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5 ottobre 2012

Fic: Angelus


Autrice: RIRI

ANGELUS
Capitolo 9


  • Non penso che sarà tanto facile. Il ragazzo è agguerrito almeno quanto il suo angioletto custode. –
La voce di Martes rimbombò nel silenzio, dando un serio fastidio al ragazzo, che ormai da ore cercava di concentrarsi davanti alla grossa pietra nera per assorbirne il potere. Lo rafforzava, ma al contempo lo sfiancava. E se ci si metteva pure quel petulante angelo la cosa diventava ancor più difficoltosa.
  • Il tuo compito non è pensare, Martes. Ma agire. Ricordalo. –
  • Sì, sì, questa solfa l'ho già sentita. Ma per agire bisogna anche pensare, caro mio, o quello che si otterrà sarà un grosso buco nell'acqua. –
Natural tolse le mani dalla pietra di scatto, voltandosi rabbioso verso di lei.
  • E allora fallo! Ma senza infastidire me! Hai un compito? Svolgilo! Io ho altro a cui pensare, non ho tempo per stare dietro a te e alle tue chiacchiere. –
Detto questo, se ne andò dalla stanza, sbattendo la porta e facendo sobbalzare le guardie all'esterno. Martes si sedette su un piedistallo, originariamente riservato ad un gargoyle. Fece ciondolare le gambe e sorrise. Le piaceva il carattere del suo Protetto. Era forte e deciso, almeno quanto il suo. Un vero spirito rovente.
Anche se lui affermava di non sopportarla, sapeva bene che in qualche modo la ammirava, per le stesse ragioni per cui lei ammirava lui.
Avrebbe dovuto agire da sé? Va bene, l'avrebbe fatto. Ma poi Natural non avrebbe dovuto obiettare.


  • Se continui così ti sfiancherai prima dell'inizio della finale... –
Ash ignorò il commento della ragazza, continuando a combattere contro il proprio Lucario, in un incontro uno contro uno.
Misty era arrivata quella mattina, affermando di essere stata curiosa di vedere come procedevano gli allenamenti. Un paio di giorni dopo si sarebbe disputata la tanto agognata finale e più il tempo passava, più Ash diventava nervoso.
Misty se n'era accorta e aveva deciso di apparire nelle sue sembianze tanto familiari al ragazzo per aiutarlo a superare la crisi. Ma la cosa si era rivelata più difficile di quanto pensasse.
Ash sbagliò un passo e Lucario lo colpì con facilità al mento, mandandolo gambe all'aria senza troppo sforzo. Davanti a quello, Misty si frappose fra i due, mimando con le mani il time-out.
  • Va bene, direi che per oggi può bastare. –
  • Levati, Misty! Non abbiamo ancora finito! –
  • Sì, invece. –
  • E chi lo dice? –
  • Io. Pensi che stare qui a prendersi a pugni ti aiuterà a vincere? Perché invece non fai qualcosa per conoscere meglio il tuo avversario? Non pensi sia più utile? –
Ash fece per ribattere, ma non trovò nulla da dire. Quella di Misty non era un'idea malvagia, anzi! L'unica cosa che gli rodeva era essere costretto a darle ragione!
  • Forza, in piedi! –
Lo agguantò per un gomito e lo trascinò a braccetto fin dentro casa, dove gli schiaffò in faccia una salvietta inumidita con acqua ghiacciata.
  • Datti una sistemata e poi vieni con me. Coraggio, sbrigati. –
Il ragazzo la guardò di sottecchi, massaggiandosi il viso sudato con il panno fresco. Quel giorno Misty pareva molto un caporale, più che una ragazza. Certo, di femminile non aveva proprio niente, men che meno gli atteggiamenti.
Delia, che aveva assistito alla scena dal salotto, rise divertita, poggiando una mano sulla spalla del figlio.
  • Caro mio, direi che ti sei trovato una coach eccellente! –
Ash brontolò qualcosa di incomprensibile e sia la madre che Misty scoppiarono a ridere divertite.
Dopo che si fu preparato, Misty lo condusse in un internet-cafè, dove cercarono sulla rete informazioni sul suo avversario. In qualche modo, riuscirono ad accedere al sito del torneo, trovando la scheda giusta.
