sbatté le palpebre, paralizzata. Non sapeva che cosa fare. Quello era proibito, non avrebbero nemmeno dovuto pensarci!
Cercò di ribellarsi, ma senza troppa convinzione, perché Ash non fece fatica a tenerla ancorata lì dove si trovava.
Alla fine, anche lei si arrese. Chiuse gli occhi, ricambiandolo, e una lacrima le rigò la guancia. Non era giusto. Perché dovevano comportarsi così sapendo che mai sarebbero potuti appartenersi? Perché volevano farsi del male a tutti i costi? Perché lei era nata angelo e lui umano? Perché doveva essere andata così? Perché, perché?!
Nello stesso istante in cui Ash la lasciò andare il fuoco attorno a loro si disperse, svanendo nel nulla. Martes era sparita, così come Reshiram. Ash crollò, stavolta per davvero. Si accasciò a terra senza un lamento.
  • Ash!!! –
Misty cercò di alzarsi, scrollandoselo da dosso per controllare che stesse bene. Non era ferito e il suo viso era rilassato. Stava dormendo!
Notò che molti dei lividi e dei graffi che aveva sul corpo erano scomparsi. Durante il bacio Misty doveva aver perso il controllo sui suoi poteri ma, al contrario di quel che temeva, non l'aveva distrutto, bensì curato. Il fatto di possedere poteri pari a quelli di un angelo l'aveva protetto.
Sorrise sollevata, mentre altre lacrime le cadevano dagli occhi. Alla fin fine... non erano neppure tanto diversi come credeva. Doveva cercare gli altri e spiegare loro cosa stava succedendo. Con una certa fatica, dovuta alla precedente rottura dell'incantesimo, riprese le sue sembianze umane.
  • Misty!!! –
Vera, Marina, Richie, Melody, Brock e Fortunata li raggiunsero di corsa.
  • State bene? Che cos'ha Ash?! – chiese Brock, notando l'amico a terra.
  • Sta bene. Lo stiamo entrambi. Dove sono Gary e Lucinda? –
  • Stanno bene, stanno cercando di farsi dire dov'è tenuta nascosta Delia. – rispose Fortunata.
  • Io non ho ancora capito il motivo del rapimento, sinceramente... – commentò Marina.
  • Io temo di sì... – sospirò Misty, mentre con una mano smuoveva distrattamente alcune ciocche nere di Ash. – Cercavano di attirare qui Ash. –
  • Ma perché? Non capisco! –
  • Ash era l'unico in grado di soddisfare i loro bisogni. Hanno ottenuto ciò che volevano...--
I ragazzi la stavano ancora guardando con fare interrogativo, quando una voce sconosciuta attirò la loro attenzione.
Dalla porta faceva capolino una ragazza dai lunghi e voluminosi capelli rosa pettinati alla greca. Fece loro cenno di raggiungerla.
  • Chi sei? – le chiese perentoria Melody.
  • Ti conviene risponderle. Si incattivisce parecchio in questi casi. – suggerì Marina alla sconosciuta, guadagnandosi una gomitata da Melody. – Visto? – rantolò, confermando la sua teoria.
La ragazza si fece avanti, mostrando un lungo e bellissimo abito greco ricco di fibbie.
  • Sono qui per aiutarvi. Il palazzo non è più un luogo sicuro, ora. Dovete nascondervi, almeno finché il vostro compagno non si sarà ripreso. –
  • Perché mai dovremmo fidarci di te? – le chiese Brock. Era talmente consapevole di trovarsi in una situazione di pericolo che lasciò perdere perfino la sua solita caccia alle donne. E dire che quella che aveva davanti possedeva una bellezza sufficiente a far girare la testa a qualsiasi uomo.
  • Perché non avete scelta. –

3 commenti:

Yachan ha detto...