  • Eccolo qui: Natural Harmonia Gropius. Viene da Unima e.... bla bla bla... tutte cose che già sappiamo... –
  • No, aspetta! – Ash le rubò il mouse di mano, tornando alla pagina precedente. – Guarda qui. Possiede prevalentemente pokémon slanciati e agili e predilige l'elettricità... –
  • Beh, ma sono cose che già sapevi, no? –
  • Non tutto. Qui spiega parecchio minuziosamente lo stile di lotta e le sue strategie. Basandomi su queste potrei trovare un buon modo per contrastarlo.. –
  • Sì, è una buona idea, ma non ti adagiare sugli allori, Ash. Ricorda, Alberta può leggere la mente, eppure è stata battuta lo stesso. Oltre alla tattica, Natural ha anche la potenza. –
  • Bhe, anch'io. –
Per tutto il pomeriggio rimasero insieme a mettere in piedi una strategia degna di questo nome, ma ancora, quando venne il momento di andare, non ottennero un vero risultato. Era più difficile di quanto Ash pensasse.
Sulla strada del ritorno ne parlarono ancora e ancora, finché la vista di Misty non venne oscurata da una visione. Una serie di immagini confuse le passarono davanti agli occhi, troppo veloci per capirci qualcosa. Solo una cosa riconobbe al volo.
  • Misty... tutto bene? –
Misty sbatté le palpebre, ritornando alla realtà. Ignorò il ragazzo, voltandosi alla loro sinistra: nel muro della via vi era un piccolo buco, in cui una fiammella stava scoppiettando scintille.
Senza alcuna spiegazione, d'istinto afferrò Ash e, con la sua forza angelica, lo spintonò via, proprio nell'istante in cui un'esplosione distruggeva il muro.
Ash atterrò pesantemente a terra assieme a Pikachu. Udì un boato e una forte corrente gli scompigliò capelli e abiti, facendogli volare via il berretto. Quando tutto fu silenzio, la prima cosa che sentì fu il “pika pika” preoccupato di Pikachu. Quando si voltò però notò che non era rivolto verso di lui. Seguì il suo sguardo e quel che vide lo paralizzò: il muro della via era crollato e i suoi calcinacci avevano creato un alto mucchio contro il muro parallelo.
  • M-Misty.... – mormorò, prendendo poco a poco coscienza di quello che era successo. L'aveva spinto via. L'aveva salvato. Ma lei...
Scattò in piedi, ancora frastornato dal forte botto. Si fiondò affianco delle macerie, cominciando a spostarne alcune per creare un buco, impresa tutt'altro che facile.
  • Misty! Misty!!! – sentiva il petto come stretto in una morsa, la gola serrata e il cervello che non accennava a lanciare altri pensieri. Aveva la testa vuota. Era come se il tempo.. si fosse fermato.
  • Mis... – un nuovo boato e una parte dell'ammasso di calcinacci esplose dall'interno, mostrando un braccio pallido.
A causa della sorpresa, Ash perse l'equilibrio, finendo sedere a terra. Un nuovo botto e anche l'altro braccio emerse. Nuovi grossi pezzi di cemento vennero fatti rotolare via come polistirolo, così che il busto di Misty fu nuovamente libero.
Con un grugnito infastidito, la ragazza diede un forte calcio e anche gli ultimi pezzi volarono via, liberandola del tutto. Si alzò in piedi, spolverandosi i vestiti, come se niente fosse.
Ash la fissò incredulo. Non aveva un graffio e la sua espressione era.. seccata?
  • M-ma.... Misty... s-stai bene? –
La ragazza si voltò verso di lui, riprendendo di colpo una faccia colpevole, di chi è stato colto in flagrante.
  • Tu stai bene? – gli chiese, sviando la domanda.
  • Io?! È a te che è caduto addosso un muro!! E non hai... non hai neppure un segno! –
  • Sono stata fortunata. –
  • Fortunata?? Misty, potevi morire! –
  • Ma non è successo. –
  • Devi farti vedere da un medico. – fece per prenderla per un braccio, ma lei si scansò.
  • Ho detto che sto bene. –
  • Già il fatto che tu dica così testimonia il contrario! –
Misty stava perdendo la pazienza. Lei era un angelo! Un muretto di quelle dimensione poteva al massimo procurarle qualche graffio! Perché Ash era così insistente? Lo vedeva da sé che stava benone!
Ash stava per ribattere, quando parve rendersi conto di qualcos'altro, perché assunse un'aria confusa.
  • Come facevi a saperlo? – le chiese.
  • A sapere cosa? –
  • Oh, ti prego Misty!!! Ti è appena crollata addosso mezza via e fai finta di non capire? Che cosa ti prende?! –
  • Ho sentito puzza di gas e quando mi sono voltata c'erano alcune scintille. Ho avvertito il pericolo e ho agito d'istinto. –
La spiegazione parve soddisfare il ragazzo, perché assunse un'espressione decisamente più rilassata.
  • Dai, andiamo a cas... – Misty barcollò, mentre la vista nuovamente le veniva oscurata. Vide la casa di Ash, la porta spalancata, il salotto a soqquadro... e il ghigno inconfondibile di un certo angelo.
  • Misty! –
La rossa trattenne il respiro dallo spavento, tornando presente a se stessa. Ash la guardava sconcertato.
  • Mi stai spaventando! Si può sapere che cos'hai? Devi farti vedere da un dottore e subito! –
  • No! Ciò che dobbiamo fare subito è andare a casa tua. Ho un bruttissimo presentimento. –
  • Ma che cosa stai... –
Non ascoltò il resto della frase. Lo agguantò per una mano e corse, trascinandolo, verso casa. Non voleva credere a ciò che aveva visto. Non poteva. Per quale motivo Martes avrebbe dovuto fare una cosa così stupida?!
Quando giunsero in prossimità di casa Ketchum, la sera ormai era alle porte.
  • Ehi, perché c'è tutto spento? –
Il dubbio di Ash minacciò di far diventare realtà nella testa di Misty la visione. La ragazza scosse la testa, ben più agitata di lui, anche perché sospettava e temeva ciò che avrebbero trovato.
Quando giunsero davanti al vialetto, notarono la porta spalancata.
  • Ma cosa... – dapprima confuso, Ash si allarmò di colpo, scansando di malagrazia Misty e correndo in casa.
Misty lo rincorse, trovandolo poco dopo sulla soglia del salotto, completamente paralizzato: l'intera stanza era stata mezza sottosopra. Perfino i trofei di Ash giacevano a terra e i quadri con affisse all'interno le medaglie avevano il vetro incrinato.
  • Mamma!!! – chiamò il ragazzo. Non ricevendo risposta, riprovò più volte, cercandola in ogni ambiente dell'abitazione. Niente.
  • Ma che cosa diavolo è successo?! –
Con la coda dell'occhio vide un'ombra passare all'esterno. Non ci pensò due volte a fiondarsi fuori. Era rabbioso.
  • Fermo! Chi sei? – urlò, ma ciò che si ritrovò dinnanzi non gli piacque per niente: in piedi sulla staccionata, neanche fosse un'equilibrista, Martes lo osservava con il suo solito ghigno malefico.
  • Bentornato a casa, caro Ash. –
  • Martes... perché sei qui?! Dov'è mia madre?!? –
  • Oh, tesoro, non ti preoccupare, sta bene! Per ora... –
  • Martes!!! – Misty giunse affianco ad Ash. La sua espressione furiosa la diceva lunga sulle sue intenzioni.
  • Oh, Mistuccia, come va? Tutta intera? –
  • Tu hai fatto esplodere il muro! Avrei dovuto immaginarlo! –
  • Oh, cara, sei così perspicace... dovevo farvi perdere un po' di tempo. –
  • Dov'è mia madre??? –
Martes si voltò verso di lui, sorridendo e incrociando le braccia.
  • Te l'ho detto, sta bene. –
  • Perché fai questo?! –
  • Perché? Uhm, vediamo un po'... bhe, direi che è per farti fare una cosa che altrimenti non avresti fatto. –
  • Di che cosa stai parlando? –
  • Se vuoi rivedere tua madre, devi vincere il torneo. Volevo essere sicura di darti una buona motivazione. –
Ash era allibito.