Spiegami perché siamo sadiche nei confronti di Ash e Misty XD Li vogliamo far innamorare, ma non vogliamo che si uniscono, perché, peeeerchè?
Bel capitolo, soprattutto il bacio ^^ Il neurone di Ash si è finalmente svegliato! Era ora! XD
E forse non c'entra questa domanda, ma Misty aveva un conto in sospeso con Martes tempo prima? Te lo chiedo, perchè quando era apparsa Martes, Misty ha reagito come se la conoscesse da tempo e le avesse fatto qualcosa in passato. Boh, solo la mia impressione?
Ma chi era apparso dietro Anabel? Martes o qualcun altro? E il padre di N, non appare più? E Alberta, perchè è diventata una statua?
Mah, lo scoprirò nel prossimo capitolo (che non ho ancora letto), che è anche l'ultimo se non sbaglio.
Ps: novità su l'altra fic che stavi scrivendo?

Anonimo ha detto...

Ya_chan!!! XD Evviva, un commento, ehehehe!! Che domande, noi siamo sadiche perché vogliamo rendere più interessanti le nostre storie! E anche perché BISOGNA fare di questi drammi di vita se si vuole che Ash si renda conto di ciò che in realtà prova. ^^
Misty... uhm non ha propriamente un conto in sospeso con Martes. Diciamo che, mi sembra anche di averlo scritto e se non l'ho scritto sono stupida io, da piccole frequentavano la stessa scuola e in quell'occasione più volte la vera natura di Martes rendeva sempre le cose difficili (maltrattamenti e roba varia) e Misty era l'unica a tenerle testa, perché tutti gli altri avevano paura. Insomma, la loro inimicizia ha avuto luogo lì e da allora Martes sogna di fargliela pagare e di farla piegare in ginocchio al suo cospetto... insomma cose da persone sane di mente... U__U
Chi è apparso dietro Anabel... ^^ eheheh, mah, chi lo sa, chi lo sa...
Il motivo per cui Alberta è diventata una statua di cristallo mi pare di averlo accennato nel primissimo capitolo. Forse è un dettaglio che passa inosservato, boh, comunque verrà spiegato tutto meglio nel prossimo nonché ultimo capitolo. XDD
La fic nuova... sì, è ufficiale. Non appena uscirà l'ultimo cap di Angelus ti invierò i dettagli per la presentazione. La sto già scrivendo, infatti mi sono buttata avanti di svariati capitoli per ovviare al problema tempo in visione del già avvenuto inizio universitario. ^_^ Quindi sì. La nuova fic esiste e sta crescendo, poco a poco.
Mi ha fatto un piacere immenso ricevere ancora una volta un tuo commento Ya_chan. Ora però devo andare. un BESO!!!
Riri <3

Anonimo ha detto...

Vabbè, dai, chissenefrega se Ser è sparita, io il suo bellissimissimo capitolo su Efp lo commento comunque!!!
Accidenti, Ser, mi piace ogni cap di più! I capitoli 5 e 6 sono stati a dir poco meravigliosi e non sto esagerando! Il tuo modo di scrivere è fantastico e le similitudini e le metafore che utilizzi per descrivere certe situazioni o stati d'animo mi prende tantissimo. Mi fa percepire tutto e quasi ha fatto male anche a me il cuore quando Ash si dava dell'idiota per aver ferito Misty.
Davvero ben fatto, non ho parole... sei migliorata in maniera esponenziale!
No che non l'ho trovato noioso! (cap 6)Anzi, questi sono i capitoli che preferisco! (e forse, nelle mie fic si è notato parecchio, vero? ^^)
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! Accidenti, chissà cosa succederà! Ma secondo me sono stati un pochino cretini a pensare di poter fregare così il Re. Dimmi se sbaglio! XDD Mi pare implicito ciò che voglio: ANTICIPAZIONIII!
Ora vado a mangiareee! Un BACIONE GALATTICO!
Riri
P.s. Per quanto riguarda Angelus... secondo te i personaggi stanno diventando molto OOC? O_O Non so.. è un'impressione che ho avuto...