  • E com'è che all'improvviso ti interessi tanto di me? –
  • Ho perso contro di te perché ho riconosciuto le tu potenzialità, Ash. Ora, non puoi perdere contro Natural. La riterrei un'offesa. –
  • Tu sei pazza!!! –
  • Forse, ma ricordati di chi ha tua madre. Ricordati quel che ti ho detto. Non azzardarti a perdere. Come hai detto tu sono pazza: non rispondo delle mie azioni. –
  • Se provi a torcerle un capello, io... – fece per aggredirla, ma Misty fu più veloce.
Scattò in avanti, balzando all'altezza di Martes, per colpirla con un pugno in pieno viso. Tuttavia, la ragazza la intercettò, afferrandole il polso. Roteò su se stessa, caricando il lancio e la gettò in mezzo alla strada. Con una capriola a mezz'aria Misty riuscì ad atterrare sui piedi, per poi scattare di nuovo come una furia addosso all'avversaria. Martes schioccò le dita e un muro di fuoco investì Misty, che stavolta cadde a terra con i vestiti fumanti.
  • Misty!!! – Ash le corse incontro, inginocchiandosi per aiutarla a tirarsi su.
  • Misty, dovresti piantarla di intrometterti in faccende che non ti riguardano. – la schernì dall'alto Martes
  • Mi riguardano eccome... – ringhiò la ragazza, sollevando su di lei lo sguardo assassino – E tu lo sai. –
Martes scrollò le spalle, saltando giù dalla staccionata per correre via.
  • Non scappare!!! – Misty scattò in piedi, seguita da Ash. Senza pensarci, Misty schioccò le dita e il viale divenne un'unica lastra di ghiaccio, che fece scivolare Martes che tuttavia mantenne l'equilibrio.
  • Ancora con questi vecchi trucchi? Mi spiace, ma sei penosa... – puntò una mano verso di lei e una spirale di fiamme divampò nella sua direzione. Misty batté un piede a terra e un muro di vapore acqueo deviò il fuoco.
  • Poche chiacchiere, Martes! Stavolta te la faccio pagare! –
  • Come vuoi... –
Martes fece dietrofront, lanciandosi contro Misty con un sorriso di puro fanatismo. La prese per la gola, alzandola da terra e lanciandola a diversi metri di distanza. Stava per colpirla di nuovo quando un sibilo dietro di lei attirò la sua attenzione. Balzò via appena in tempo per schivare una energisfera lanciata da Ash.
  • Ci sono anch'io, non dimenticarlo! – la minacciò.
  • Oh, siete davvero teneri, sapete? –
Martes picchiò un piede a terra e una colonna di fuoco irruppe dal terreno, coprendola alla vista di entrambi. Quando le fiamme svanirono, di lei neppure una traccia.
Intuendo le reali intenzioni di Martes, Misty sondò attentamente sopra di sé. Non era scappata, si era solo trasformata in angelo per diventare invisibile. L'avrebbe seguita volentieri, ma non poteva prendere le sue vere sembianze. Non davanti ad Ash.
Vide una scintilla e capì al volo da quale punto sarebbe arrivato il prossimo attacco. Placcò Ash per la vita e entrambi volarono a terra, lei sopra di lui. Una vampata di fiamme passò sopra la loro testa, annerendo appena le punte dei capelli di Misty.
  • M-ma da dove... da dove è venuto? – chiese Ash, scansando appena Misty per una spalla, cercando di guardarsi attorno.
  • Si sta nascondendo, la codarda... –
Di colpo, Ash si rese conto di in quale posizione si trovava. Misty gli stava bellamente sopra, ma pareva non prestargli la minima attenzione. Anzi, pareva più concentrata su Martes. Nel momento in cui una sua mano si strinse sulla spalla, Ash capì: stava cercando di proteggerlo.
Ancora? E perché, soprattutto?
Stavolta però fu lui a vedere qualcosa: un barlume di luce proveniente dalla direzione opposta rispetto a quello dove stava guardando Misty.
  • Attenta! – con un colpo di reni la fece rotolare di fianco, invertendo le loro posizioni, proprio mentre un'ondata di fiamme si abbatteva al suolo, dove neanche tre secondi prima c'erano loro.
Misty osservò allibita la terra nera affianco a loro. Ash l'aveva salvata. Aveva avuto i riflessi più pronti dei suoi.
  • Tutto bene? – le chiese e solo quando si voltò verso di lui si rese conto di quanto le fosse vicino: neanche a una spanna dal suo naso.
Annuì con la testa, non capendo immediatamente perché il cuore avesse cominciato a batterle forte. Perché si agitava tanto?
Un riflesso e vide Martes prendere forma solo un istante. Distinse il suo ghigno, il suo sguardo entusiasta del fatto di poter infierire su di loro, ormai impotenti. No, era troppo. Non le avrebbe permesso di fare del male ad Ash di lei poteva fare ciò di cui più aveva voglia, ma Ash non l'avrebbe toccato.
Mentre una sfera di fuoco prendeva sempre più volume, minacciando di investirli, Misty si liberò del peso di Ash, per frapporsi fra lui e il fuoco. Non aveva la più pallida idea di come fermarlo, ma non le importava. In un modo o nell'altro ce l'avrebbe fatta.
  • Misty, no!!! –
Ash le buttò le braccia attorno al collo da dietro, buttandola giù, coprendola con il suo corpo. Non c'era più tempo per invertire la situazione. Misty sgranò gli occhi. No, non poteva succedere davvero. Ash sarebbe sicuramente...
Un'esplosione di luce accecò la vista ad ogni persona presente, illuminando a giorno la strada. Le fiamme svanirono di colpo e Martes venne investita da una forte onda d'urto, che spazzò via la sua invisibilità, facendola schiantare a terra.
Ash si alzò lentamente, ma un muro di luce davanti a loro gli impediva di vedere che cosa stesse succedendo.
  • Ma questo... – Misty si alzò a sedere, tuttavia, sebbene il pericolo ormai fosse passato, una mano di Ash rimase comunque ben serrata sulla sua spalla.
  • Misty!!! –
Non era stato Ash a parlare. Si voltò appena un attimo prima che un paio di braccia la circondarono, stritolandola.
  • Ti pare il modo di farci preoccupare?! –
  • D-Daisy??? –
E non c'era solo lei. In piedi, lì affianco, c'erano anche Lily e Violet. Tutte erano in forma umana.
Daisy la mollò, prendendola per le braccia e aiutandola ad alzarsi in piedi. Misty le guardò completamente scombussolata.
  • Che cosa ci fate qui?! – non pensava che i Cherubini potessero lasciare Cerulean. Era contro le leggi.
  • Come che cosa ci facciamo qui?! – protestò subito Violet – E' questo il ringraziamento per esserti venute a salvare, nanerottola? –
Stava per risponderle a tono, quando la luce finalmente si spense. Di Martes nemmeno più l'ombra, ma al suo posto vi era la slanciata figura di Adriano.
  • Maestro Adriano!!! – non lo aveva mai visto in forma umana. Non avrebbe mai osato immaginarlo senza le sue possenti e meravigliose ali. Tuttavia, anche così, non perdeva il suo fascino di Arcangelo.
  • Mia cara Misty. Sono felice di vedere che stai bene. –


  • Quindi voi... siete le sorelle di Misty? – Ash, seduto sul divano di casa sua, osservava le tre ragazze con aria dubbiosa.
Quelle tre, apparse dal nulla, non avevano davvero nulla a che fare con Misty. Avevano atteggiamenti ben diversi, un aspetto curato e abiti eleganti, senza contare i lunghi capelli lucidi e brillanti che tutte avevano. Messa al loro confronto, Misty pareva la figlia di nessuno.
Riuscì a vedere qualcosa di lei solo in quella che si faceva chiamare Daisy: aveva lo stesso sorriso e gli stessi identici occhi acquamarina. Per il resto, era molto più simile alle altre due sorelle.
  • E tu sei Ash, giusto? – rispose quella che doveva chiamarsi Lily. Non si chiese come facesse a conoscere il suo nome. Dopotutto era sorella di Misty. Probabilmente era stata lei a parlar loro di lui. O comunque c'era la televisione. Il suo nome, grazie al fatto di essere arrivato in finale, doveva essere ormai sulla bocca di molti.
Non avendo nient'altro da dire, Ash abbassò lo sguardo, facendo calare la stanza in un imbarazzante silenzio.
  • Sembri un tipo a posto. – gli disse all'improvviso Violet.
  • Bhe... grazie... – non era sicuro che fosse un complimento.
  • Sei amico di nostra sorella? –
Quella domanda lo spiazzò completamente.
  • Certo che sono suo amico! Non la conosco da molto tempo, ma Misty mi è sempre stata vicina nei momenti più difficili. Come adesso... –
  • Bene, allora... se le vuoi davvero bene... vedi di non cacciarti troppo nei guai. Credimi se ti dico che le renderai la vita più facile. –
Ash non rispose, limitandosi a guardarla con aria confusa. Che cosa aveva voluto dire? D'improvviso si rese conto di avere una forte sete. Dopo tutto quello che era successo e tutto il fumo inalato, un bicchiere d'acqua era il minimo che una persona poteva e doveva concedersi.
Si alzò, raggiungendo la cucina e arraffando un bicchiere dallo scolapiatti. Stava per aprire il rubinetto quando dei bisbigli attirarono la sua attenzione. Si fece più attento, rimanendo del tutto immobile. Riuscì a distinguere la voce Misty e anche quella dell'uomo chiamato Adriano.
  • Tu non capisci... – stava dicendo lui. Erano nascosti in un angolo del corridoio ed erano completamente al buio, senza una luce accesa. Perché volevano nascondersi?
  • No, capisco benissimo, Maestro! Ma le ho già detto la mia decisione. –
  • Ed è quella sbagliata! –
  • Io non abbandonerò mai Ash! –
Sentendosi chiamato in causa, il ragazzo si fece ben più attento. Si spostò cauto affianco alla porta, rimanendo nascosto. Il discorso continuò.
  • Il destino di quel ragazzo è cambiato. Tu non sei più adatta, Misty. Lascia che sia io a... –
  • No! Non mi importa che cosa succederà. Ash è il mio Protetto e io lo proteggerò. –
Ash si corrucciò. Ma che cosa stava dicendo? Quale Protetto? Di che cosa stava parlando?
  • Finirete male entrambi, se non accetti il mio aiuto. –
  • Io accetterò il suo aiuto, Maestro, ma non ho intenzione di farmi da parte. Se vuole aiutarci bene, ma questo non vuol dire che le lascerò il mio posto. –
Seguì un lungo silenzio in cui Ash ebbe paura che i suoi battiti cardiaci venissero uditi.
  • Ti sei così affezionata a lui? – chiese d'un tratto Adriano.
Misty non rispose. Seguì un altro lungo silenzio. Adriano sospirò.
  • Essia. Rimarrai con lui. Aiutalo. Stagli vicino. Proteggilo. –
Proteggilo. Quella sola parola colpì Ash con la forza di un pugno. Non capiva il senso di quei discorsi. Erano assurdi!
Quando udì i passi dei due venire verso la cucina, si fiondò ad accendere la luce e ad avvicinarsi al lavandino. Quando i due spuntarono, notandolo sorpresi, lui stava finendo di scolarsi un bicchiere d'acqua. Si voltò verso di loro con l'aria più innocente che riuscì ad esibire.
Misty lo osservò per un attimo, poi si voltò, seguendo Adriano in salotto. In quel momento, vedendola fare quel movimento, un flash attraversò la mente di Ash.
Estrasse dalla tasca un piccolo foglietto rettangolare plastificato: una foto. La stessa scattata da max, che ritraeva l'attimo dell'esplosione. Osservò quell'alone che pareva proteggerlo.
Poteva essere... no, era impossibile...
si voltò verso Misty, che gli dava le spalle, parlando animatamente con le sorelle. Ecco a chi aveva pensato, guardando per la prima volta quella foto. Lo ricordava solo ora. Misty.
Era una cosa assurda da pensare, ma... pareva proprio che quella sorta di angelo custode avesse le stesse fattezze della sua amica.
Certo, pensandola così molte cose trovavano un senso. Come le parole “Protetto”, “proteggere”, “destino”... e anche il fatto che Misty sapesse sempre in anticipo tutto quello che sarebbe capitato quel giorno, come l'esplosione o il rapimento di sua madre.
Era assurdo da pensare. Non poteva essere. Si diede dello stupido, rinfoderando la foto e raggiungendo gli altri in salotto. Ora, più che di questo, aveva ben altro a cui pensare. Doveva salvare sua madre. A qualsiasi costo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, lo so, lo so, merito di essere lapidata con le pokéball, ma la scuola mi sta uccidendo!! ç___ç Chiedo perdono!!!!!! çoç
Va bene, detto questo, proviamo a recensire entrambi i capitoli in una sola recensione.
AH, e quindi è Ash il Potere Bianco, come avevo immaginato! Ma bene! Lui ha il fuoco e Misty l'acqua, come sempre finiscono per essere contrastanti -.-
...
...
Meglio così! XDDD Se fossero troppo uguali non litigherebbero, i nostri piccioncini, giusto? XD
Oh, e Daisy la stimerò fino alla morte, basta ù.ù Ho deciso che devo scrivere una storia dove ci inserisco pure le sorelle, perchè Daisy la stimo davvero troppo. E' la migliore! Che bella la cosa delle visioni *0*
Riguardo quest'ultimo capitolo... MARTES AL ROGOOOOOO! >o< Bruciati da sola, pazzoide!!!! E' fuori di testa, questa O.o Rapire Delia! DELIA, dico, io non prenderei mai prigioniera Delia, me le farebbe passare di tutti colori a cominciare dalla cella troppo sporca XDDDD
Ash, se non hai capito adesso sei un emerito idiota!!! >.< Ma del resto lo sei, comunque... DAI, si capisce lontano venti miglia che Misty è un angelo, ti prego!!! >.<
Ripeto la mia stima per Daisy e le altre che arrivano a salvare la nanerottola (avevo dimenticato come fosse in italiano "runt" XDD)
E finalmente... Misty si sta innamorando di Ash!!!! ^0^ Sììììììì! Festeggiamo! Un brindisi!!
Misty comunque non abbandonerebbe il suo protetto chiunque esso sia, la conosciamo troppo bene XD Ma dai, quando Ash l'ha salvata si vedeva che stava per dominare il potere del fuoco, tanto era rossa! XDDD
Bene, detto questo concludo con i soliti complimenti al tuo stile di scrittura che adoro follemente *____* TU. SEI. TROPPO. BRAVA. Punto.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! ^0^ (che recensirò in tempo, giuro ^^'') Mi anticipi qualcosa, intanto? *w* Sono sicura che sarà incentrato sul torneo... Quindi forse sarà un pò noiosetto (senza offesa ^^'') speriamo che metterai almeno qualche bella scena pokéshipposa!!
Ok, ora ho veramente finito!
Un bacione!!
Ser <3 <3
P.S. Ya-chan, quando arriva BBI?? °w° (o me lo sono già perso? O.o)

Anonimo ha detto...

No che non ti perdono! :P scheeeeerzo! <3
Ti ringrazio ancora per i complimenti! Adesso finirà che mi monto la testa! D: no, non è vero, non c'è pericolo...
Mi scuso per il ritardo della risposta, ma adesso che anch'io ho ricominciato a studiare e a lavorare... bhe, il tempo scarseggia.. ^^ Per fortuna mi sono già buttata avanti con la prossima fic, in modo da avere già qualche capitolo pronto per quando finirà Angelus.
Le anticipazioni.... credo che al momento siano molto inutili, visto che grazie al mio ritardo il capitolo è già stato pubblicato... O___O *si vergogna profondamente*
Vaaaa bene. Per il prossimo capitolo mi aspetto una bella recensione ricca di scleri. Mi sono divertita un sacco a scriverlo ed è tra i miei preferiti di Angelus. Spero di essere riuscita a trasmettere ciò che volevo far provare ^^.
Ok, direi che ho finito. Un bacio e alla prossima!!!
Riri